Quali sono le differenze fra la lasagna bolognese e la lasagna napoletana?
Quali sono le differenze fra la lasagna bolognese e lasagna napoletana?
In questa domanda sono racchiuse tutte le domande che si possono fare sull’Italia e le sue grandi differenze che ne costituiscono la ricchezza e al tempo stesso l’identità. Entrambe sono il frutto di due città che amano vivere la gioia della tavola senza se e senza ma quando è festa. Ma lo studio delle due lasagne ci consente anche una analisi psicologica del genius loci delle due città.
- Prima differenza di impostazione mentale. La lasagna bolognese è carne con la pasta, quella napoletana è pasta con la carne. Non è un gioco di parole, ma un diverso approccio a due culti della pasta perchè quella fresca usata nella lasagna bolognese esalta al massimo il ragù di carne mentre nella seconda in realtà è il pomodoro il vero protagonista come esaltatore di sapore della poca carne utilizzata. Non a caso presuppone aggiunta di uova e salumi in molte preparazioni familiari oltre alle mitiche polpettine.
- La seconda differenza è il rapporto simbolico con il cibo. La lasagna bolognese si fa normalmente tutto l’anno, quella napoletana, ancora oggi anche se sempre meno, si realizza in occasione del Carnevale, è la grande abbuffata prima della quaresima, quando si celebra l’uccisione del maiale.
- La terza differenza fondamentale è che la ricetta della lasagna bolognese è registrata presso la Camera di Commercio mentre quella napoletana ha le millemila varianti di famiglia, di quartiere, di territorio. Proprio in questo dettaglio è possibile entrare nel profondo della psicologia delle due città. Bologna, cartesiana ma anche più commerciale, sente il bisogno di codificare la propria ricetta come amano fare i francesi. Napoli, erede dell’individualismo greco, ha tanti solisti ma nessuno ama essere secondo a qualcuno, per cui ognuno ha il segreto in base al quale la propria lasagna è la migliore di tutte. Si dice che è un po’ come il minestrone, quello che ci metti, quello trovi. A questo punto si potrebbe scrivere un libro, ma ci siamo capiti. Pregi e difetti di entrambe le comunità hanno una radice comportamentale di cui la ricetta della lasagna diventa icona.
- Ci sono poi le differenze gastronomiche. L’uso della besciamella, una salsa che io definirei profondamente bolognese, è caratterizzante, stempera il pomodoro e riporta ad un gusto orizzontale, morbido, piacione sin dal primo morso. In quella napoletana il pomodoro svolge la sua funzione principe, è il primo impatto al palato che poi rimanda ad un boccone anch’esso piacione grazie alla pasta e alla carne.
- La differenza sostanziale è nell’uso delle due grandissime tradizioni di pasta italiana. Quella fresca e quella secca. Bisogna dire però che in molte zone interne della Campania la lasagna è fatta con sfoglie di pasta fresca. Quella napoletana di città in ogni caso deve essere di pasta secca, possibilmente con il bordo arricciato.
- In comune le due lasagne hanno il vino. Rosso frizzante Lambrusco e rosso frizzante Gragnano, allegri, sgrassano, rinfrescano e dissetano.
- Infine un altro tratto comune è che sia i bolognesi che i napoletani passerebbero ore a parlare delle loro lasagne e si incazzano molto quando sentono cose strane su questi piatti. Giudicatelo un assist per chef egocentrici in cerca di clickbaiting.
Due capolavori italiani che adoro perchè ci raccontano quanto è diversa e quanto è buona la nostra piccola grande Italia.