Tre bicchieri Campania 2016 Gambero Rosso


Tre bicchieri

Tre bicchieri

Dalle vigne a 700 metri di quota sull’Appennino a quelle a strapiombo della Costa d’Amalfi, passando per i terroir vulcanici del Vesuvio e di Roccamonfina fino alle sabbie vulcaniche dei Campi Flegrei, poche altre terre offrono una simile ricchezza di situazioni vocate. E poi le uve: l’aristocratico fiano, il greco con la sua ricchezza, la falanghina, la biancolella delle isole dal fascino mediterraneo, e poi tra i rossi l’aglianico, il per’ ’e palummo, e infine il pallagrello bianco e nero e il rosso casavecchia, che hanno segnato la rinascita del Casertano. Se non basta questo a delineare un panorama in pieno fermento, si aggiunga l’avvicendamento sul podio di aziende vecchie e nuove. Ben 50 i vini in finale, con 20 che hanno raggiunto il vertice dei Tre Bicchieri.

Una volta era solo l’Avellinese il riferimento per la produzione di qualità, oggi però è affiancato stabilmente dalle altre zone, anche se detiene quasi la metà dei premi assegnati: Fiano d’Avellino (quattro premi, di cui due del 2013), Greco di Tufo (anche qui due dei quattro premiati sono 2013) e Taurasi (due vini). Poi c’è il Sannio, con quattro ottimi bianchi a base di falanghina, eccellente nelle ultime vendemmie, che regala vini dal bel nerbo acido, sapidi e particolarmente convenienti. E infatti il premio per il Miglior Rapporto Qualità Prezzo per questa guida va al Sannio Falanghina Svelato ’14 (buona annata per i bianchi del Sannio).

Tanti consensi e tre premi per i vini della Costa d’Amalfi, che vanno a Raffaele Palma, Marisa Cuomo e a Tenuta San Francesco, che entra così nel gotha dell’enologia campana, insieme all’avellinese Fonzone e alla sannita Torre a Oriente. Cresce anche il Casertano: tre premi ad aziende ormai consolidate, con due Pallagrello ’13, e, per i rossi, il Terra di Lavoro 2013 di Galardi.

Chiudiamo con un bianco da uve fiano, da una vigna a quasi 600 metri nel parco nazionale del Cilento, il Pian di Stio ‘13 di San Salvatore.

 

Ecco l’elenco dei Tre Bicchieri

Costa d’Amalfi Bianco Per Eva ’13 – Tenuta San Francesco

Costa d’Amalfi Bianco Puntacroce ’14 – Raffaele Palma

Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva ’14 – Marisa Cuomo

Fiano di Avellino ’14 – Colli di Lapio

Fiano di Avellino ’13 – Rocca del Principe

Fiano di Avellino 22 ’13 – Villa Raiano

Fiano di Avellino Clos d’Haut ’13 – Villa Diamante

Greco di Tufo ’13 – Fonzone

Greco di Tufo ’14 – Pietracupa

Greco di Tufo Claudio Quarta ’13 – Sanpaolo Magistravini di Claudio Quarta

Greco di Tufo V. Cicogna ’14 – Benito Ferrara

Le Sèrole Pallagrello Bianco ’13 – Terre del Principe

Pallagrello Bianco Caiatì Morrone ’13 – Alois

Pian di Stio ’14 – San Salvatore

Sannio Falanghina Biancuzita ’12 – Torre a Oriente

Sannio Falanghina Janare ’14 – La Guardiense

Sannio Falanghina Svelato ’14 – Terre Stregate

Sannio Taburno Falanghina ’14 – Fontanavecchia

Taurasi ’10 – Contrade di Taurasi

Taurasi ’07 – Perillo

Terra di Lavoro ’13 – Galardi

6 Commenti

  1. Tra i rossi solo 2 Taurasi e il Terra di Lavoro. I Taurasi di Mastroberardino e di Caggiano hanno concorso? Come mai il nostro buon aglianico non sfonda?

  2. Il 90% dei vini premiati sono bianchi ennesima conferma che la Campania e’ una regione con uve autoctone bianche da urlo, manca solo una bella Coda di Volpe ma le premesse (Perillo, Milena Pepe, Vadiaperti, Fattoria la Rivolta) ci sono….

  3. Tutta colpa del padrone di casa che guarda sempre con occhi attenti la produzione e affinamento dei bianchi trascurando viceversa il mondo dei rossi.Dalle nostre parti si dice:figli e figliastri.Stupidate a parte ,come da sempre,ma con più evidenza in queste ultime tornate,la vocazione bianchista della Campania risulta più che mai evidente evidente.FM.

  4. Niente Montevetrano….e come sarà successo???
    A parte questo, va bene tutto ma 18 bianchi e 3 rossi mi sembra un pò troppo sbilanciata come situazione.

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