Il “Pagadebit” della cantina La Colombarda: un Bombino Bianco tutto frutto


Il Padebit da Bombino Bianco della cantina Colombarda

Il Padebit da Bombino Bianco della cantina Colombarda

di Andrea de Palma

Ormai credo che si sia capito; amo i vitigni autoctoni e soprattutto, quelli dimenticati e bistrattati come il Bombino bianco, prodotto in varie regioni d’Italia e da sempre utilizzato per basi spumanti, ovunque, o per la produzione di vini aromatizzati. Regioni di produzione per eccellenza sono in primis la Puglia e poi Marche, parte della provincia di Avellino e la Romagna.

In Puglia e in particolare nella Daunia, si coltivava a tendone con produzioni esorbitanti, ecco perché uno sei suoi sinonimi è “Pagadebiti”: il contadino aspettava la sovrapproduzione di quest’uva per pagare spese contratte di vario genere.

In Puglia sta avendo il suo riscatto, infatti, conosciamo ormai tutti il magnifico lavoro dell’azienda D’Araprì che lo spumantizza da oltre vent’anni, come pure il lavoro di tanti altri produttori di cui parleremo in seguito.

Le versioni sono varie e tutte promettono bene; finalmente stiamo dicendo basta allo strapotere dei classici vitigni bianchi internazionali…

L’occasione per iniziare a fare questo focus sul Bombino, mi viene dato per caso, aprendo una bottiglia dell’azienda La Colombarda a San Vittore di Cesena in Romagna, bottiglie ricevute dal mio amico Fabio Magnani, che parlando di freschezze e di bevibilità, mi invita ad assaggiare questo ed altri vini da vitigno autoctono della Romagna, regione di cui ignoro molte caratteristiche. Infatti, scopro una vivacità enoica interessate.

I Pagadebit diventa una Doc tutta sua già nel 1988, l’area di produzione è compresa nella fascia collinare del ravennate, del forlivese-cesenate e del riminese, in particolare nei comuni di Bertinoro e Castrocaro Terme. E non mancano altre Doc riferite al vitigno…

Tempo addietro, con Fabio ed altri, si discuteva della bevibilità dei vini, e che durante le nostre valutazioni, dovremmo dare più peso alla caratteristica di fruibilità di un vino: quell’elemento che ti fa finire la bottiglia a tavola in compagnia, e non stai male subito dopo.

Si sente subito che il Bombino de La Colombarda, nasce da tecnologie avanzate e nel rispetto del vitigno, tutto a vantaggio del floreale netto e pulito che emerge nei profumi, freschi e vivaci; come pura la nota di mandorla e di vegetale; tipico e sincero è il palato segnato da note erbose e finale asciutto.

L’abbinamento è perfetto con una Tartare di tonno rosso, dove la morbidezza e la sapidità delle carni sono controbilanciate dall’acidità e persistenza del vino.

Tartare di tonno rosso

Tartare di tonno rosso

DOC Romagna Pagadebit Bertinoro 

Vitigno: bombino bianco in purezza
Fermentazione e affinamento in acciaio
Grado alcolico: 12%
Costo sui 12,00 euro

 

TENUTA COLOMBARDA
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47521 San Vittore
Cesena FC Italia
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