Vini Garofano Vigneti e Cantine


Vini Garofano Vigneti e Cantine

Vini Garofano Vigneti e Cantine

di Enrico Malgi

I fratelli Renata e Stefano Garofano lo ammettono pubblicamente: “Il vitigno autoctono Negroamaro è la prima fonte di ispirazione delle principali etichette di Garofano Vigneti e Cantine”. Ed infatti sono addirittura quattro le bottiglie aziendali prodotte col Negroamaro, i rossi Le Braci, Eloquenzia e Simpotica ed il rosato Girofle. Tutto questo viene fatto anche per tenere desta la memoria del loro grande padre, un vero maestro, innamorato follemente di questa varietà salentina tanto da dedicarci interamente le sue migliori energie. Una varietà, il Negroamaro, che proprio grazie a Severino è stato capace di rinascere passando da semplice vino da taglio a nobile emblema di tutta la viticoltura pugliese, per cui si può tranquillamente affermare che Severino Garofano ed il Negroamano sono stati una cosa sola.

Controetichette Vini Garofano Vigneti e Cantine

Controetichette Vini Garofano Vigneti e Cantine

Nel 1995 Severino fondò l’azienda Garofano Vigneti e Cantine, dopo gli anni trascorsi a prestare la sua consulenza enologica in Puglia ed in Calabria soprattutto. Oggi, dopo la sua scomparsa, l’azienda è condotta in modo da Renata e Stefano che continuano il lavoro di rilancio e di promozione del Negroamaro.

Simpotica Negroamaro Salento Rosso Igt 2015. Al 90% di Negroamaro si aggiunge un 10% di Montepulciano. Viti allevate ad alberello come da tradizione locale. Il vino dopo il passaggio in acciaio matura per un anno in barriques di rovere francese di primo, secondo e terzo passaggio. Affinamento in vetro per altri sei mesi. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale intorno ai 18,00 euro.

Colore rosso rubino vivamente luminoso. Spettro aromatico subito coinvolgente, che accalappia e blandisce le narici proponendo gradevoli profumi di tanta buona frutta fresca: amarena, prugna, ribes, mirtillo e mora soprattutto. In seguito risaltano sospiri di pepe nero, noce moscata, vaniglia, grafite, china, ginepro, tabacco e liquirizia. In bocca entra un sorso morbido, vellutato e sinuoso, per un approccio palatale elegante ed aristocratico, ma anche polposo, solido ed austero, Buona la spalla acida che dispiega ottima freschezza per tutto il cavo orale. Silhouette intrigante, sensuale, sapida, terrosa, equilibrata, armonica e rotonda. Trama tannica già evoluita. Chiusura persistente, scorrevole e con sottofondo amarognolo. Grande vino davvero, da abbinare ai piatti della tradizione pugliese, soprattutto quelli a base di carne.

Le Braci Negroamaro Salento Rosso Igt 2013. Negroamaro in purezza, vendemmiato tardivamente nella seconda decade di ottobre. Macerazione delle uve per almeno dieci giorni. Il vino matura in barriques di legno francese di primo passaggio per un anno e poi viene elevato in bottiglia per un anno e mezzo. Tenore alcolico di quindici gradi. Prezzo in enoteca di 40,00 euro.

Bene prima ho accennato al Patriglione ed alla Graticciaia che sotto le amorevoli cure di Severino sono diventati dei modelli per tutta la viticoltura pugliese. E dell’etichetta Le Braci cosa c’è dire, se non che questo vino è il degno erede dei due mitici Negroamaro citati prima e che rappresenta la continuazione di un lavoro certosino spinto oltre ogni limite.

Colore rosso granato scintillante. Timbro olfattivo prorompente e coinvolgente, che va a sfidare le narici con le sue pregevoli evoluzioni. Ed allora ecco che si approssima al naso un sontuoso appeal che disegna variegati e compositi ghirigori di frutta fresca ed appetitosa e che rimembra il vasto corredo del sottobosco, in aggiunta a sentori di prugna e di ciliegia croccante. La florealità viaggia sugli stessi binari. Ampia poi tutta la parte terziaria che il calibrato legno ha saputo affastellare: spezie, tostato, fumé, cuoio, grafite, china, eucalipto, liquirizia, tabacco, cioccolato fondente, balsamo, mentolo, goudron e tanto altro ancora. Sublime l’incipit del sorso che avanza spedito e sicuro di sé attraverso il cavo orale. Botta di calore come inizio, ma è solo un attimo perché subito prendono il sopravvento palpitanti e taglienti folate, cariche di estratti e di vibrante materia. Opulenza tattile carnosa, austera e potente, ma soprattutto imperiale, voluttuosa, affascinante e sapientemente equilibrata. Astringenza non pervenuta. Il vino prima di arrivare alla meta finale esprime morbidezza, naturalezza, profondità, intensità gustativa, eleganza, finezza e poi anche una buona dose di savoir faire che non guasta mai. Finale dinamico ed ancora work in progress, per cui mi sento di vaticinare ancora lunga vita per questo grande vino, che è diventato pietra di paragone per tutta la produzione vitivinicola pugliese.
Su pasta al ragù, formaggi stagionati e carni arrosto. Da provare anche su cioccolato fondente, oppure da degustare lentamente da soli vicino al camino nelle fredde serate d’inverno. Alé!

Sede a Copertino (Le) – Località Tenuta Monaci
Tel. 0832 947512 – Fax 0832 1830364
Cell. 351 9447311
[email protected]www.vinigarofano.it
Enologo: Stefano Garofano
Ettari vitati di proprietà: 16, più 20 in affitto
Bottiglie prodotte: 220.000
Vitigni: Negroamaro, Malvasia Nera e Bianca, Montepulciano e Chardonnay.

 

2 Commenti

  1. Polpette di carne al sugo e vai.Per me il vitigno di riferimento in Puglia Se poi il vino è firmato Garofano è una garanzia in più PS Per via del colore scuro e piacevolezza di beva lo chiamo amichevolmente Piacere Nero.Ad maiora Da FM

  2. Vino insuperabile caro Francesco, che insieme a qualche altra etichetta ha contribuito al salto di qualità di tutta la produzione vitivinicola pugliese.

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