Strade della mozzarella: Looking for white 2012, vince il Kratos 2011 di Maffini


Maria Sarnataro delegata AIS Cilento e Vallo di Diano guida la degustazione Looking for White

di Marina Alaimo

Questa edizione delle Strade della Mozzarella, svoltasi nella splendida location delle Trabe a Capaccio, in località Capodifiume, è stata piena di appuntamenti ricchi, interessanti e divertenti. Lunedì ha avuto luogo Looking for White, divenuto ormai un appuntamento classico e molto atteso.  I numerosi partecipanti alla singolare performance hanno dovuto esprimere il miglior abbinamento mozzarella di bufala campana dop di Paestum e fiano del Cilento. Ha condotto questo simpatico esperimento, proposto in una chiave giocosa e divertente, la delegata AIS Cilento e Vallo di Diano, Maria Sarnataro. La degustazione ha rappresentato un importante spunto per conoscere il fiano del Cilento nelle sue molteplici espressioni, più volte diversificate sia dalla varietà dei suoli che caratterizzano questa terra, tra l’altro  ampiamente estesa tra mare, collina e monti, sia  dalle differenti interpretazioni dei singoli produttori.

I fiano in degustazione sono stati: Enfasi  fiano Cilento 2011 Viticoltori Botti, Pian di Stio Paestum fiano 2011 Az. Agr. San Salvatore, Cumalè fiano Paestum 2010 Case Bianche, Donnaluna fiano Cilento 2011 De Conciliis, Fiano Cilento 2011 Donnaclara, fiano Cilento 2011 I Vini del Cavaliere, Kratos 2011 Luigi Maffini, San Matteo fiano Paestum 2011 Alfonso Rotolo, Fiano Paestum 2011 Az. Agr. San Giovanni, Trentanare 2011 Az. Agr. San Salvatore, Prime Vigne fiano Cilento 2009 Verrone.

Fabio Turchetti giornalista di Il Messaggero e Laura Di Cosimo giornalista di Spirito DiVino

Bruno De Conciliis

 

Luigi Maffini

In seguito ai tanti assaggi, prova e riprova, è emerso un dato fondamentale nella scelta dell’abbinamento mozzarella vino, ovvero che essendo questo gustosissimo latticino dotato di una certa sapidità e freschezza non vuole al suo fianco un vino particolarmente sapido e fresco.

La mozzarella di bufala campana

Inoltre il vino deve avere comunque un corpo medio ed una certa persistenza gusto olfattiva in grado di sostenere quella della mozzarella. Al momento della votazione la sala si è piuttosto animata: i partecipanti hanno trovato particolarmente stimolante e divertente il dover scegliere il fiano del Cilento da abbinare alla gustosissima perla bianca.

Dopo animate e colorite consultazioni, sono stati tre i vini mandati in finale: Prime Vigne fiano Cilento 2009 Verrone, Fiano Paestum 2011 Az. Agr. San Giovanni, Kratos fiano Cilento Luigi Maffini. Vincitore indiscusso è risultato il Kratos 2011 di Luigi Maffini: è poi arrivato secondo il fiano 2011 dell’Az. Agr. San Giovanni, e terzo il prime Vigne 2009 di Verrone.

17 Commenti

  1. Questo commento viene moderato perche pieno di offese personali e valutazioni non supportate da una firma.
    In questo blog non e consentito

  2. Chiedo scusa ma sapidità e freschezza non mi risultano vadano abbinate per concordanza, inoltre il termine “freschezza” in un cibo non mi sembra inappropriato.

  3. Infatti ho spiegato che essendo dotata la mozzarella di una certa freschezza e salinità vuole in abbinamento un vino non spiccatamente fresco o salato. Questo non è un sito dell’AIS, quindi siamo liberi di descivere le sensazioni olfattive e gustative di cibi e vini come riteniamo più opportuno.

      1. …è grassa succulenta, ma anche acida (fresca). Se non lo sai, la mozzarella, che è un formaggio a pasta filata, si ottiene aspettando l’acidificazione della cagliata ottenuta con l’inoculo del siero-innesto e spurgata dal siero. Credo tu debba andare a scuola da Maria Sarnataro anche per questa materia…;-))

        1. Speravo tanto che mi correggesse lei “prof Tornatore”, perche’ se l’avesse fatto la Sarnataro, invece di essere rimandato a settembre, avrei dovuto ripetere l’anno :-)))

  4. Comunque se vogliamo mettere i puntini sulle i, la mozzarella non e’ acida tutt’al piu’ e’ un cibo a TENDENZA ACIDA, ma in misura nettamente inferiore rispetto ad un FIOR di LATTE ottenuto con latte vaccino, le cui caratteristiche organolettiche (latte vaccino), rendono quest’ultimo alimento (fior di latte) spiccatamente piu’ a TENDENZA ACIDA rispetto alla mozzarella di bufala……….Se ha bisogno di lezioni di CHIMICA BROMATOLOGICA (se non conosce il significato consulti WIKIPEDIA), siamo sempre a sua gentile disposizione, Sarnataro compresa ovviamente…..

    1. …avrei solo bisogno che tu ci mettessi la faccia…io lo faccio, con tutti i miei limiti di modesto imprenditore agrituristico che caseifica normalmente. Tu no…e non c’è bromatologia che tenga per gli uomini senza…faccia!!!

  5. ma come mai si parla sempre di mozzarella di bufala di battipaglia e dintorni
    e mai di quella napoletana ? (non pagano la pubblicità)

  6. ma infatti. se abbino mozzarella e vino, è un conto. se invece abbino mozzarella + pane (e/o più una verdurina o un pomodoro) è tutto un altro abbinamento.
    un morso di sola buona mozzarella è esplosivo: grasso, dolce, sapido e acido, tutto insieme, per cui solo un grosso champagne ce la fa.
    se invece parliamo di un bel boccone, in cui la mozzarella è già un po’ “stordita”, allora io preferisco assolutamente l’abbinamento con un rosso giovane; al limite con una barbera mossa!

  7. La costruttività dei commenti sta aumentando sempre più di livello, vedo.
    Marina, ho impressione che più che cercare il confronto qui si cerchi il pretesto, probabilmente originato da insoddisfazioni e gelosie (rosiconi). E’ quindi molto saggia la decisione di proseguire per la propria strada.
    Io ci metto sempre la faccia, con tanto di firma, foto e sito web!

    1. Hai ragione, il 2.0 è capace di mettere in evidenza anche il peggio delle persone.
      Non firmarsi e insultare una persona è indice di instabilità psichica e permanenza in uno stato infantile. Naturalmente chi si dedica a queste attività è in genere un fallito.
      Le considerazioni che sono apparse in alcuni commenti a questo post sono così miserabili, meschine, ignoranti da non essere degne di replica.
      Le donne valide e affermate nelle loro professioni diventano poi un berasglio preferito di questi vigliacchi.
      Non pensino però di restare nell’anonimato: per fortuna abbiamo tutti gli strumenti per sapere chi sono.
      Alcuni blog hanno teorizzato che questo è il 2.0 e pur di fare audienze hanno incoraggiato l’insulto sistematico e anonimo verso professionisti che ogni giorno mettono la faccia. Avrannoi pure aumentato i numeri ma la qualità delle persone che li frequenta è diventata simile a quella di chi si vede l’Isola dei Famosi o il Grande Fratello.
      Questa munnezza umana a noi non interessa: è la base della crisi etica ed economica dell’Italia.
      In realtà la discussione in un blog dovrebbe arricchire il post e correggere gli errori, non trasformarsi in un letamaio.
      L’anonimato è l’anticamera non della democrazia, ma dei regimi autoritari che sulle delazioni e le denunce anonime hanno costruito il loro terrore.

  8. Ma perché fate il gioco delle tre scimmiette? Tutto perché, in favore di una comprensione più ampia, l’autrice ha usato il termine freschezza, e l’ha fatto giustamente, allo scopo di farsi capire da chi va a comprare la mozzarella per mangiarsela con questo caldo pensando “ah, quanto sarà piacevole la sua freschezza” e non di certo l’acidità, che ai più fa pensare a qualcosa di sgradevole. Uscite dall’accademia della crusca e usatela per fare un buon pane integrale da accompagnare alla mozzarella. Viva la freschezza e vada in acido l’acidità insieme agli anonimi squadristi, ai bromatologi dell’ultim’ora (pare che a Tirana diano la laurea) e a chi scrive per sfogarsi e non se ne rende neanche conto. Ci avete rotto.

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