Ristorante Indaco del Regina Isabella a Ischia e la felicità di Pasquale Palamaro


Ristorante Indaco del Regina Isabella
Piazza S. Restituta 1
Lacco Ameno d’Ischia
Telefono: 081 994322

Pasquale Palamaro

Pasquale Palamaro è uno chef felice, molto felice: fa un lavoro che gli piace in una struttura storica fantastica in un’Isola fantastica che è la sua Isola. Questa felicità è maturità composta, mancanza di ansia di prestazione, padronanza tecnica, conoscenza di prodotti ed esperienza.
Tutte queste cose le trovate nei piatti dell’Indaco, in una cornice di personale molto motivato, appassionato e appassionante, in uno scenario spettacolare, soprattutto se accettate l’invito di fare l’aperitivo pmentre il mare e il cielo si fndono nel color indaco, appunto, che da il nome al ristorante stellato dal 2013.

Intanto vi faccio ripetere l’esperienza che ho fatto fra le 20 e le 20,30.

Aspettando l'Indaco

Aspettando l’Indaco

Aspettando l'Indaco

Aspettando l’Indaco

 Indaco, cielo e mare si ofndono nel blu Indaco

Indaco, cielo e mare si confondono nel blu Indaco

Ci sediamo poi al tavolo e iniziamo uno dei due percorsi di nove portate proposti dallo chef a 170 euro vini esclusi. Non senza aver apprezzato prima l’aperitivo con uno splendido vino ischitano di Mazzella che sta macinando risultati incredibili negli ultimi anni sul fronte di bianchi. Tre, quattro cosette, giusto il tempo di diventare anche noi indaco.

 Indaco a Ischia - Apertivo

Indaco a Ischia – Apertivo

 Indaco a Ischia - Aperitivo con il vino di Cantine Antonio Mazzella dal 1940 - Ischia

Indaco a Ischia – Aperitivo con il vino di Cantine Antonio Mazzella dal 1940 – Ischia

Indaco a Ischia - Pane

Indaco a Ischia – Pane carasau

Arriva a questo punto una batteria di piatti che da soli valgono il viaggio. Siamo in presenza di una cucina mediterranea in cui mare, frutta, erbe del monte Epomeo, verdure, fiori, ortaggi si fondono di continuo in sapori che in parte giocano a nascondino con la tradizione partenopea, in parte regalano nuove emozioni, sempre all’insegna della freschezza che mantiene il palato tonico e piacevole come questi calamari spillo mentre a tavola ci portano una maionese di uova di tonno al posto del burro e dell’olio.

 Indaco a Ischia - Calamari spillo su sala di sedano rapa

Indaco a Ischia – Calamari spillo su sala di sedano rapa

 Indaco a Ischia - Ne olio e ne burro, ma crema di uova di tonno

Indaco a Ischia – Ne olio e ne burro, ma crema di uova di tonno

Arriva poi un piatto iconico di Pasquale, talmente bello da vedere da far sembrare una necessità la nascita di Instragram per poterlo condividere.

 Indaco a Ischia - Scampo a colazione, piatto iconico dello chef

Indaco a Ischia – Scampo a colazione, piatto iconico dello chef

Indaco a Ischia

Indaco a Ischia

Queste palline sono presentate in un vaso e servono per pescare una portata successiva nei pizzini che si intravedono. Un modo divertente per coinvolgere il cliente nelle scelte, sdrammatizzare i riti a cui si sono adeguati tanti stellati: alla fine si mangia in un posto con i piedi nell’acqua di una piscina marina naturale dove abbiamo piacevolmente sguazzato tutto il pomeriggio.

 Indaco a Ischia - Dripping di ostrica

Indaco a Ischia – Dripping di ostrica

L’ostrica è il primo richiamo ai viaggi e alla esperienza francese di Pasquale: un boccone incredibile di iodio e freschezza.

 Indaco a Ischia - pane

Indaco a Ischia – pane

 Indaco a Ischia - Tubettini, lenticchie e totani

Indaco a Ischia – Tubettini, lenticchie e totani

Poi il piatto dei tubettini con i totani e le lenticchie da noi molto apprezzato per l’abbinamento assolutamente centratao

 Indaco a Ischia - gamberi e quaglia

Indaco a Ischia – gamberi e quaglia

Incrocio fra mare e monte Epomeo con il gambero e la quaglia nel piatto.

Indaco a Ischia - Spigola alla francrese con asparago bianco e burro di Normandia

Indaco a Ischia – Spigola alla francrese con asparago bianco e burro di Normandia

Ancora uno spunto francese, con questa meravigliosa spigola a cui è stato reso omaggio in puro stile d’Oltralpe.

 

Indaco a Ischia - Morone alla brace con cavolo kapciu

Indaco a Ischia – Morone alla brace con cavolo kapciu

Ancora pesce, stavolta un morone che ci ricorda come del mare bisogna mangiare proprio tutto.

 Indaco a Ischia - Riso e cannolicchi

Indaco a Ischia – Riso e cannolicchi

Il piatto di riso e cannolocchi lo viviamo quasi come un predessert: cottura perfetta, coinvolgente al palato, lungo, grasso e fresco allo stesso momento

 Indaco a Ischia - Dessert Medusa

Indaco a Ischia – Dessert Medusa

Indaco a Ischia - piccole attenzioni

Indaco a Ischia – piccole attenzioni

Armando De Benedictis il sommelier

Armando De Benedictis il sommelier

 

 Indaco a Ischia - Finale di partita

Indaco a Ischia – Finale di partita

CONCLUSIONI

Non puoi dire di essere stato all’Indaco seza essere passato da qui. Pasquale Palamaro riesce a dare una lettura del suo mare in modo decisamente caratterizzato e convincente, una delle più belle espressioni della cucina mediterranea fatta appunto di orto e di pesca, zappa e cianciola. La lettura è però moderna, chi è del posto ritrova antichi sapori, uno straniero resta stupito dalla qualità del prodotto. Gli abbinamenti del buon Armando che pesca in una carta immensa, colta e curiosa, confermano una delle chiavi di successo di un ristorante a questi livelli: la perfetta intesa fra sala e cucina. Finita la cena quasi dispiace alzarsi e lasciare questo luogo di godimento puro. Non resta che tornare, anche perchè Pasquale non si ferma mai: da una vecchia tonnara adiacente alla sala ristorante punta a fare una cantina esperienziale mentre non ha perso l’abitudine di aggiornarsi in giro pr il mondo in inverno. Esperto e appassionato di vini, sta lavorando solo anche sulle frollature del pesce senza però rimanerne prigioniero nella proposta del menu.  E questa csa a noi è piaciuta moltissimo.
Un luogo per innamorati e per appassionati di cibo e di vino: sono loro che possono godere della felicità di Pasquale nel piatto.

 

Indaco a Ischia - vini

Indaco a Ischia – vini

 

Scheda del 31 agosto 2022

Indaco- Pasquale Palamaro

Indaco- Pasquale Palamaro

di Carmen Autuori

Quella di Pasquale Palamaro, executive chef 1 stella Michelin, del ristorante Indaco del magnifico Albergo Regina Isabella a Lacco Ameno di Ischia, non è una cucina in cerca di  facile consenso. E’, piuttosto, un viaggio introspettivo che riporta alle origini della vita, all’acqua. Anzi ai fondali marini. E’ da essi che Palamaro, trova ispirazione e nei suoi piatti, che spesso sono il frutto delle avventure con i pescatori e con il mare stesso (non è raro vederlo all’alba su qualche piccolo gozzo), ne riporta l’essenza. “A chi sceglie di venire a cena ad Indaco, vorrei far provare l’emozione di fare un tuffo in mare senza bagnarsi!” ama ripetere lo chef.

Indaco- la baia

Indaco- la baia

La location è magnifica, il ristorante è collocato nella parte più estrema del Regina Isabella una piccola baia di fianco alla Spiaggia delle Monache, che bagna i piedi ai bianchi roccioni scoscesi, punteggiati da una vegetazione spontanea che solo l’Isola Verde sa dare perché “ questo deve essere un ristorante di destinazione e non di transito”. Al crepuscolo l’indaco, il colore del mare che incontra quello del cielo, buca gli occhi. Il nome, dunque, una conseguenza naturale. Già questo predispone l’animo all’appagamento di tutti i sensi, compreso quello del gusto.

Indaco- scorcio della sala

Indaco- scorcio della sala

A fare da sfondo l’albergo, fondato da Angelo Rizzoli, che ha visto passare i più importanti personaggi politici e del jet set internazionale, dalla Callas a Liz Taylor, Richard Burton e Clark Gable, per citarne alcuni. Qui ancora si respira una signorile ospitalità tutta italiana perché gli alberghi, come le persone, non sono quello che sembrano nella brochure, ma l’importanza che danno anche alle cose, a cominciare dagli arredi che parlano di storia e di storie.

Indaco- Ti lascio una ricetta

Indaco- Ti lascio una ricetta

La collaborazione con la famiglia Carriero, proprietaria della struttura, inizia nel 2001 in sostituzione di uno chef siciliano e, fino al 2009, anno di fondazione di Indaco, Palamaro viaggia, studia, fa esperienza presso le più importanti cucine d’Italia: Alfonso Iaccarino, Emanuele Scarello, Aimo e Nadia e, ancora oggi, da Antonino Cannavacciuolo a Villa Crespi e da Anthony Genovese de Il Pagliaccio a Roma. L’anno decisivo fu, come detto sopra, il 2009 quando Palamaro trova la sua identità: “Per circa dieci anni io ho cucinato di tutto, e parlo soprattutto delle carni – racconta -, ma proprio in questo anno ho ricevuto un regalo, ho capito chi volevo essere, un cuoco di mare”.

I primi anni sono stati difficili, poi nel 2013 arriva la Stella Michelin, “io e l’ingegnere Carriero ci siamo abbracciati senza dire una parola”.

Palamaro va oltre il concetto di cuoco di mare, lui il mare lo capovolge. E non parliamo solo dei salumi di pesce da lui magistralmente eseguiti, ma anche dei piatti iconici. Pensiamo alla cernia cucinata come il coniglio all’ischitana. L’idea nasce dal fatto che questo tipo di pesce ha un comportamento simile al coniglio, entrambi vivono attraversando cunicoli per sfuggire ai predatori, siano essi di terra o di mare. In sostanza l’anima terragna di Ischia affiora comunque nella cucina dello chef che, sebbene attratto dal canto delle sirene, è nato e cresciuto all’ombra del monte Epomeo.

Indaco- salume di mare e olio di lino disidratao

Indaco- salume di mare e olio di lino disidratao

Ama stupire, Palamaro, e lo fa già con gli aperitivi serviti a due passi dal mare, dove protagonisti sono il sole al tramonto e il tonno trattato e tagliato come un prosciutto.

Indaco-l'aperitivo

Indaco-l’aperitivo

Indaco- il tonno come un prosciutto

Indaco- il tonno come un prosciutto

In accompagnamento ai cocktail di benvenuto (ricca anche la carta di quelli analcolici) la creme brulee di riccio ingentilita da fiori eduli e foglie di erbe spontanee e gli arrosticini di pesce, un pezzo di Abruzzo in riva al mare.

Cosa si mangia all’Indaco del Regina Isabella: il menu di Pasquale Palamaro

Indaco- creme brulee di riccio

Indaco- creme brulee di riccio

Gli arredi dell’elegante sala ristorante mantengono lo stile dell’albergo, nessuna concessione al design. Protagoniste sono le vetrate che cancellano gli spazi e permettono allo sguardo di perdersi nel magnifico panorama della baia illuminata. L’attenzione è subito catturata dal centrotavola: una posidonia in ceramica ischitana da cui sbucano i grissini colorati dall’alga.

Indaco- il pane di castagne ed il panino napoletano di mare

Indaco- il pane di castagne ed il panino napoletano di mare

Il pane è di farina di castagne, il frutto autunnale di cui l’isola è particolarmente ricca, ci riferiscono, accompagnato da un panino napoletano di mare soffice come una nuvola.

Indaco- i grissini di alghe

Indaco- i grissini di alghe

Il forte legame dello chef emerge già dagli antipasti: il gobbo e la lattuga è un felice connubio di scarola riccia e gambero gobbetto pescato nel mare di fronte.

Indaco- il gobbo e la lattuga

Indaco- il gobbo e la lattuga

E poi c’e l’altro suo piatto signature, lo Scampo a colazione, che è la trasposizione culinaria frutto dell’incontro con un pescatore di crostacei e nello stesso tempo un monito a non avere pregiudizi, soprattutto a tavola. “Una mattina, come mio solito, mi ero recato ad aspettare le barche che tornavano dalla pesca – racconta lo chef – . Avevo appena bevuto il mio primo caffè e fui invogliato ad assaggiare uno squisito scampo crudo. L’incontro dei sapori fu l’incipit di questo piatto”. Lo scampo è servito con una tazzina di latte e caffè, dove al posto del cacao c’è il carapace tostato e polverizzato accompagnato da una mini brioche farcita con la tartare di scampo.

Indaco- scampo a colazione

Indaco- scampo a colazione

Un piatto che non si dimentica facilmente, non solo per l’originalità ma anche per il grande equilibrio. A seguire Mare d’amare la sua denuncia contro l’inquinamento marino. In questo caso lo sgombro, contornato da spuntoni di pesto procidano, è avvolto da una sorta di fazzoletto realizzato con la polpa delle zucchine che ricorda un guanto di plastica gettato in mare.

Indaco Mare d'amare

Indaco Mare d’amare

Tutta l’irrequietezza creativa emerge invece nei primi. Il risotto megamare con ragù di totano, nero di seppia e frutti di mare è accompagnato dalla spuma di citronella, un’ erba aromatica quasi spontanea che rappresenta il salto nell’orto dello chef e che, allo stesso tempo, restituisce freschezza al palato.

Indaco-risotto megamare

Indaco-risotto megamare

Da manuale “Il giallo e nero”, tortelli al nero di seppia e polpa di cozze trattata come un tartufo, a fette.

Indaco- Giallo e nero

Indaco- Giallo e nero

Per i secondi Palamaro si affida ancora una volta ai fondali marini con il manzo pescato, il morone detto anche ricciola di fondale che, per la morbidezza delle sue carni, ricorda un boccone di tenerissimo manzo grigliato.

Indaco-il manzo pescato

Indaco-il manzo pescato

L’Occhio di Santa Lucia, l’opercolo calcareo dell’astrea rugosa, è uno degli amuleti ritenuto più valido contro il “malocchio” dai pescatori e ad esso lo chef dedica la capasanta al frutto della passione, un ulteriore omaggio alla cultura ischitana più autentica.

Indaco- l'occhio di Santa Lucia

Indaco- l’occhio di Santa Lucia

I dessert rappresentano l’altra faccia di Palamaro, quella ludica.

Indaco-pre dessert

Indaco-pre dessert

Il menù diventa il gioco delle tre carte, ognuno corrisponde ad una carta napoletana, così la scelta è affidata alla sorte: nel nostro caso la coppa di Nestore, la Risacca e le Alici affogate, dove il pesce azzurro è realizzato con cremoso al caffè, chips di banana e succo di banana fermentato.

Indaco -il gioco delle tre carte

Indaco -il gioco delle tre carte

Indaco- la coppa di Nestore

Indaco- la coppa di Nestore

Indaco- la risacca

Indaco- la risacca

Indaco- le alici affogate

Indaco- le alici affogate

Non vi aspettate la piccola pasticceria. Palamaro preferisce omaggiarvi con un cadeau: una deliziosa tortina, magari da gustare il giorno dopo a colazione. Sarà il ricordo, tangibile, di un’esperienza quasi surreale tra cielo e mare color indaco.

Indaco-la tortina cadeau

Indaco-la tortina cadeau

Ristorante Indaco
Piazza S. Restituta 1
Lacco Ameno d’Ischia
Telefono: 081 994322

scheda del 5 giugno 2016

 Indaco, Pasquale Palomaro

Indaco, Pasquale Palomaro

Indaco Regina Isabella, Lacco Ameno a Ischia
Piazza Santa Restituta, 1
Tel.081.994322
www.reginaisabella.it

Da tempo si respira aria nuova nelle cucine d’hotel in Campania. L’Indaco dove si esprime Pasquale Palamaro nell’albergo fondato da Angelo Rizzoli negli anni ’50, frequentato, tra gli altri, da Richard Burton, Liz Taylor, Charlie Chaplin, Clark Gable, Maria Callas, che aprì la straordinaria stagione del turismo, è un riferimento preciso di questa tendenza.

 Indaco, la sala

Indaco, la sala

Un turismo che purtroppo con il passare del tempo è scivolato solo sull’abbassamento dell’offerta e che per questo è andato in crisi. Certo, le guerre e il terrorismo negli ultimi due anni hanno rilanciato l’Italia come meta sicura. Ma il futuro è tutto in sforzi come questo, ossia la nascita di un ristorante di qualità che aperto i battenti in piena crisi, nel 2009.

Indaco, il maitre sommelier Tommaso Mascolo

Indaco, il maitre sommelier Tommaso Mascolo

Pasquale Palamaro ha premuto per avviare questa esperienza, iniziando con quattro tavoli quasi sempre vuoti nella prima stagione. Poi con il passare del tempo è arrivato il successo che però è stata una ulteriore molla per viaggi e aggiornamenti.

Indaco, pane, olio e grissini

Indaco, pane, olio e grissini

In una sala molto motivata, la cucina si esprime con tanta modernità aprendosi alle influenze sudamericane e spagnole senza però esserne colonizzata.

 Indaco, benvenuto alle alici e zucchine

Indaco, benvenuto alle alici e zucchine

Prevale sempre la materia e la spesa al mercato.

 Indaco, zeppola soffiata di alghe di mare e gamberi

Indaco, zeppola soffiata di alghe di mare e gamberi

Il pasto è dunque un crescendo di sensazioni in cui si combinano freschezza, consistenza, spinte iodate. Nessun piatto è seduto o proposto alla ricerca del facile consenso.

Indaco, ceviche di ostrica e fiori

Indaco, ceviche di ostrica e fiori

 

Indaco, gambero rosso, noce macadamia e agrumi

Indaco, gambero rosso, noce macadamia e agrumi

 

Indaco, asparagi caviale e salsa olandese

Indaco, asparagi caviale e salsa olandese

 

 Indaco, asparagi caviale e salsa olandese

Indaco, asparagi caviale e salsa olandese

I due primi escono dagli stereotipi e rivelano tecnica e passione.

Indaco, gnocchi di piselli e riccioli di calamaro, limone e brodo di pollo

Indaco, gnocchi di piselli e riccioli di calamaro, limone e brodo di pollo

 

Indaco, trilogia di riso con bottarga e limone

Indaco, trilogia di riso con bottarga e limone

Poi c’è la proposta ghiotta e divertita.

 Indaco, consomme di zucca lunga di Napoli e tortellini ripieni di provolone del monaco

Indaco, consomme di zucca lunga di Napoli e tortellini ripieni di provolone del monaco

La sequenza è ben studiata, non ci sono appesantimenti e anche i piatti di carne sono presentati in forma lieve.

 Indaco, pezzogna e foie gras con crema di carote

Indaco, pezzogna e foie gras con crema di carote

 

 Indaco, triglia, acqua di melanzana e panna acida

Indaco, triglia, acqua di melanzana e panna acida

 

Indaco, ossobuco di coda di manzo, cuore di palma, fragoline e aceto balsamico

Indaco, ossobuco di coda di manzo, cuore di palma, fragoline e aceto balsamico

 

 Indaco, terrina di coniglio

Indaco, terrina di coniglio

Pasticceria dolce ma non stucchevole.

Indaco, pre dessert

Indaco, pre dessert

 

Indaco, mela annnurca cioccolato e olio di oliva

Indaco, mela annnurca cioccolato e olio di oliva

 

 Indaco, porcini salsedine e nocciola

Indaco, porcini salsedine e nocciola

 

 Indaco, piccola pasticceria

Indaco, piccola pasticceria

 

Indaco, i vini

Indaco, i vini

CONCLUSIONI

La cucina di Pasquale Palamaro è in forte crescita e siamo sicuri che riserverà molto sorprese perché è attenta alla leggerezza complessiva del percorso proposto, lontana da ogni grevità e facilitazione palatale. Una cucina che sa perfettamente quello che sta succedendo nel mondo e che ha già disegnato la rotta lungo la quale la materia prima di questa straordinaria isola intercetta il bisogno di alleggerimento e di essenzialità sempre più diffuso. Se c’è una personalità su cui puntare in Campania nei prossimi anni, è quella di Pasquale Palamaro. Capace di fare una cucina gourmet d’albergo lontana da ogni noia.

Indaco Regina Isabella

Indaco Regina Isabella

Un commento

  1. Bentornato a casa Gran Capo!Andare in bianco(chiaramente a tavola)fa parte dei grandi piaceri della vita unitamente a piatti che rimandano all’orto e al mare da sempre messaggeri di veri sapori.PS Un grazie di cuore al giornalista che è stato talmente coinvolgente al punto che,rapito dallo scorrere di parole ed immagini,mi sono ritrovato seduto al tavolo accanto.FRANCESCO

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