Vini Azienda Agricola Botti Emiliana – Nuove annate


Vini Botti

Vini Botti

di Enrico Malgi

Sono trascorsi quasi quattro mesi da quando  Carminuccio Botti, pioniere della nouvelle vague della viticoltura cilentana, ci ha prematuramente lasciati. Adesso le sorti della splendida azienda agropolese sono sotto le cure della figlia Emiliana, che in tanti anni era diventata la spalla ideale di suo padre. Quando Carminuccio ha cominciato a stare male Emiliana è stata promossa titolare e punto di riferimento aziendale, in modo tale da non trovarsi impreparata al momento del bisogno. C’è da dire che Emiliana è una donna forte e volitiva e non si è persa d’animo nel prendere in mano le redini della storica azienda cilentana, insieme con la collaborazione del cugino enologo Pippo Greco, seguendo come dottrina gli insegnamenti e gli indirizzi paterni.

La produzione, quindi, è sempre ottimale, premiata e ricercata, mantenendo intatta la sua vocazione territoriale. In questi giorni ho avuto l’ennesima conferma assaggiando cinque etichette di nuove annate.

Controetichette vini Botti

Controetichette vini Botti

Enfasi Fiano Cilento Doc 2019. Fiano in purezza lavorato in acciaio e vetro. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.

Colore giallo paglierino già carico e lucente. Bouquet intensamente profumato di pesca bianca, albicocca, mela, mandorla, nocciola, mandarino e fico. Fragranze floreali di biancospino e di ginestra. Rimandi sapidi e salmastri. In bocca entra un sorso delicato, gentile, affusolato, carezzevole, fresco e setoso. Profilo degustativo  morbido, dinamico, succoso e slanciato. Finale suggellato da beva appagante e godibile. Su un piatto di spaghetti alle vongole e mozzarella di bufala.

Riflesso Rosato Paestum Igt 2019. Blend di Aglianico, Sangiovese e Primitivo. Solo acciaio e boccia. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.

Colore rosato cerasuolo. Al naso salgono gradevoli profumi di tanta buona frutta fresca della pianta e del sottobosco, in modo particolare ciliegia, malagrana e ribes. Vezzi floreali di violetta. Rimandi di macchia mediterranea. L’impatto del sorso sulla lingua è molto fresco e delicato, nonostante  i quattordici gradi e mezzo. E comunque la beva è elegante, suadente e composita. Ottimi i ricordi fruttati. La chiusura è scorrevole e gradevole. Da abbinare ad una bella parmigiana di melanzane e zuppa di pesce.

Primitivo Paestum Igp 2019. Soltanto Primitivo. Maturazione in acciaio e vetro. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 13,00 euro. Nuova veste grafica.

Colore rosso rubino con riflessi purpurei. Spettro aromatico costellato di aggraziati umori di drupe piccole e medie, intrecciati a garbate suadenze floreali ed a tocchi vegetali di buona sostanza. Impronta leggermente speziata. Sorso bello teso e calibrato, fine e rotondo e senza alcuna asperità tannica. Bocca fascinosa, affidabile e ben modulata. Toni caldi ma gradevoli. Punteggiature palatali fini e dinamiche. Migliorerà col tempo. Allungo finale. Su piatti di minestra e carni rosse e bianche.

Aglianico Paestum Igp 2018. Aglianico al 100% lavorato in acciaio e boccia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 12,00 euro. Anche qui nuovo maquillage per l’abbigliaggio.

Rosso rubino. Al naso serpeggiano inconfondibili nuances fruttate di marasca, prugna, mora selvatica e fragola. Cadenze floreali di violetta e di petali di rosa. Credenziali speziate di pepe nero, noce moscata e zenzero. In bocca esordisce un sorso espansivo, materico, corposo e vibrante. Buona la spalla acida, che così alimenta un’ottima freschezza. Trama tannica in fase evolutiva. Scatto finale persistente e gioioso. Tra qualche anno raggiungerà lo zenit. Su carni arrosto e formaggi a pasta dura.

Impervio Aglianico Cilento Doc 2017. Aglianico in purezza lavorato in acciaio e legno per un più di un anno. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale poco più di 15,00 euro.

Rosso rubino sfavillante. Dal perfetto crogiolo si respirano eterei profumi di tante cose buone, con la frutta naturalmente che recita la parte principale offrendo così al naso rigurgiti voluttuosi di amarena, prugna, mirtilli e ribes. Sentori speziati. Eclettici sbuffi di carruba, eucalipto, tabacco, mentolo, liquirizia, china, grafite e cioccolato fondente. Sottofondo empireumatico. Bocca disponibile e voluminosa, che accoglie un sorso caldo, opulento, austero, balsamico, aristocratico ed esuberante. Appeal delizioso, carnoso e tagliente. Affondo finale persistente e godurioso. Gran bel vino davvero, che ha davanti a sé ancora molti anni. Sulla strutturata e terragna cucina cilentana.

Il primo anno senza la carismatica figura di Carmine Botti sembra molto strano. Emiliana comunque già da tempo era preparata e queste etichette di nuove annate non fanno altro che confermare la bontà dei vini aziendali.

Azienda Agricola Botti Emiliana
Via Torretta, 63 Agropoli (Sa)
Tel. 0974 822185 – Cell. 338 4368886
[email protected]www.cilentovini.it
Enologo: Pippo Greco
Ettari vitati di proprietà: 4,5 – Bottiglie prodotte: 30.000
Vitigni: Aglianico, Sangiovese, Barbera, Primitivo, Fiano, Falanghina, Trebbiano e Malvasia Bianca.

2 Commenti

  1. Rispecchiava in pieno il detto :contadino scarpe(e mani) grosse e cervello fino.Non un pensiero elaborato ma chiaro e determinato come all’inizio della sua avventura quando,a costo di essere considerato pazzo, spiantò tutto per fare le vigne che secondo il mio parere sono le più belle del Cilento tanto che un viticultore mi confidò:se avessi le vigne di Carminuccio avrei già fatto il “supercilentano” ad intendere che per i grandi vini ci vuole innanzi tutto un lavoro di agronomia.FM

  2. Una gran bella persona Carminuccio Botti e poi umile e sempre disponibile. Era facile volergli bene e andare d’accordo con lui. Ci manca tanto.

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