Vini Conti Zecca


Vini Conti Zecca

Vini Conti Zecca

di Enrico Malgi

Dell’azienda Conti Zecca, una sorta di portaerei del Salento, ho quasi sempre degustato gli eccellenti vini rossi territoriali. In questa occasione, invece, mi si è presentata l’occasione di testare tre etichette di bianchi ed una di rosato, datate 2017 e 2018 appena messe in commercio.

Correva l’anno 1580 quando la nobile famiglia napoletana Zecca si trasferì a Leverano nel Salento, decidendo di avviare un’attività agricola. A questo punto bisogna fare un salto fino al 1935, quando il conte Alcibiade Zecca decise di vinificare in proprio le uve dei suoi vigneti. E d’allora una costante escalation ha fatto sì che l’azienda riuscisse a progredire e primeggiare nella produzione vitivinicola pugliese. Attualmente sono i fratelli Alcibiade, Francesco, Luciano e Mario ed figlio di quest’ultimo Clemente a reggere le sorti di un’azienda che può contare su una moderna e tecnologica cantina, 320 ettari vitati e 2.800.000 bottiglie di vino prodotte ogni anno.

Controetichette Vini Conti Zecca

Controetichette Vini Conti Zecca

Luna Bianco del Salento Igp 2017. Blend paritario di Malvasia Bianca e di Chardonnay, lavorate in acciaio e barriques e poi il vino viene elevato in vetro per alcuni mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo in enoteca di 13,00 euro.

Giallo paglierino brillante. Al naso note fruttate di mela verde, di pera, di pesca, di albicocca, di mandorla e di pompelmo. Fragranti le nuances di glicine, di zagara e di lavanda. Pregevoli le note vegetali della tipica macchia mediterranea. Gradevoli le percezioni speziate. In bocca un sorso aromatico, teso, morbido, setoso,  elegante, sapido, fine e seducente. Tensione gustativa intrigante e dinamica, che ravviva bellamente la beva. Ottimo il finale, che risulta appagante e persistente. Da preferire su piatti di mare, minestre e latticini.

Mendola Fiano del Salento Igp 2018. Fiano in purezza. Fermentazione in serbatoi di acciaio a temperatura controllata, affinamento in vasche di cemento ed elevazione in bottiglia. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 9,00 euro.

Colore giallo paglierino lucente, con riflessi verdolini. Bouquet espansivo e di ottima presa. Essenze profumate fruttate di pesca gialla, albicocca, susina, melone, mandorla ed agrumi. Sospiri odorosi di biancospino, di sambuco, di menta, di muschio, di felce e di salvia. Sorso morbido e fresco, elegante e piacevole, cristallino e soave, delicato e vellutato. Palato dinamico, scattante, succoso, sapido e gioioso. Il finale è incalzato da un retroaroma seducente e sensoriale. Su un bel piatto di spaghetti a vongole e mozzarella di bufala e carne bianca.

Approfitto dell’occasione per esprimere una mia personale considerazione: sarebbe opportuno che la querelle sul Fiano pugliese (escludendo quello dauno che sappiamo essere veramente Fiano, soprattutto per la vicinanza con i territori dell’Irpinia e del Sannio) ed il Minutolo della Valle d’Itria, che comprende anche il territorio salentino di Brindisi, fosse chiarita una volta per sempre, senza generare più confusione. Questo nell’interesse precipuo dei consumatori e degli stessi produttori.

Calavento Malvasia del Salento Igp 2018. Soltanto Malvasia Bianca, lavorata in serbatoi d’acciaio e vasche di cemento, prima dell’imbottigliamento. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 10,00 euro.

Veste cromatica segnata da un bel colore giallo paglierino sfumato. Connotazioni odorose che rilasciano intensi aromi di frutta tropicale come il litchi, la papaya e la maracujà, seguiti da credenziali più nostrane come l’albicocca, la pesca e la nocciola. Sorso subito fresco, fragrante, aromatico, elegante, vivace, sapido ed infiltrante. Palato tenero, consenziente e godibile e che detta poi ritmi gioiosi ed intriganti. Nell’appagante finale vengono esplorate piacevoli sensazioni esotiche, già percepite dall’odorato. Su un bel piatto di linguine ai ricci di mare, crudo di crostacei e formaggi freschi.

Venus Rosato del Salento Igp 2018. Neroamaro al 100%, sempre lavorato in acciaio e vasche di cemento. Gradazione alcolica di undici e mezzo. Prezzo in enoteca di 9,00 euro.

Dopo l’etichetta “Luna” ecco qui quella di “Venus”, così tanto per esplorare l’universo alla scoperta dei due corpi celesti più luminosi del sistema solare. Pregnanza olfattiva oltremodo ricca di carica odorosa, che svela profumi di ciliegia, di fragola, di mela cotogna, di chinotto, di geranio, di zenzero, di mirto e di timo. Cadenze di terriccio e parcelle speziate. Sorso acido, elegante, leggero, agile, setoso e cristallino. Purezza e profondità del tratto gustativo, che si focalizza su un frutto succoso, polposo, aggraziato e materico. Ricamo avvolgente, scorrevole ed intrigante, impreziosito da un garbato vezzo sapido, che fa da apripista all’ottima e sopraffina chiusura. Tagliere di salumi, pizza margherita, risotto allo zafferano e burrata di Andria.

Sede a Leverano (Le) – Via Cesarea
Tel. 0832 925613 –
[email protected]www.contizecca.it
Enologi: Fernando Romano e Giorgio Marone
Ettari di proprietà: 800, di cui 320 vitati
Bottiglie prodotte: 2.800.000
Vitigni: Negroamaro, Primitivo, Malvasia Nera e Bianca, Aglianico, Cabernet Sauvignon, Fiano, Vermentino e Chardonnay.

2 Commenti

  1. Venus Personalmente l’associo ad un corpo femminile “celestiale”,ma ci sta anche come secondo astro del firmamento.PS.Cosa aggiungere ad una cantina che ha fatto la storia della Puglia?Una garanzia.FM.

I commenti sono chiusi.