#lsdm: Emanuele Scarello, bufala da colazione a merenda


La “colazione” di Emanuele Scarello a base di ricotta di bufala

di Luciana Squadrilli

Se pensate che i friulani siano gente chiusa e poco propensa allo scherzo, dovreste conoscere Emanuele Scarello. Perfetto mattatore, si appoggia alla “spalla” illustre di Fausto Arrighi per presentare i suoi piatti e i suoi ragionamenti su bufala e affini, all’insegna del ritorno alla semplicità. “La mia cucina di oggi è il risultato degli abusi del passato – racconta – e sono contento di vedere che anche altri colleghi la pensano così; abbiamo sperimentato e dimostrato di essere bravi, oggi mettiamo il gusto al centro”. E a questo, la mozzarella si presta senza dubbio insieme agli altri prodotti a base di latte di bufala.

Si parte dal Muesli di nuance mediterranee con crema di ricotta, una “colazione” (oggi proposta come benvenuto al ristorante) a base di una zuppa di ricotta cotta a 60 gradi con un po’ di latte di bufala, accompagnata dai sapori mediterranei per eccellenza, in versione croccante: olive di Gaeta, capperi, pomodori secchi, orzo (rimando alla tradizione friulana, questo) all’origano, basilico e santoreggia essiccato e fritto. Non poteva mancare l’extravergine, anch’esso reso croccante grazie al tramite dei corn flakes che ne assorbono il sapore senza perdere consistenza.

Patata, caffé, limone e mozzarella

Ricorda invece una golosa merenda pomeridiana il “bon bon” di bufala e patate dove si incontrano Friuli e Campania: la patata di Godia fa da base a un pezzetto di mozzarella di bufala passato nella polvere di caffé (non ne sono forse le due capitali, Napoli e Trieste?), accompagnate da una maionese senza uovo, emulsione perfetta di latte di bufala e olio extravergine, e dalla zest dei profumati limoni della Costiera. A proposito di quando dicevamo all’inizio, il nome di questo piatto – nato da un sondaggio su Facebook e approvato da Scarello – è Anche alla bufala piace la patata