Capaccio, La Pergola di Adriano e Giovanni Longo


La Pergola

di Albert Sapere

L’impressione è quella di entrare in una casa linda e curata con le belle tovaglie ad uncinetto, il camino sempre scoppiettante e la credenza con i prodotti simbolo della stagione. In estate si mangia all’aperto, sotto la pergola d’uva del giardino.  Trentenni i due fratelli Longo, Adriano in sala e Giovanni in cucina conducono con una rinata passione uno dei locali storici capaccesi, il luogo che li ha visti crescere ed appassionarsi sempre più al loro lavoro.

il piccolo shop

Adriano, come la mamma Silla è appassionato di vini ed abile a gestire la sala, troverete belle etichette non solo di territorio.

berkel

Montevetrano 2001

Giovanni ama il mare, quando può lascia la cucina per trovare la sua dimensione a bordo di un peschereccio a largo delle coste di San Marco di Castellabate.

il pane

La cucina sembra essere la sintesi dell’anima terragna del Cilento coniugata ad un pescato fresco e ben cucinato.

Giovanni ha un piede saldamente ancorato nel fertile suolo del Cilento ed un altro nelle sapide acque delle sue coste, riesce a trovare un buon equilibrio nel gestire sapori apparentemente contrastanti. Il piatto che più ci è piaciuto è stato il benvenuto: spigola con zucca marinata.

spigola con zucca marinata

 

polipo arrostito

 

involtino di pesce spada con mozzarella di bufala campana e coponata di melanzane

 

passata di fagioli di Controne con seppie e pane croccante

 

calamaro farcito con broccoli e passata di zucchine

Una materia prima di grande qualità, buona e rapida la cottura, abbinata al sapore agre della marinatura ben dosata. Confortevoli ed appaganti i piatti che abbinano il pesce con i legumi come le seppie e la pasta fagioli e cozze.

mise en place

 

distillati

spaghetto con astice blue ed asparagi selvatici

 

pasta e fagioli con le cozze

 

coccole

 

tortino di mele annurche e ricotta e pere con Petra 9

Un filo delicato di peperoncino ha concesso una aromaticità più lunga a questi due piatti, mentre lo spaghetto con astice e asparagi selvatici, leggermente macchiati di pomodoro, come la tradizione Capaccese richiede, ci ha concesso, guidati dalle nostre papille di viaggiare nel tempo e trovare il gusto autentico delle nostre radici.