Vini Azienda Agricola Grifalco


Vini Grifalco

Vini Grifalco

di Enrico Malgi

Vogliamo ricordare ancora Fabrizio Piccin, bravo enologo e viticoltore prima toscano e poi vulturino dell’azienda biologica ed affiliata al Fivi Grifalco. Fabrizio si era stabilito a Venosa nel 2003 insieme con la moglie Cecilia Naldoni ed i figli Lorenzo (enologo), Francesca e Andrea, dopo la ventennale esperienza vissuta in Toscana. Fabrizio lascia comunque l’impresa in buone mani, perché i figli e la moglie sono degni eredi di un simile patrimonio, oltre che produttivo ricco soprattutto di grandi valori umani.

In questi giorni ho avuto l’occasione di assaggiare le quattro etichette aziendali di Aglianico del Vulture.

Controetichette vini Grifalco

Controetichette vini Grifalco

Gricos Aglianico del Vulture Doc 2018. Soltanto Aglianico maturato in barriques americane di secondo passaggio e poi in tonneaux per circa un anno ed elevato in vetro per quattro mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 15,00 euro. Bottiglie prodotte n. 40.000.

Rosso rubino giovane, vivo e lucente. Al naso frutta fresca piccola e media, che si allea con  richiami floreali, speziati e vegetali. Sentori terziari di buona stoffa. In bocca entra un sorso morbido. Ovviamente la struttura portante è sempre poderosa e complessa, perché comunque di tratta di un Aglianico. Buona serbevolezza. Il finale è molto persistente. Su piatti di carne, ma va bene anche su una bella zuppa di pesce, oppure su un tagliere di formaggi.

Grifalco Aglianico del Vulture Doc 2018. Aglianico in purezza. Maturazione in barriques e tonneaux francesi di secondo passaggio per alcuni mesi. Affinamento in vetro per sei mesi. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 20,00 euro. Bottiglie prodotte n. 25.000.

Etichetta quasi simile a quella del Gricos. Colore sempre rubineggiante. Bouquet espansivo e gradevole, profumi di ciliegia, prugna, mirtilli, ribes, noce moscata e pepe nero. Note tostate, vanigliate e balsamiche. Sorso aggraziato, asciutto, sapido, minerale e sulfureo. Slancio morbido e vellutato. Tannini ben levigati. Alito di freschezza per tutto il cavo orale. Impalcatura palesemente strutturata e molto equilibrata. Vino assolutamente privo di durezze palatali. Da conservare ancora per una decina di anni. Chiusura avvolgente. Su piatti di terra e di mare.

Daginestra Aglianico del Vulture Superiore Docg 2016. Sempre e soltanto Aglianico. Ben sessanta giorni di macerazione sulle bucce. Affinamento in botti di rovere di Slavonia per circa un anno e mezzo. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 30,00 euro. Bottiglie prodotte n. 6.000.

Colore rosso rubino carico e lucente. Timbro aromatico ben delineato su croccanti note fruttate di amarena e di sottobosco, intrecciate menta e  felce ed a nuances floreali, speziate, ferrose e fumé. Insistenti e nitide le percezioni terziarie. In bocca fa il suo ingresso un sorso etereo, avvolgente, carnoso, opulento, austero, sapido. Ma il vino si dimostra anche morbido, ben calibrato, succoso, sensuale, dinamico e tagliente. Trama tannica aristocratica e fine. Palato armonico, vibrante, balsamico e modulato da un giusto equilibrio gustativo. Longevità a lunghissima scadenza. Retroamoma infinito. Da preferire su un canestrato di Moliterno e capretto al forno.

Damaschito Aglianico del Vulture Superiore Docg 2016. Aglianico al 100% lavorato in acciaio e legno tutto uguale al Daginestra. La differenza risiede nel fatto che mentre le viti del Daginestra sono allevate nel comune di Ginestra, quelle del Damaschito sono coltivate nel comune di Maschito. L’altitudine è sempre intorno ai 550 metri di altezza su terreno di natura vulcanica. Bottiglie prodotte n. 6.000.

Il Damaschito è risultato vincitore in due consecutive edizioni di Radici del Sud: il millesimo 2008 all’evento del 2013, mentre l’annata 2009 ha conquistata la prima posizione nel 2014.

Anche qui alla vista si presenta un colore rubino scuro. Intreccio olfattivo ddi un ampio, eterogeneo ed avvincente bouquet. Al naso note fruttate, floreali e vegetali. E così in successione  di marasca, prugna, more, violetta, mallo di noce e aneto. Ricordi speziati di zenzero, pepe rosa, anice e chiodi di garofano. Sentori tostati e sulfurei. Sulla lingua sorso maschio e corposo, ma anche gentile e scorrevole, corroborante e tonico, ma pure morbido ed elegante, consistente e materico, ma certamente fresco, sapido, armonioso, seducente, sensuale e vellutato. Tannini leggiadri e setosi. Bocca fresca e pimpante, che aspira a reiterare il più presto la beva. Legno bene integrato con un frutto ancora giovane e pimpante. Vino di grande personalità che può durare almeno altri quindici anni. Il finale è persistentemente edonistico. Sulla ventresca di Rionero e lucanica di Picerno, ma va benissimo anche su una goduriosa genovese.

Ho goduto davvero di vini straordinari. L’areale del Vulture si conferma così un territorio privilegiato ed ideale per l’Aglianico-

Sede a Venosa (Pz) – Località Piani di Camera
Tel 0972 31002 – Fax 0972 374483
grifalcowinegmail.com –
www.grifalcovini.com
Enologo: Lorenzo Piccin
Ettari vitati: 16 – Bottiglie prodotte: circa 80.000 – Vitigno: Aglianico