Vini Sertura – Nuove annate


Vini Sertura

Vini Sertura

di Enrico Malgi

Giancarlo Barbieri ha voluto  fare il salto di qualità. Da bravo consulente agronomico presso alcune aziende vitivinicole irpine, nel 2008 ha deciso di mettersi in proprio, fondando  Sertura Società Agricola. La sua scelta è stato ampiamente premiata, perché la piccola produzione di vini ha subito riscosso un notevole successo.

In questi giorni ho avuto l’occasione di assaggiare tre etichette del millesimo 2019.

Greco di Tufo Docg 2019. Soltanto Greco allevato a quattrocento metri di altezza nel comune di Prata di Principato Ultra. Vendemmia effettuata ad inizio di ottobre. Maturazione in acciaio. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 12,50 euro.

Tipico il colore giallo paglierino già carico nonostante la giovane età del vino. Lo spettro aromatico ha pervicaci e variegati profumi di pesca, albicocca, clementina, pera, mela cotogna, mandorla, caprifoglio, iris, anice stellato, zafferano, cannella e chiodi di garofano. In bocca penetra un sorso voluminoso, strutturato, raffinato, equilibrato ed alimentato poi da un’agrumata freschezza. Gusto morbido, elegante, balsamico, sapido, rotondo e succoso. Siamo ancora all’inizio del percorso. Finale decisamente appagante. Da abbinare ad un risotto ai frutti di mare e carne bianca.

Controetichette vini Sertura

Controetichette vini Sertura

Fiano di Avellino Docg 2019. Fiano coltivato a circa quattrocento metri di altezza nel comune di Montefalcione. Uve raccolte ad inizio ottobre. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 12,50 euro.

Colore giallo paglierino lucente. Bouquet espansivo ed accattivante di nocciola, melone, lime, ananas, tiglio, camomilla, muschio, eucalipto, acacia e citronella, intrecciate poi a cadenze balsamiche. In bocca sorso fresco, solido, sapido, scattante e dinamico. Articolazione palatale di notevole caratura, ricca com’è di verve, eleganza, morbidezza, seduzione, fascino, avvolgenza, verticalità, equilibrio e polposità. Longevità tutta da scoprire. Chiusura persistente ed piacevole. Va bene su un piatto di vermicelli a vongole e mozzarella.

Aglianico Irpinia Doc 2019. Aglianico in purezza allevato a cinquecento metri di altezza nel comune di Torre Le Nocelle. Vendemmia effettuata ad inizio novembre. Maturazione in acciaio per un anno. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 11,50 euro.

Bicchiere tinto da un colore rosso rubino vivace. All’olfatto si appalesano in primis conturbanti credenziali di drupe della pianta e del sottobosco: ciliegia, prugna, mirtilli e ribes,  sussurri floreali e vegetali di viola e di macchia mediterranea.  Parcelle speziate. Approccio palatale caldo, pieno, profondo, complesso, opulento, teso, vibrante e sapido. Tannini ancora giovani. Cotè balsamico, viscerale, ammaliante, raffinato, armonico e godibile, a cui si aggiunge un distillato di frutta purissimo. Migliorerà sicuramente col passare del tempo. Retroaroma polposo ed irradiante. Da provare su carne arrosto e formaggi irpini stagionati.

 

Sede legale ad Avellino – Via della Circumvallazione, 39

Cantina a Montefalcione (Av) – Contrada Stazione 16/A

Tel. 0825 1910307 – Cell. 388 8992450

Enologo: Giancarlo Barbieri

[email protected]www.sertura.it

Ettari vitati: 5 – Bottiglie prodotte: 25.000

Vitigni: Aglianico, Fiano e Greco.