Guida Vini Espresso 2012 di Ernesto Gentili e Fabio Rizzari. Tutte le migliori etichette segnalate in ogni regione
30/9/2011 3.1 MILA LETTURE
Ecco l’elenco delle eccellenze della nuova edizione della Guida Espresso 2012 curata da Ernesto Gentil ie Fabio Rizzari. Un bellissimo lavoro, pieno di curiosità e di spunti. Ci piace soprattutto la Sicilia non banalizzata.
28 Commenti
Anche la Campania non mi sembra banalizzata….Finalmente una giuda coraggiosa con nomi nuovi…complimenti poi a Maura Sarno al solo secondo anno già un successo così importante…bravissima…e complimenti anche all’amico Caludio…grandi.
Daccordissimo con i premiati della Campania. Sono sempre più convinto che, la guida ESPRESSO dei vini, è molto più seria di tutte quelle che fanno il copia e incolla con l’anno precedente. Complimenti agli autori.
apriti cielo….
Ma scusate! Ma perché le guide devono avere sempre nomi nuovi? Uno che fa il vino bene, ha uno stile e sa leggere l’annata l’anno dopo diventa un ciuccio solo perché si deve cambiare la squadra? Ma che siamo al San Paolo che Mazzarri deve fare turn over per non far spompare i campioni? Infatti i risultati sono quelli: togli Hamsik, Lavezzi e Cavani e perdi. Con loro vinci. Forza Napoli!!!!
Perché uno bravo deve far posto al parvenu solo perché si deve accendere un interesse nuovo? Avete mai fatto caso quanti nomi sono stati scodellati proprio da questa guida che poi non sono stati più confermati e sono caduti nel dimenticatoio?
Casomai è vero il contrario, molti vini e produttori scoperti da questa guida sono stati poi premiati da altre pubblicazioni: Sedilesu, Salustri, Terre Nere, Torre dei Beati e altri. Non è un’opinione, è un fatto, basta prendere i volumi di molti degli ultimi anni e confrontare.
Difficile: il doppio dell’età di Berny ma tutti i capelli in capa:-)
E comunque pigna al massimo rifa’ le foto ma i testi cambiano:-)
Ottimo lavoro per la Sardegna, Fabio, e Ernesto sono dei grandi.
Strano non vedere fra le eccellenze marchigiane il miglior verdicchio degli ultimi (molti) anni: il Riserva Gioacchino Garofoli 2006. Questa è una cosa che accumuna Gambero Rosso e L’Espresso; il primo ha dato il titolo di bianco dell’anno ad un Verdicchio (ci mancherebbe altro! ) ma non è questo di Garofoli; L’Espresso non gli dà l’eccellenza……forse son io ad aver le visioni degustative!!! . Ciao
Dai vigna, in fondo per te e’ meglio: il TUO cernilli e’ sempre il numero uno:-)
Che il mio Cernilli sia un degustatore come pochissimissimi è assolutamente certo. . Rimane il fatto che quel Verdicchio, secondo me, sia il più grande Verdicchio degli ultimi anni: del 2006 e fatto uscire nel 2011…..scusate se è poco…..e non vederlo premiato con l’eccellenza mi sorprende non poco. . Ciao
Difficile condividere una lista di Eccellenze campane che si contino sulle dita di sole due mani… condivido però che i vini di Sabino quest’anno erano davvero fenomenali!
Quoto:-)
La Puglia, piuttosto, vedo scelte un po’ retrò. Cosa è successo?
Al contrario ! Mi sembra una classifica molto innovativa e molto poco conservativa: molte delle eccellenze sono positivamente inaspettate, con molti dei soliti noti probabilmente nelle posizioni di rincalzo. Mi sembra che i voti rispecchino la poliedricità regionale, dove finalmente l’ Es di Gianfranco Fino coglie il suo meritatissimo riconoscimento. . Ciao
Notevole per la Campania la presenza del Falerno Tuoro di tenute la Volpara, un vino e un azienda di cui si parla pochissimo rispetto a Masseria Felicia e Villa Matilde.
io noto una rinnovata apertura mentale ed una serietà di giudizio ai massimi livelli, nelle eno-guide 2012 tutte. la crisi e il web hanno costretto un po’ tutti gli editori a spingere al massimo la qualità dei propri prodotti.
Le Ragnaie… Ma quanto sono contento per Riccardo. Potrebbe star li a fare un cz e bersi il mondo. Invece guarda qua. A pensare al 2007, a bere un 2004 già da far aprire gli occhi, e a scendere quei pendii pensando a grandi cose degli altri ma poi la sera a bere Richebourg E adesso così. Te lo sei meritato Riccardo
Attenta scelta di etichette, da veri viaggiatori del vino. Felicissima di trovare il Napoleon della Cooperativa di Donnas, luogo incantevole e vini da sogno. Ottima anche la scelta dell’Erbaluce Le Chiusure. Però ritengo banalizzata a poche etichette l’espressività della mia Campania, forse si è puntato troppo alla scelta di vini poco presenti in altre guide. Splendida la Puglia, ma anche lì c’è di più; complimenti a Nicola Chiaramonte per il suo lavoro. Ottima espressione della Sicilia, adoro Salvatore Murana, artista e poeta del vino come pochi.
Hai ragione Marina, è un po’ snob anche senon mi dispiace. Ma a volte hai l’idea che cercano per forza qualcosa che le altre guide non hanno. Esempio il Fiano di Maura Sarnp che piace anche a Pignataro (vedi report). Io ho provato il 2009,buono. Ma è un’azienda senza cantina. Giusto inserirla?
E allora tutto il lavoro che si fa nella propria vigna, non conta nulla? E’ vero che la cantina sta ora nascendo ma che dovremmo dire di tutte le aziende premiate ( e sono la maggioranza)che hanno la cantina e non i vigneti?
Questa è buona, la rubo:-)
Mah, io non lo so se sia giusto o meno inserirla anche perchè mi sembra che a parte Slow Wine, che tiene conto anche di altri parametri per la valutazione complessiva degli inserimenti da effettuare, le altre guide valutano solo il prodotto, a prescindere da altre variabili quali la disponibilità di una cantina propria ed altro. Evidentemente se è stata inserita è perchè hanno valutato che il vino era degno di tale operazione. Se poi, disporre di una propria cantina è l’elemento dirimente, in un momento in cui diciamo tutti che nella vinificazione bisogna limitare l’interventismo al minimo indispensabile, e beh la tua osservazione mi sembra un tantino controcorrente, caro Luigi, e poi se proprio devo esprimere un giudizio, “a me mi piace”… il Fiano di Maura ;-))
Ciao Luigi , sono Maura, ho piantato nel 2004 5000 barbatelle per ettaro , su 7 ettari credendo nel mio sogno di uva di grande qualità’, sinceramente mi e’ costato un botto e starei ancora pagando il mutuo. Molte cantine hanno vigneti ancora con 2500/3000 ceppi per ettaro , forse avranno la cantina , ma l’ eccellenza in due anni non l’ hanno raggiunta. Forse non sbagliavo quando ho investito tutto nel mio vigneto , tutto sommato le macchine la cantina si puo’ anche fittare come fanno in Toscana inpiemonte , ma credimi l uva di qualità’ i contadini non te la danno.il vino di qualità , ne sono certa parte dal vigneto, pensa a quante meravigliose cantine comprano uve di scarsa qualità’ , e vendono pure! Comunque seguirò’ il tuo consiglio, appena finisco di pagare il mutuo per la vigna faro’ la cantina , cosi’ in campania immobilizziamo un altro capitale. Ringrazio invece l’ espresso che ha riconosciuto nel mio vino le mie uve , il gambero rosso che mi ha mandato in finale e Luciano che dall’inizio della mia avventura ha apprezzato la mia filosofia aziendale.
Quando vedi certi vini che ottengono premi, grappoli, bicchieri, corone, passa la voglia di continuare ad inviare i propri prodotti alle guide. Rimango sempre e comunque del mio parere………il miglior riconoscimento è quello che ti danno i tuoi clienti e che ti permettono di vendere tutta la produzione anno dopo anno, in barba a tutti quei premiati per ovvi motivi e non certo qualitativi, che non sanno dove collocare il proprio prodotto.
Va bene inserire cantine e vini nuovi, se specialmente li fanno bene. Però le cantine premiate negli anni precedenti, magari le SOLITE, improvvisamente sono decadute?
Ma quanti complimenti ad una guida che premia con 18,5 il ciro rosso cl. di caparra siciliani..bevetelo e cambierete idea..
Anche la Campania non mi sembra banalizzata….Finalmente una giuda coraggiosa con nomi nuovi…complimenti poi a Maura Sarno al solo secondo anno già un successo così importante…bravissima…e complimenti anche all’amico Caludio…grandi.
Daccordissimo con i premiati della Campania. Sono sempre più convinto che, la guida ESPRESSO dei vini, è molto più seria di tutte quelle che fanno il copia e incolla con l’anno precedente. Complimenti agli autori.
apriti cielo….
Ma scusate!
Ma perché le guide devono avere sempre nomi nuovi?
Uno che fa il vino bene, ha uno stile e sa leggere l’annata l’anno dopo diventa un ciuccio solo perché si deve cambiare la squadra?
Ma che siamo al San Paolo che Mazzarri deve fare turn over per non far spompare i campioni?
Infatti i risultati sono quelli: togli Hamsik, Lavezzi e Cavani e perdi. Con loro vinci.
Forza Napoli!!!!
Perché uno bravo deve far posto al parvenu solo perché si deve accendere un interesse nuovo?
Avete mai fatto caso quanti nomi sono stati scodellati proprio da questa guida che poi non sono stati più confermati e sono caduti nel dimenticatoio?
Casomai è vero il contrario, molti vini e produttori scoperti da questa guida sono stati poi premiati da altre pubblicazioni: Sedilesu, Salustri, Terre Nere, Torre dei Beati e altri. Non è un’opinione, è un fatto, basta prendere i volumi di molti degli ultimi anni e confrontare.
Difficile: il doppio dell’età di Berny ma tutti i capelli in capa:-)
E comunque pigna al massimo rifa’ le foto ma i testi cambiano:-)
Ottimo lavoro per la Sardegna, Fabio, e Ernesto sono dei grandi.
Strano non vedere fra le eccellenze marchigiane il miglior verdicchio degli ultimi (molti) anni: il Riserva Gioacchino Garofoli 2006.
Questa è una cosa che accumuna Gambero Rosso e L’Espresso; il primo ha dato il titolo di bianco dell’anno ad un Verdicchio (ci mancherebbe altro! ) ma non è questo di Garofoli; L’Espresso non gli dà l’eccellenza……forse son io ad aver le visioni degustative!!!
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Ciao
Dai vigna, in fondo per te e’ meglio: il TUO cernilli e’ sempre il numero uno:-)
Che il mio Cernilli sia un degustatore come pochissimissimi è assolutamente certo.
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Rimane il fatto che quel Verdicchio, secondo me, sia il più grande Verdicchio degli ultimi anni: del 2006 e fatto uscire nel 2011…..scusate se è poco…..e non vederlo premiato con l’eccellenza mi sorprende non poco.
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Ciao
Difficile condividere una lista di Eccellenze campane che si contino sulle dita di sole due mani… condivido però che i vini di Sabino quest’anno erano davvero fenomenali!
Quoto:-)
La Puglia, piuttosto, vedo scelte un po’ retrò. Cosa è successo?
Al contrario !
Mi sembra una classifica molto innovativa e molto poco conservativa: molte delle eccellenze sono positivamente inaspettate, con molti dei soliti noti probabilmente nelle posizioni di rincalzo.
Mi sembra che i voti rispecchino la poliedricità regionale, dove finalmente l’ Es di Gianfranco Fino coglie il suo meritatissimo riconoscimento.
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Ciao
Notevole per la Campania la presenza del Falerno Tuoro di tenute la Volpara, un vino e un azienda di cui si parla pochissimo rispetto a Masseria Felicia e Villa Matilde.
io noto una rinnovata apertura mentale ed una serietà di giudizio ai massimi livelli, nelle eno-guide 2012 tutte.
la crisi e il web hanno costretto un po’ tutti gli editori a spingere al massimo la qualità dei propri prodotti.
Le Ragnaie…
Ma quanto sono contento per Riccardo.
Potrebbe star li a fare un cz e bersi il mondo.
Invece guarda qua.
A pensare al 2007, a bere un 2004 già da far aprire gli occhi, e a scendere quei pendii pensando a grandi cose degli altri ma poi la sera a bere Richebourg
E adesso così.
Te lo sei meritato Riccardo
Attenta scelta di etichette, da veri viaggiatori del vino. Felicissima di trovare il Napoleon della Cooperativa di Donnas, luogo incantevole e vini da sogno. Ottima anche la scelta dell’Erbaluce Le Chiusure. Però ritengo banalizzata a poche etichette l’espressività della mia Campania, forse si è puntato troppo alla scelta di vini poco presenti in altre guide. Splendida la Puglia, ma anche lì c’è di più; complimenti a Nicola Chiaramonte per il suo lavoro. Ottima espressione della Sicilia, adoro Salvatore Murana, artista e poeta del vino come pochi.
Hai ragione Marina, è un po’ snob anche senon mi dispiace. Ma a volte hai l’idea che cercano per forza qualcosa che le altre guide non hanno. Esempio il Fiano di Maura Sarnp che piace anche a Pignataro (vedi report). Io ho provato il 2009,buono. Ma è un’azienda senza cantina. Giusto inserirla?
E allora tutto il lavoro che si fa nella propria vigna, non conta nulla? E’ vero che la cantina sta ora nascendo ma che dovremmo dire di tutte le aziende premiate ( e sono la maggioranza)che hanno la cantina e non i vigneti?
Questa è buona, la rubo:-)
Mah, io non lo so se sia giusto o meno inserirla anche perchè mi sembra che a parte Slow Wine, che tiene conto anche di altri parametri per la valutazione complessiva degli inserimenti da effettuare, le altre guide valutano solo il prodotto, a prescindere da altre variabili quali la disponibilità di una cantina propria ed altro. Evidentemente se è stata inserita è perchè hanno valutato che il vino era degno di tale operazione. Se poi, disporre di una propria cantina è l’elemento dirimente, in un momento in cui diciamo tutti che nella vinificazione bisogna limitare l’interventismo al minimo indispensabile, e beh la tua osservazione mi sembra un tantino controcorrente, caro Luigi, e poi se proprio devo esprimere un giudizio, “a me mi piace”… il Fiano di Maura ;-))
Ciao Luigi , sono Maura, ho piantato nel 2004 5000 barbatelle per ettaro , su 7 ettari credendo nel mio sogno di uva di grande qualità’, sinceramente mi e’ costato un botto e starei ancora pagando il mutuo. Molte cantine hanno vigneti ancora con 2500/3000 ceppi per ettaro , forse avranno la cantina , ma l’ eccellenza in due anni non l’ hanno raggiunta. Forse non sbagliavo quando ho investito tutto nel mio vigneto , tutto sommato le macchine la cantina si puo’ anche fittare come fanno in Toscana inpiemonte , ma credimi l uva di qualità’ i contadini non te la danno.il vino di qualità , ne sono certa parte dal vigneto, pensa a quante meravigliose cantine comprano uve di scarsa qualità’ , e vendono pure! Comunque seguirò’ il tuo consiglio, appena finisco di pagare il mutuo per la vigna faro’ la cantina , cosi’ in campania immobilizziamo un altro capitale. Ringrazio invece l’ espresso che ha riconosciuto nel mio vino le mie uve , il gambero rosso che mi ha mandato in finale e Luciano che dall’inizio della mia avventura ha apprezzato la mia filosofia aziendale.
Yes
https://www.lucianopignataro.it/a/fiano-di-avellino-2009-docg-sarno-1860/13636/
Quando vedi certi vini che ottengono premi, grappoli, bicchieri, corone, passa la voglia di continuare ad inviare i propri prodotti alle guide. Rimango sempre e comunque del mio parere………il miglior riconoscimento è quello che ti danno i tuoi clienti e che ti permettono di vendere tutta la produzione anno dopo anno, in barba a tutti quei premiati per ovvi motivi e non certo qualitativi, che non sanno dove collocare il proprio prodotto.
Va bene inserire cantine e vini nuovi, se specialmente li fanno bene.
Però le cantine premiate negli anni precedenti, magari le SOLITE, improvvisamente sono decadute?
Ma quanti complimenti ad una guida che premia con 18,5 il ciro rosso cl. di caparra siciliani..bevetelo e cambierete idea..