Il Repertorio 2005 Aglianico del Vulture doc


Gerardo Giuratrabocchetti

CANTINE DEL NOTAIO
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

 

Nella sua espressiva semplicità il cosiddetto vino di ricaduta di Gerardo Giuratrabocchetti ci è sempre piaciuto moltissimo: un naso immediato di frutta, buon corredo di leggera tostatura, tabacco e notarelle balsamiche, corpo e freschezza in bocca con un allungo abbastanza pimpante che ne facilità la bevibilità.

Aggiungiamo, come nota di grande merito, che con il passare degli anni materializza il logo mnemonico che abbiamo dell’Aglianico del Vulture, ossia dei bicchieri base di Martino, D’Angelo e Paternoster. Dunque una espressione compiuta di territorio, accentuata al palato dalla nota di cenere, che con il trascorrere del tempo si materializza sempre più sino a diventare ragione di scelta. Un po’ come allunghiamo le mani verso i vini dei produttori citati, sappiamo cosa cerchiamo: un silente e solido compagno con cui condividere il pranzo, un bicchiere franco e diretto per continuare a chiacchierare.

Il 2005 esprime questa conferma, ne gioiamo e lo confermiamo, ad appena sei anni, con un giovinetto che si è appena preso la maturità. Sappiamo bene, infatti, che in condizioni di regalarci altre magnifici momenti, quelli che noi cerchiamo quando vogliamo l’Aglianico.

Scheda del 30 aprile 2010.Ritroviamo dopo due anni questo rosso, e si conferma il nostro preferito in assoluto della formibidabile gamma di Marcella (nella filmato) Gerardo Giuratrabocchetti. Non solo per l’ottimo rapporto tra qualità e prezzo, ma anche per la sua capacità di elevarsi con tranquillità senza quelle note fruttate un po’ troppo concentrate che a noi non piacciono particolarmente. Lo abbiamo provato in abbinamento in un bel pranzetto alla Locanda delle Trame di Peppe D’Addio.

Ma è una questione di gusto, sia chiaro, non di valutazione tecnica. L’Aglianico inzia infatti a manifestare belle note minerali di affumicato e sapidità, anche un po’ di sottobosco, poi il frutto composto e non stramaturo, le note balsamiche di cui sotto, con una beva di ingresso morbido che si trasforma in abbastanza morbido nel resto del palato sino ad una chiusura buona e gradevole.
Bel bicchiere, insomma, la cui lettura rimandiamo integralmente alla precedente scheda.
Il 2005 si conferma così ottimo millesimo

Scheda del 3 maggio 2008.Strepitoso Primo maggio in una delle cattedrali della cucina meridionale, parlo di Luna Rossa a Terranova del Pollino, in compagnia di un grande rosso, l’ultimo nato di Marcella e Gerardo Giuratrabochetti, Il Repertorio 2005. Un vino che rappresenta, anche per le caratteristiche dell’annata, una forte continuità con la versione precedente, la 2004: potente spinta olfattiva in cui il frutto rosso, confettura di amarena, è ben adagiato su un ricco tappeto di note balsamiche, caffé appena tostato, rinfrancante liquirizia. In bocca ha un ingresso abbastanza morbido e dolce, si viaggia a quota molto alta fra alcol e struttura con un equilibrio sicuramente già raggiunto e, per certi versi, inaspettatamente già compiuto in cui la freschezza è sicuramente una componente presente che sostiene l’impalcatura senza però essere una sensazione preponderante, come lo scheletro in una persona cicciottella insomma.
Uno stile, quello scelto da Moio nell’Aglianico del Vulture, che volge ai temi moderni della concentrazione e della piacevolezza più immediata e meno cerebrale, come si deve evidentemente in un vino base, una trama che stiamo ritrovando in tutti i suoi rossi delle ultime annate. Eppure questo vino, per certi versi muscoloso ed esuberante, ha affrontato il cibo di territorio, per me resta questa la prova degustativa più importante, con grande autorevolezza: pettole di grano carosello, zuppa di porcini, agnello cacio e uova si sono sposati davvero bene e in modo appagante all’ultima versione del Repertorio.
Una beva gratificante, davanti ad un panorama incredibile, tanto che subito abbiamo voluto sentire il nostro amico e dirgli che stavamo trascorrendo il Primo maggio con lui, ché questo è davvero il bello del mondo del vino, la capacità di trasmettere vicinanza quando il prodotto esprime passione produttiva e serietà commerciale.
Il Repertorio, per il suo stile ormai ben affermato, è diventato uno dei classici fra i rossi meridionali e lucani, sono sempre più numerosi ormai gli appassionati che ne aspettano avidi l’uscita perché, a differenza della Firma che all’inizio è sempre un po’ difficile, subito apre le braccia all’appassionato. Inutile dire, ovviamente, che quasi tre anni di vita sono nulla per un rosso del genere, destinato a durare per tempi molto lunghi. Noi sapremo aspettarlo, a bottiglia chiusa ovviamente, perché quando si apre è uno di quelli che si beve sino al fondo.

Sede a Rionero in Vulture, via Roma, 159
Tel. 0972.723689, fax 0972.725435
www.cantinedelnotaio.com
Enologo: Luigi Moio
Bottiglie prodotte: 200.000
Ettari: 30 di proprietà
Vitigni: aglianico, moscato, malvasia

4 Commenti

  1. Il mio preferito, tra i rossi, nella gamma di cantine del notaio per quel tocco di sofisticato in più che ha pur con tutta l’ottima materia caratterizzante dei vini di Giuratrabocchetti. Un bicchiere di altissimo livello.

  2. sono stato recentemente in visita alle cantine del Notaio ed ho acquistato ,tra l’altro, un paio di bt. del Repertorio 2006 . Ottimo vino, niente da eccepire, ma la fascia di prezzo qui indicata (da 5 a 10 € ) non è affatto veritiera e/o indicativa, avendolo pagato ben 15,3 € .
    Su questo bisognerebbe essere solo un po’ più precisi poichè, e questo come sapete è un fattore importantissimo, il rapporto qualità /prezzo (al pubblico) fa anche il successo di un vino.
    Saluti

    Antonio ’50

  3. A mio modesto parere della Cantine del Notaio è un ottimo vino dall’eccellente rapporto qualità/prezzo è il “Terra Lucis I Due Cavalieri” sugli 8 euro nella G.D.O.
    Carpe diem

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