Visto in Tv: Benvenuti a Tavola, Nord vs Sud su Canale 5


Benvenuti a tavola

di Leo Ciomei

Ne avevo già scritto qualche mese fa al momento della presentazione dei palinsesti televisivi e finalmente (?) ieri sera sono state trasmesse le prime due puntate.  Di cosa parlo ?  Ma della nuova fiction Benvenuti a tavola – Nord vs. Sud, in onda su Canale 5 ogni giovedì per otto settimane !  Il titolo con la contrapposizione Nord/Sud sfrutta la scia del successo dei film con Bisio/Siani e la rete Mediaset ha deciso di contrapporlo al nuovo Nero Wolfe (di cui, per decenza, non parlo; l’unico che si salva è lo chef Andy Luotto…).  

I dati di ascolto sono simili: prevale Rai Uno ma Canale 5 si avvicina parecchio (4.970.000 contro 4.575.000), vedremo cosa succede la prossima settimana.

Ma facciamo una breve disamina delle puntate di ieri sera.

Prima dell’inizio vero e proprio si trasmette un promo invitante dove però gli spaghetti al pomodoro sembrano ripassati nella pentola almeno un paio di volte: va beh, le solite esigenze di ripresa…

Arrivano i titoli di testa e scommetto che pochi hanno notato, dopo i molti attori, il nome di Andrea Grignaffini, barbuto critico della Guida Espresso e della Gazzetta di Parma, in qualità di consulente enogastronomico: una garanzia, no ?

Teresa Mannino e Antonio Catania

Oddio, l’inizio non è proprio promettente.  I luoghi comuni si sprecano, non ultimi il tempo bello a Pollica (e ti pareva..), la confusione “meridionale” della partenza e l’acciaccata station wagon della famiglia romano/salernitana opposti alla perfezione nordista del ristorante milanese dove è chef  Conforti/Bentivoglio.

Sorvoliamo poi sia sul fatto che in un giorno riescono a sistemare un ristorante che è palesemente chiuso da mesi (ragnatele docet) ed aprire in barba a controlli Asl, CCIAA, vigili, ecc… sia sul costo del locale (si parla di 150.000 euro più una villetta a Pollica: e con questo si compra un’attività nel centro di Milano ? mah !), esigenze televisive di fiction, presumo.  
Quello che non riesco a digerire è che si possa spacciare un Fabrizio Bentivoglio vistosamente invecchiato (ha 55 anni ma ne dimostra un po’ di più) per un cinquantenne in carriera alla ricerca della prima stella Michelin !

Ma proseguiamo nella visione.  Avevo letto a settembre che la contrapposizione sarebbe stata, più che Nord vs. Sud, cucina creativa vs. tradizione.  Immaginatevi la sorpresa quando vedo e sento lo chef “creativo” impiattare e declamare cotolette, risotto alla milanese e crema catalana ! E poi cassouela, mascarpone con gli amaretti…  sarà mica che la tradizione è quella milanese e la creatività quella cilentana ? Sarebbe veramente un bel colpo di scena ed alzerebbe molto l’asticella del consenso.  Speranza delusa. Più avanti ad un posato Totò Schillaci verrà servita mozzarella, crostacei e scialatielli sgombri e pomodoro.

Qualche appunto sulla mozzarella di bufala blu (la cronaca precede la fiction): sembrava più una Invernizzi che una Lanzaro…

Toh, ecco che arriva il gioco di parole Perrone/Terrone; non so perchè ma me l’aspettavo fin dall’inizio.  Strabiliante comunque la velocità con cui la famiglia di Giorgio Tirabassi riesce ad inserire stampato il nuovo nome sul menù del ristorante.

Da notare fra un episodio e l’altro la pubblicità della Simmenthal !  Ma come ! Mi decantate la tradizione, il cibo genuino, biologico, la freschezza e poi mi mostrate il siparietto che favoleggia la scatoletta di latta come il non plus ultra della tavola ?

Sul finire della puntata però c’è uno scatto d’orgoglio: viene mostrato prima Massimiliano Alajmo che illustra la sua ricetta delle ostriche di pasta (o qualcosa del genere) e Bentivoglio giustamente va in brodo di giuggiole, di seguito, per festeggiare, beve un Brunello “95.  Poi, a dare un colpo (definitivo ? naaaaa) al cuoco tradizionaleTirabassi, la successione di piatti servita dal finalmente creativo chef Carlo Conforti al collega: crema di cipolla al parmigiano, ravioli verza, pomodoro e baccalà più il dessert (che non ricordo)…  mentre vedevo presentare questi piatti ho avuto la sensazione di essere davanti ad una cena di Davide Oldani, chissà perchè ? forse la cipolla…

Finita la trasmissione della fiction i due chef hanno presentato e mostrato come si cucinano due ricette: tartare di ricciola con puntarelle e olive per Conforti/Bentivoglio e la classica spigola all’acqua pazza per Perrone/Tirabassi, in verità un po’ affrettata quest’ultima.

Che dite? La riguardo anche la prossima settimana?

3 Commenti

  1. Direi di no. Anche se io invece me la sono persa per dare una ulteriore chance al nero wolfe de noaltri. Capitemi: sono cresciuto a pane e buazzelli . I brividi che mi diede il mitico librone giallo “alta cucina” di Rez stout , oltretutto con leschede di alcune ricette del duo Wolfe/Brenner, non me li diede nemmeno il primo confuso scontro fra un impianto idraulico e il nettare femminile.. Purtroppo l’idiota ambientazione romana, ma direi romanesca, del corpulento investigatore di origine montenegrina e del suo mellifluo aiutante e’scentrata al di la’ di ogni limite..Pannofino fazdel suo meglio, ma e’ impresa impossibile. Molto peggio l’attore che interpreta archie goodwin, pallido contraltAre di un mitico Paolo Ferrari. Effettivamente si salva il solo volenteroso Andy Luotto. restituite alla politica il produttore Barbareschi. Mi stupisce che Bentivoglio abbia aderito a una iniziativa tale, fidandomi in toto del critico CIomei. Evidentemente pecunia non olet. S’e qualcuno vuole fare un film sugli chef, suggerisco lazfantastica facciali Igles Corelli

    1. Rarissima serata televisiva anche per me. La fiction so che la evdeva Leo:-)
      Ho visto qualche passaggio di Nero Wolfe e l’ho trovato terribile: per chi ha Buazzelli in testa non c’è nulla da fare.
      E si sono dimentica di Theodore

  2. termino… La fantastica faccia di Igles Corelli, una maschera perfetta. L ‘unico problema potrebbe essere il prezzo del biglietto, mazquesta e’un’altra storia…..

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