Valle dell’Angelo, Cilento. Osteria La Piazzetta


Angelo detto Ali’, patron della Piazzetta

Piazza Canonico Iannuzzi, 2
Tel. 0974.942008
Sempre aperto
Ferie a settembre
Locanda con stanze
Conto sui 30 euro

Sempre un piacere tornare nella tana di Ali’ Coccaro, La Piazzetta a Valle dell’Angelo, il paese più piccolo del Cilento. Ritrovo, da anni, di amici della natura e del cibo sano. Panorama mozzafiato, aria salubre, silenzio ristoratore.

Valle dell'Angelo, scorcio del paese

Valle dell’Angelo, scorcio del paese

Valle dell'Angelo, chiesa di san Barbato

Valle dell’Angelo, chiesa di san Barbato

Con il bel tempo si mangia fuori, in piazzetta, appunto, e volendo si resta per la notte in una delle camere recuperate nel centro storico con un progetto di borgo-albergo.
La cucina è genuina e sincera, senza retorica, lontana mille miglia dalla grande distribuzione o, peggio, omologazione. Materia prima che più locale non si può.

La Piazzetta, tavolo all'esterno

La Piazzetta, tavolo all’esterno

La Piazzetta, una delle salette

La Piazzetta, una delle salette

La tavola è condivisione, racconta dei boschi vicini, a partire dalle erbe spontanee utilizzate nell’antipasto; la pasta è fatta a mano, e delle mani porta il segno, come gli squisiti cavatelli con salsiccia e funghi maggiolini (escono proprio a maggio). Piatti semplici, ispirati alla tradizione contadina, da quelli poveri come le polpette di ricotta a quelli beneauguranti per il raccolto, come la «cicciata» di legumi del 1 Maggio.

La Piazzetta, antipasto con verdure ed erbe spontanee

La Piazzetta, antipasto con verdure ed erbe spontanee

La Piazzetta, salumi, caciocavallo e olive infornate

La Piazzetta, salumi, caciocavallo e olive infornate

La Piazzetta, maracuccia del 1 maggio

La Piazzetta, cicciata del 1 maggio

La Piazzetta, cavatielli con salsiccia e funghi maggiolini

La Piazzetta, cavatielli con salsiccia e funghi maggiolini

Ovviamente le ricette sono alleggerite, grazie al garbo di Carmela, compagna di Ali’, regina assoluta di un piccolo regno: una cucina minuscola ma ben organizzata. In ogni portata ci sono anima e trasporto, racconti che è bello ascoltare e riascoltare.
Insomma, una pausa di salubrità e piacere. Dove due ore di relax ne valgono duecento. Da non perdere.

La Piazzetta, polpette di ricotta

La Piazzetta, polpette di ricotta

La Piazzetta, capretto con patate

La Piazzetta, capretto con patate

La Piazzetta, braciola al sugo

La Piazzetta, braciola al sugo

La Piazzetta, deliziosa al pistacchio, crema e murzillo

La Piazzetta, deliziosa al pistacchio, crema e murzillo

 

Qui di seguito, la nostra scheda del 2012:
La Campania turistica, come il Sud, ha una immagine solare e marina, ma la maggior parte del suo territorio è collinare e montagnoso ed è poco conosciuto agli stessi napoletani. Qui forse siamo nel punto più lontano possibile dall’immaginario urbano, nel cuore davvero selvaggio del Parco Nazionale del Cilento, alle falde del Cervati vicino le sorgenti del fiume Calore, un affluente del Sele trasformato a Persano in riserva Wwf dove ancora vive la lontra.

Valle dell'Angelo, panorama dalla piazzetta

Valle dell’Angelo, panorama dalla piazzetta

Dai templi di Paestum sono cinquanta chilometri di strade spettacolari ma certo impegnative, una sorta di viaggio verso la natura in cui ogni paesino è più piccolo del precedente: Roccadaspide, Castel San Lorenzo, Felitto, infine Valle dell’Angelo con i suoi 200 residenti.

La vecchia insegna del Touring Club

I soci Slow Food e i lettori della bella guida lo conoscono grazie al fiduciario Giancarlo Capacchione da un paio di anni mentre Santa Di Salvo gli ha fatto la prima recensione sul Mattino ancora prima. Parlo della Piazzetta, una Osteria incantata da 30 posti con piccolo bar che affaccia di fronte alla Chiesa di San Barbato il cui culto ha origini longobarde come dimostra la sua diffusione anche in Irpinia e nel Sannio.

Le zucche, zucchine e zucchette

Angelo Coccaro, detto Alì, e la moglie longobarda Carmela (capelli biondi e occhi del cielo) hanno avviato l’attività nel 1994 in un piccolo locale con annessa cucina al pianterreno adesso allargata aprendo poi una stanza all’anno, tutte arredate in modo semplice ma confortevole per chi voglia usare il paese come punto di partenza per le escursioni.

Carmela è ai fornelli, la sua è una cucina tradizionale cilentana-meridionale con la pasta fresca, fusilli, cavatielli, ravioli, conditi con il ragù misto di carne o, in autunno, con funghi porcini. In passato, la nostra visita risale al 2007, abbiamo provato delicati tagliolini al ragù di lepre, e poi polpette di ricotta al sugo, maiale imbottito, braciole e salsicce, sempre al sugo.

Castagne del Cilento

Molto frequente è lo spezzatino di cinghiale, in questo territorio diventato l’animale più diffuso a tavola e nei boschi, croce per i contadini e delizia per i golosi, da non perdere le verdure dell’orto dal sapore incommensurabile. Non mancano alcuni piatti di guizzo, come ad esempio le mele gratinate al forno con il formaggio, un piatto che Carmela ha imparato dalla nonna e che sicuramente con il suo agrodolce ha origini che si perdono nella notte dei tempi. Il finale ha il sapore di pastelle fritte addolcite con il miele e vitalizzate dai confettini colorati (i diavolilli) alla moda araba, oppure dei ravioli ripieni di castagna, per tutti la principale fonte di sostentamento alimentare per molti secoli.

Porcini del Cilento

L’atmosfera è rilassata, da osteria. Venire qua significa abbracciare una filosofia di viaggio, escursioni in montagna, fuga dalla città, buen retiro. Ed è per questo che Valle dell’Angelo è diventata punto di arrivo per tanti nonostante sia uno dei paesi a rischio di estinzione demografica.

La Piazzetta

La Piazzetta rientra dentro nell’arredo, con piacere ci si accoda al servizio comune, l’importante è non avere fretta e, soprattutto, seguire il menu del giorno.

Bisogna scegliere una buona bottiglia di vino del Cilento e darci dentro. Tanto poi si recupera nei saliscendi del paesino.

La Piazzetta

E se proprio non avete voglia di tornarvene a casa, ci sono le stanze. Potete scegliere quella chiamata 41 bis con ironia da Alì.

La Piazzetta, il bar

Il bar è un continuo via vai di amici, soprattutto nel fine settimana.

Quattro chiacchiere con Angelo

 

Il sogno di De Conciliis

 

Caciotta di capra, marmellata di pesche e basilico

Carmela nel corso di questi anni ha alleggerito la mano e affinato la vocazione alle conserve e agli accostamenti.

La Piazzetta, l’ingresso

 

Il basilico

 

La piazzetta

 

Tortino di zucchine e zucchetta, caciocovallo podolico e funghi

Quasi un piatto gourmet, con zucchine di diversa consistenza, la freschezza del melograno, il buon sapore dei porcini.

Pizza di borraggine

Fantastico il ripieno di verdura.

Patate e porcini, zucca disidratata e fonduta di caciocavallo podolico

Ravioli al pomodoro

 

Lagane e ceci

Fantastica questa lagana con i ceci, sapientemente rinfrescata da pezzetti di verza. Grandissimo equilibrio nel piatto, antico e tipico di quest’area ma ben rilanciato grazie all’ortaggio.

La braciola del sugo con rape e patate

 

Melanzane ripiene al pomodoro

 

Rasott 2009

Prima di passare ai dolci, ci proviamo l’ultimo nato in casa Boccella con grande soddisfazione, anche perché, com’era prevedibile, il Magnum non poteva bastare :-)

raviolo dolce con piccolo cannolo di crema e fichi

 

Biscotti freschi cilentani con confettura di fichi e di arance amare

 

Carmela

Come arrivare. Lasciare la Salerno-Reggio a Battipaglia. Proseguire lungo la variante in direzione Paestum-Agropoli. All’incrocio di Capaccio Scalo piegare a sinistra in direzione Roccadaspide, proseguire per Castel San Lorenzo, Felitto e,infine, Valle dell’Angelo. Dall’autostrada è un’ora e mezza di auto

 

2 Commenti

  1. stupendo, sempre ho sperato che a Valled’Angelo nascece delle iniziative del genere: Complimenti per il buongusto, spero potere venire a trovarvi al più presto.

    Comunque ora sono ritornata a vivere in Brasile, ma ci ritornerò appena posso in questa terra che tanto amo.

  2. Grazie al grande Pignataro che ci fa scoprire e appezzare questi piccoli-grandi “giacimenti” di tradizioni, cultura e genuinità

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