L’amore si tempi del Coronavirus 5/ Pier Daniele Seu e Valeria


Pier Daniele e Valeria nel giorno del loro matrimonio

Pier Daniele e Valeria nel giorno del loro matrimonio – credit di Lido Vannucchi

di Monica Caradonna

Due mondi diversi. Due generazioni diverse. Lei è di qualche anno più grande di lui. Eppure, quel giorno in cui Valeria per caso, senza voglia, in una serata di un Natale in cui la tristezza era mista al doversi riadattare a un nuovo mondo, è uscita con sua sorella Arianna, ha incontrato Pier Daniele ed è stato amore. Chi l’avrebbe mai detto. Prima l’Inghilterra, poi Milano. Valeria ha sempre lavorato nel mondo della moda. Ma un giorno un amore finisce e lei torna a casa, a Roma.

Pier Daniele, ancora lontano dai progetti che oggi lo vedono anche alla conquista di Dubai con la partnership con Bulgari, invece, all’epoca faceva le pizze in un pub e sbarcava il lunario guadagnando non più di 700 euro al mese, ma già partecipava a delle gare e vinceva. Sì che vinceva!

Una cena, quella di Natale, in cui Valeria rimane colpita da questo ragazzo che incurante della gente intorno a loro, complice un po’ di vino, a un certo punto le chiede: «ma tu ci usciresti con uno più piccolo di te?». Come in un film il caos intorno a loro diventa all’improvviso rumore ovattato, gli occhi si sono incontrati in una complicità che in quel momento esatto ha sancito un cambio di passo nella storia di questi due sconosciuti.

Pier Daniele e Valeria

Pier Daniele e Valeria

Una cena al sushi, anzi solo pochi pezzi consumati, perché erano troppe le cose da raccontarsi, un bacio rubato in auto e pubblicato da Pier Daniele sui social. Il giorno dopo le amiche hanno inondato il telefono di Valeria chiedendole dettagli di quello scatto ormai virale e da allora è iniziata una lunga storia d’amore.

Oggi Valeria e Pier Daniele sono in quarantena e in quello che è ormai ufficialmente “Il Valeria Resort”, aspettano insieme che passi la buriana e che arrivi il piccolo Pier Brando il loro bimbo, che mamma e papà chiamano già Bombi.

 

Nome e professione:

P: Pier Daniele pizzaiolo

V: Valeria – il capo supremo dice lui -, sono in sala.

 

Da quanti giorni sei a casa?

P: dal 10 marzo ma ormai ho perso il conto di tutto

V: due settimane

 

Pigiama o outfit ricercato?

P: pigiama al massimo tuta da allenamento

V: io pigiama no. La mattina faccio la mia routine. Faccio colazione, doccia mi sistemo, mi vesto insomma mi preparo anche se in casa giro in ciabatte. Mi sto riposando e durante il giorno faccio yoga e il corso preparto. Entrambi i corsi son on line.

 

Nel lavoro chi comanda?

P: io io

V: Dani, anche se le cose noiose le fa fare a me.

Pier Daniele e Valeria

Pier Daniele e Valeria

A casa chi comanda?

P: lei assolutamente

V: beh certo, lui praticamente è come se vivesse in hotel, nel Valeria resort.

 

Cose fatte per la prima volta in casa.

P: io allenarmi.

V: cucinare a casa. In 4 anni avevamo acceso i fornelli non più di un paio di volte.

 

Chi fa la spesa?

P: Valeria

V: io. Dall’inizio mi sono organizzata con la spesa on line. Io sono più irrequieta e ho bisogno di uscire. Poi al supermercato non faccio la fila, godo del bonus gravidanza.

 

Chi cucina?

P: lei il piatto migliore è il salmone alla piastra, marinato. Verdure fatte bene.

V: io perché  al Valeria Resort c’è la pensione completa

 

Chi fa le pulizie?

P: in realtà non fa la vittima viene la donna delle pulizie tre volte a settimana. Ma in questo periodo le fa Valeria. Anche se oggi ho lavato i piatti.

V: Ma sì, dai, sono buona, ammetto che oggi ha passato anche  l’aspirapolvere.

 

Cosa ti manca?

P: In realtà poi insieme noi stiamo bene e io sono una persona che ama stare a casa. Mi mancano la routine e la libertà di poter fare qualcosa; mi manca andare in palestra anche se faccio X Cross con Fabrizio Iacorossi che tiene le sue  lezioni su instagram in diretta.

V: mi manca uscire. Io sono abbastanza frenetica, devo passeggiare ho bisogno dell’aria. mi manca vedere le persone.

Pier Daniele e Valeria insieme nel lavoro

Pier Daniele e Valeria insieme nel lavoro

Cosa non ti manca?

P: non mi manca il combattere con le recensioni su trip advisor. Io le prende sul personale.

V: la fretta. Viviamo vite troppo frenetiche e forse questo stop ci servirà per il futuro. Forse sarò più brava a dire dei no.

 

Cosa hai riscoperto avere un valore?

P: quanto tu conti veramente per le persone. Quanto con il successo ci sia un voler stare con te. Adesso sono sparite spersone che prima dicevano che senza di me non potevano vivere. Questa cosa mi servirà per tirare le somme. alcune persone non chiamano neanche per sapere come stiamo. Eppure per noi imprenditori questa cosa potrebbe avere delle ripercussioni pesanti. Ci guardano invece come persone privilegiate.

V: mi rendo conto di come son fortunata a stare con una persona con cui vado d’accordo. Lavorare insieme non vuol dire riuscire a condividere del tempo. Noi spesso stiamo insieme senza stare insieme. Adesso stiamo godendo di questo momento.

 

Petting o letti separati?

P: Impossibile pensarci separati. Adesso che lei è incinta la nostra intimità è diversa.

V: ci coccoliamo. Abbiamo un rapporto molto fisico.

 

Cose che detesti dello stare in casa.

P: mi piacerebbe fare la quarantena a casa di Totti. Ho visto un video e si vede che ha pure la piscina.

V: non poter vivere all’aria aperta. Stavamo cercando una casa con un terrazzo.

 

Prima cosa che farai quando tutto sarà finito.

P: vorrei andare due tre giorni a Ibiza. Mi piacerebbe andare al mare e stare all’aria aperta.

V: andrò a villa Pamphili.

 

Se potessi parlare a un politico cosa gli diresti?

P: non ci prendete per il culo e tirate fuori le risposte serie. Serve un aiuto concreto alle piccole imprese. Dateci la possibilità di ripartire veramente. Noi siamo una realtà che lavorava e ne usciamo con le ossa rotte. Chi era fragile prima forse ha avuto il colpo di grazia.

V: la classe politica forse dovrebbe essere più tecnica. Ci vorrebbero forse più economisti. Forse dovrebbero ripensare le posizioni all’interno dei ministeri. Gente competente per settore in ciascun ministero.

 

Il primo abbraccio a chi lo darai?

P: spero di non darlo a mio figlio che dovrebbe nascere a giugno, ma il primo a tutti i ragazzi della mia squadra. Voglio festeggiare con loro. Perché anche le disgrazie vanno festeggiate.

V: un abbraccio simbolico ai nostri ragazzi. Con loro condividi più di quanto condividi con la famiglia. Subito dopo i nostri genitori.

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