Casale del Giglio presenta le nuove annate a Napoli con il Cappelletto di Ferrara


Casale del Giglio

Azienda: Strada Cisterna-Nettuno Km 13 – 04100 Le Ferriere (LT)

Telefono: 06 9290 2530

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Paola Sangiorgi e Antonio Santarelli di Casale del Giglio

di Antonella Amodio

La cultura gastronomica è intrinsecamente legata alla storia dell’umanità. Il cibo, proprio come il linguaggio, permette di comunicare e di esplorare paesi e culture diverse, oltre a rappresentare un’espressione tangibile dell’identità e delle radici culturali di ciascuno. L’Agro Pontino ha accolto quasi un secolo fa famiglie intere provenienti dal Nord-Est italiano che si erano trasferite per lavorare alla bonifica delle paludi pontine, portando con sé le loro tradizioni, i dialetti e le ricette tipiche. Dalle colonie dei ferraresi giunsero i cappelletti, dando inizio a un incontro tra la tradizione culinaria e le materie prime del territorio pontino, che hanno arricchito i piatti con contaminazioni locali. La cantina Casale del Giglio muove i suoi passi proprio nello stesso territorio che ha ospitato i ferraresi, portando con sé progetti innovativi, innesti di vitigni originari di altri luoghi e autoctoni locali con una visione futuristica. Cibo e vino compiono lo stesso percorso e oggi li vede insieme per un’idea di Paola Sangiorgi, dove il cappelletto di Ferrara è abbinato ai vini di Casale del Giglio.

Nuove annate Casale del Giglio

La prima tappa per la presentazione di questo insolito abbinamento parte da Napoli, da Palazzo Cappuccini Art Relais, dove la “sfoglina”, la signora Fiorella Guerzi, ha dimostrato la preparazione del Cappelletto di Ferrara, spiegato dalla giornalista Maria Corsetti, esperta gastronoma, in presenza di Antonio Santarelli. Il cappelletto di Ferrara, pasta ripiena che risale ai tempi degli Estensi, è stato poi seguito dal bollito di Gianluca Mastracci di “Sabaudia Nostrana”, il tutto innaffiato dalle nuove annate di Casale del Giglio.

Palazzo Cappuccini Art Relais – Casale del Giglio

Maria Corsetti e Antonio Santarelli

La sfoglina: Fiorella Guerzi – Casale del Giglio

Casale del Giglio, creata nella seconda metà del secolo scorso da Dino Santarelli, proveniente da Amatrice, è insieme al figlio Antonio e all’enologo Paolo Tiefenthaler che l’azienda cresce e decolla. Un’attività di ricerca e sperimentazione che ha dato vita a un progetto che pone a dimora sui terreni aziendali 57 diversi vitigni, dando modo di valorizzare biotipi di uve e di guardare ed estendere il disegno anche a territori limitrofi.

I vini di Casale del Giglio in abbinamento al Cappelletto di Ferrara e al bollito

Negli anni sono arrivati grandi riconoscimenti e premi dalla critica mondiale, come per il vino Anthium, il Bellone al quale Decanter ha assegnato 97 punti all’annata 2023, inserendolo nella classifica “Best in Show” riservata ai migliori 50 vini al mondo.

Tommaso Luongo, Presidenti AIS Campania

Ed è stato proprio l’Anthium nell’annata 2024, fresco e salino, ad aprire la degustazione in abbinamento al Cappelletto di Ferrara, seguito da Radix 2020, sempre dal vitigno Bellone, versione legno e anfora, dalle note di macchia mediterranea, come spiega Tommaso Luongo, Presidente AIS Campania, che ha condotto la degustazione.

Cappelletto di Ferrara

Cappelletto di Ferrara

Il bollito misto di manzo ha visto due etichette storiche: Matidia, Cesanese 2023, prodotto da un vigneto di 30 anni, fine ed elegante, e Mater Matuta 2019, uvaggio di Syrah e Petit Verdot, dalle note balsamiche e di spezie. La chiusura in dolcezza con Aphrodisium 2022, vendemmia tardiva, blend di Petit Manseng, Viognier, Greco e Fiano.

Il bollito

Vini nuove annate Casale del Giglio

Casale del Giglio mostra un forte interesse per le questioni storiche, integrando la viticoltura all’archeologia. Questo impegno si concretizza attraverso il progetto Satricum, realizzato in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina.

 

2 Commenti

  1. Dall’agro pontino alla Campania Felix la distanza non è abissale e lo sconfinamento vale per i motivi che mi appresto a spiegare.Una vasta gamma di vini puliti centrati e sopratutto gastronomici anche per i piatti più iconici della nostra terra dove abbondano verdure pesce ed animali da cortile.Inoltre anche se non menzionato l’azienda porta vanto anche di un’altro piccolo gioiello che è Il Faro Della Guardia sull’isola di Ponza una delle migliori Biancolella che può giocarsela alla pari con quelle di Ischia.Ad maiora semper da FRANCESCO

    1. Buonasera Francesco,
      la Biancolella Faro della Guardia è davvero molto buona. Trova l’articolo dedicato a tutta la produzione enologica di Casale del Giglio e i tanti progetti legata ad essa (dunque, anche quello di Ponza), in un articolo esaustivo a mia firma, proprio su questa testata.
      Grata sempre per leggermi.
      Saluti

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