Bavaglio alla stampa, anche Gino Sorbillo protesta e fa la pizza sulla libertà di stampa


Gino Sorbillo con l’ex assessore provinciale verde Francesco Borrelli

Alle loro spalle lo scalone della Minerva della Federico II a Napoli, quello gremito da migliaia di studenti universitari ai tempi d’oro della libertà in Italia.
Davanti le pizze “no al bavaglio” regalate all’Ordine dei Giornalisti della Campania in occasione della giornata nazionale di protesta.

Tra un festino con ballerine brasiliane e l’altro, il Piccolo Cesare usa l’estate per completare il suo colpo di stato: la stampa non può più scrivere delle inchieste che lo riguardano, i magistrati non potranno più intercettare corrotti e pedofili.

Il popolo obnubilato dalla paura di perdere il poco lo vede come unica soluzione, proprio come è avvenuto con Mussolini e Hitler, saliti al potere a colpi di plebisciti elettorali e leggi ad personam.

Non resta che l’eterna pernacchia napoletana. Quella che resterà anche dopo la fine di questa pagina vergognosa in cui è finito il popolo bue che ha votato il partito delle libertà per farsele togliere lasciandole solo a pochi ricchi e contro il partito delle tasse per farsele aumentare.

Intanto si apprende che in Italia avviene la metà di rapine europee dopo vent’anni di dominio di destra. Ci credo, i rapinatori sono al governo. Non vogliono essere giudicati e non si deve scrivere nulla.
Ma adesso il conto lo dobbiamo pagare tutti noi. Anche quelli che lo hanno votato mentre contavano i denti ai francobolli

2 Commenti

  1. Guarda un pò da chi viene la protesta!……. lo sapete? hanno fatto la pizza s.t.g. mà per puro caso hanno dimenticato di dire che i grani per fare la farina delle pizze che spingono i signori (mulino caputo) non sono grani Italiani .piu’ bavaglio di cosi’ si muore!!!!!!! saluti da un’ aspirante pizzaiola……

  2. …se l’informazione riuscisse a garantire la vera trasparenza, magari potremo vedere anche dietro alla roccia il ruscello che scorre!

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