Michelin Italia: nell’era Bartolini-Cannavacciulo non c’è posto per Ducasse


Bartolini e Cannavacciuolo

Chi sono i due cuochi più forti in questo momento? Enrico Bartolini e Antonino Cannavacciuolo. Almeno per la guida Michelin e dunque per l’Italia.
In realtà questa considerazione non è farina del mio sacco, già nel 2022 Maurizio Bertera lo aveva notato in un pezzo sulla Cucina Italiana da cui abbiamo preso questo combo dei due chef.
Ma quest’anno ne abbiamo avuto una dimostrazione concreta che allontana ogni ragionevole dubbio: praticamente ogni ristorante che i cuochi aprono becca la stella e la Campania da questo punto di vista è un segnavento di come stanno andando le cose, di un traghettamento che la Rossa sta cercando di fare tra presente e futuro. Entrambi i cuochi appena hanno aperto (rispettivamente a Ticciano di Vico Equense e a Furore) hanno subito beccato la stella dopo due o tre mesi dal primo servizio di sala.
Ora tutti in Campania, io per primo, davano per scontata una stella all’apertura avvenuta in pompa magna del locale di Alain Ducasse all’Hotel Romeo che aveva già una stella con Salvatore Bianco da molto tempo. Quindi la discussione era: una o direttamente due stelle?
La risposta è arrivata ieri. Nessuna stella.
Nonostante il ristorante abbia cambiato nome (via Il Comandante scelto in omaggio ad Achille Lauro che governava Napoli proprio da quel palazzo) in Alain Ducasse a Napoli. Locale dove noi siamo stati e che sicuramente è a livello di una stella piena anche se la scelta ideologico-gastronomica può lasciare perplessi.
Ora la domanda è: come mai allo chef più importante del Mondo è stata data questa batosta? Un segnale di potere della Rossa per ribadire chi comanda? Una valutazione nel merito? Un segnale di transizione in atto vero una nuova generazione di cuochi?
Non ho la risposta. La lascio a voi e se l’avete fatemela sapere.
Nel frattempo mi godo il duumvirato di Bartolini e Cannavacciuolo, due grandissimi nel lavoro e nella vita, presi in considerazione ma mai esaltati dal mainstream gastronomico italiano (quello del due stelle a Camanini) ormai alle spalle e che si porta sulla coscienza l’assoluto e incontrastato dominio della Rossa nella critica ufficiale.
Me lo godo a tavola si intende, terreno dove i due sono insuperabili perchè mettono al primo posto il cliente e i ragazzi che si formano con loro.

4 Commenti

  1. Non muore nessuno amico mio, ma sono Maurizio Bertera e non Bertone: nome da cardinale e da carrozziere. Se correggi mi rendi felice.

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