Coronavirus, lettera di un pizzaiolo disperato a Vincenzo De Luca: “Faccio solo asporto e ora sto perdendo tutto solo perché lavoro in Campania”


Pietro Guerriero con il padre

Pietro Guerriero con il padre

AuGusto Il sarto della Pizza è una storica pizzeria all’Arenella e ha sempre lavorato con l’asporto. Uno dei tantissimi pizzaioli fuori dallo star system che in questi due mesi non può far altro che rimpiangere di essere in Campania. Una delle migliaia di piccoli artigiani del gusto, come le pasticcerie, le trattorie che stanno annegando senza possibilità di scampo con la beffa di passare per untori, quasi i colpevoli del virus, in una opinione pubblica completamente terrorizzata al di là di ogni ragionevole dubbio scientifico. Un <accanimento istituzionale” come lo ha definito il sindaco de Magistris.
Ecco la sua lettera, piena di ferma dignità.
La lettera di un pizzaiolo al Governatore che sghignazza su zeppole al coronavirus e pastiere fatte in casa, che non vuole assistenza, ma solo la possibilità di lavorare come avviene in tutto il resto del Mondo per portare avanti onestamente la Sua famiglia.

di Pietro Guerriero

Egregio Signor
Presidente Regione Campania Dott. Vincenzo De Luca
a seguito Sue ordinanze relative all’emergenza Covid 19 sono a confermare che ho rispettato tutto quanto da Lei indicato e che quindi, la mia attività di Pizzeria d’Asporto (con consegne a domicilio) è stata interrotta il giorno 12 marzo e, stando a quanto da Lei “ordinato” in data 12 aprile, riprenderà presumibilmente il giorno 4 maggio.
Tale periodo, 53 giorni effettivi di chiusura (qualora non dovessero cambiare le cose), ha comportato la sospensione di tutte le mie entrate giornaliere creando inevitabilmente l’accumularsi di debiti e pendenze nei confronti di terzi e mettendomi, purtroppo, nella condizione di non poter onorare i miei impegni.
E’ praticamente inutile parlare di riapertura, tutti gli appelli rivolti fino ad oggi, a Lei a alla Sua Giunta, sono caduti nel vuoto e pare, che abbia dalla Sua parte l’opinione pubblica, che terrorizzata dalle dichiarazioni che periodicamente ha fatto in merito alla nostra attività, ormai ritiene le consegne a domicilio fatte dalle Pizzerie il male supremo causa di questo virus.
A questo punto non possiamo fare altro che attenerci a quanto da Lei deciso fino ad oggi e, ricordarLe che urge, per Lei, e per chi governa con Lei la nostra regione, trovare una soluzione ai problemi che incombono su tutta la nostra umile categoria. Le ricordo, la stessa che ha contribuito a portare Napoli e la Campania tra le eccellenze del mondo fino a far annoverare la nostra arte tra quelle Patrimonio dell’UNESCO.
Giusto per essere precisi, La informo che in questi 53 giorni (sperando che non aumentino) ho accumulato, e quindi avrò da pagare:
– L’AFFITTO;
– I COSTI DI GESTIONE RELATIVI A TUTTE LE UTENZE,
– LE TASSE;
– LE MATERIE PRIME DEPERIBILE E ANDATE PERSE;
– I PROFESSIONISTI (commercialista, consulente del lavoro ecc.)
– LE AFFILIAZIONI.
Le ricordo che i miei colleghi, che svolgono attività simili alla mia ma in altre Regioni d’Italia, non si trovano nella mia stessa condizione (anzi a dirla tutta il loro operato è stato interpretato come una risorsa utile per la comunità), e che quindi c’è stato un vero e proprio trattamento impari, motivo per il quale ritengo sia doveroso ricevere assistenza.
Rispetto le Sue scelte e sono certo che di fronte al disastro socio economico che si sta profilando a seguito delle stesse, saprà rimediare con la stessa forza e la stessa determinazione che lo ha contraddistinto nel momento in cui disponeva le Ordinanze da Lei emanate.
Fiducioso del Suo operato, resto in attesa di sapere come crede di gestire la questione al fine di mettere le nostre aziende nella condizione di poter tornare alla normalità in salute.
Distinti saluti
Un imprenditore come tanti

AuGusto il Sarto della Pizza
Via Domenico Fontana 29
Tel. 081 1918 5027
www.ilsartodellapizza.com