Vini Varvaglione – Nuove annate


Vini Varvaglione

di Enrico Malgi

La famiglia Varvaglione di Leporano, composta da papà Cosimo, mamma Maria Teresa e dai tre figli Marzia, Angelo e Francesca, è attiva fin dal 1921 e col passare del tempo è diventata una vera e propria istituzione ed un sicuro punto di riferimento per tutta la viticoltura pugliese. Ampia, variegata e pluripremiata l’eccellente produzione, apprezzata sia dalla critica e sia dai consumatori.

In questi giorni ho avuto la possibilità di assaggiare sei etichette aziendali di nuove annate.

Controetichette vini Varvaglione

Primadonna Chardonnay Puglia Igp 2021. Soltanto Chardonnay maturato in barriques. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 13,00 euro. Vino dedicato alla signora Maria Teresa, che è lei naturalmente la primadonna.

Nel bicchiere traspare un luminoso colore giallo paglierino screziato di smaglianti riflessi verdolini. Orgoglioso e voluttuoso il bouquet che si apre al naso, declinando una serie di percezioni olfattive davvero notevoli. L’incipit risulta sostanzialmente varietale attraverso sensitivi profumi fruttati di pesca bianca, albicocca, mela verde, pera, mandorla, nocciola, arachidi, banana, pompelmo e litchi. Subito dopo dal crogiolo si sprigionano variegate nuances di ginestra, fiori di acacia, erbe aromatiche, zucchero filato, miele, agrumi canditi, boisé e gradevoli sentori speziati. In bocca penetra un sorso bello fresco e morbido, sapido e succoso, balsamico ed affascinante, elegante e seducente. Tensione gustativa aggraziata, rotonda, languida, infiltrante, pulita e bene equilibrata. Silhouette slanciata, affusolata e vellutata. Allungo finale appagante. Perfetto l’abbinamento con un risotto ai frutti di mare e/o latticini.

Susumaniello Rosè Salento Igp 2022. Susumaniello al 100% affinato in acciaio. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di circa 12,00 euro.

Susumaniello Rose' Varvaglione con ravioli ricotta e spinaci

Susumaniello Rose’ Varvaglione con ravioli ricotta e spinaci

Certo che è strano vedere un vino rosato salentino non propriamente carico come da tradizione, ma che invece esibisce un cromatismo segnato da una tonalità rosè sbiadito tipo provenzale. L’impatto aromatico è pregno di fondanti umori di un’ottima scorta fruttata come l’amarena, la melagrana, la fragola. il pompelmo rosa ed il cassis, a cui si aggrappano solide percezioni floreali e vegetali di grande impatto olfattivo, insieme a parvenze speziate. In bocca esordisce un sorso fresco, seducente, accattivante, rassicurante, glicerico, vellutato, polposo, leggiadro, intrigante e sospiroso. Palato raffinato, suadente, rotondo ed armonico. Chiusura decisamente gradevole. Da preferire su un piatto di ravioli farciti con ricotta e spinaci e pizza margherita.

Susumaniello del Salento Igp 2021. Susumaniello in purezza. Maturazione in botti grandi per sei mesi e poi affinamento in boccia. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 13,00 euro.

Susumaniello rosso Varvaglione con cotoletta e broccoli

Susumaniello rosso Varvaglione con cotoletta e broccoli

Bicchiere tinto da un colore rosso rubino intenso, ricco com’è di antociani e di polifenoli, appena scalfito da vividi e giovani lampi violacei ai lati. Al naso salgono subito per la rivista sontuose fragranze di ciliegia, prugna, piccole drupe del sottobosco, delicate sfumature floreali, giocosità di macchia mediterranea e spolverata di spezie orientali. Impatto del sorso sulla lingua scorrevole, profondo, teso, superbo, glicerico, caratteriale, avviluppante e fruttato. Trama tannica ben levigata. Gusto equilibrato, sapido e dinamico. Buona la serbevolezza. Scatto finale edonistico. Un ottimo vino da associare ad un piatto di pasta al sugo e cotoletta di carne.

Colore rosso Susumaniello Varvaglione

Colore rosso Susumaniello Varvaglione

Come più volte ribadito, il Susumaniello, originario del Brindisino, è un vitigno dalle grandi potenzialità, dal quale si ricava un vino davvero meraviglioso che non ha nulla da invidiare ai sui “fratelli” pugliesi Primitivo, Negroamaro, Nero di Troia, Bombino nero e Malvasia nera. A parte la più alta concentrazione cromatica, per le sue intrinseche qualità risulta simile al Pinot nero, al Piedirosso, al Frappato ed ai due Nerelli etnei, perché possiede avvolgenza, morbidezza, acidità, bevibilità e tannini poco invasivi, insieme ad una buona dose di complessità e di struttura. Inoltre per la sua versatilità si presta bene ad essere spumantizzato ed è anche molto apprezzato nella versione di rosato come si è visto.

Paralupi Appassimento Rosso Puglia Passito Igp 2020. Blend di Negroamaro, Primitivo e Malvasia nera. Uve appassite per venti giorni sulla pianta. Affinamento in barriques per sei mesi. Alcolicità di quindici gradi. Prezzo finale di 15,00 euro.

Alla vista si appalesa un caratteristico, focoso e lucido colore rosso rubino. Bouquet riccamente dotato di espliciti e sontuosi afflati di tanta buona frutta fresca e secca, che ricordano la marasca, i frutti di bosco, la mela, la noce, la mandorla, i fichi secchi, l’uva passa ed i datteri, insieme a svolazzi di confettura di ciliegia, a sensazioni di rosa canina ed umori di erbe officinali. In bocca arriva un sorso “amaroneggiante” per via dell’appassimento delle uve, che causa così un aumento zuccherino ed un’alta gradazione alcolica, denotando quindi una condizione tattile morbidamente e delicatamente dolcina e calda, subito contrastata da un effetto acido che pulisce il palato. Anche i tannini recitano bene la loro parte rivelandosi molto vellutati. Gusto denso, raffinato, voluttuoso, balsamico, aromatico e stimolante. Retroaroma impagabile. Vino poliedrico, per cui va bene sia sui piatti della tipica e terragna cucina salentina, su una bella zuppa di pesce e/o su dolci senza crema.

Papale Linea Oro Primitivo di Manduria Dop 2020. Solo Primitivo affinato in botti americane e barriques francesi per circa un anno. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 30,00 euro.

Livrea doviziosamente affastellata da un inchiostrato ma sfavillante colore rosso fuoco. Dal congruo caleidoscopio il naso si sente in diritto di annusare eterei e coinvolgenti profumi di ciliegia ferrovia, prugna, ribes, mirtilli, more, fragoline di bosco, mandorla, carruba, timo, salvia, alloro, funghi, violetta, cannella, noce moscata, liquirizia, tabacco e catrame. Palpiti terrosi ed empireumatici. in bocca fa il suo ingresso un sorso voluminoso, intenso, balsamico, mentolato, espansivo, polposo, sfarzoso, tagliente e carnoso. Ma la cifra stilistica più evidente di questo vino è rappresentata “papale papale” da una rotonda morbidezza insieme ad una trama tannica già palesemente dominata, per cui il gusto risulta pienamente equilibrato e modulato alla perfezione. Longevità tutta da scoprire. Fraseggio finale voluttuoso ed epicureo. Da provare su un bel cosciotto di agnello con patate e formaggi stagionati locali, ma va bene anche sorseggiato senza alcun abbinamento.

Collezione Privata Cosimo Varvaglione Negroamaro del Salento Igp 2019. Negroamaro al 100%. Maturazione in botti francesi e tonneaux per almeno sei mesi e poi elevazione in boccia. Alcolicità di quindici gradi. Prezzo finale di circa 35,00 euro.

Nel bicchiere risalta un sontuoso colore rosso rubino attraversato da lampi violacei. Fierezza aromatica depositaria di una caterva di eccellenti profumi, che vanno a stimolare un naso molto disponibile alla bisogna. L’incipit trasmette subito caratteristiche elargizioni fruttate della pianta e del sottobosco, seguite da spunti floreali e vegetali di ottimo spessore. Percezioni olfattive speziate di chiodi di garofano, noce moscata e zenzero e costumanze terziarie portano a compimento il loro lodevole e generoso lavoro. L’approccio palatale è portatore di un sorso caldo, denso, saturo, compatto, vibrante, strutturato, complesso, scattante, sapido, glicerico e dinamico e/o guizzante di freschezza ed ottimamente intessuto di una superba trama tannica. Impronta gustativa giocata sulla naturalezza di toni così bene articolati, affascinanti, aristocratici ed intriganti, che infittiscono il gusto e stimolano a reiterare la beva. Siamo ancora all’inizio di un lungo percorso. Finale persistente e soddisfacente. Va bene su tutti i piatti della tipica e terragna cucina pugliese.

Una sontuosa batteria di vini pugliesi, che sanno bene esprimere tutta l’eccellenza di un vocato territorio vitivinicolo diventato ormai indiscutibilmente tra i migliori a livello nazionale.

 

Sede a Leporano (Ta) – Contrada a Santa Lucia
Tel. 099 5315370 – Fax 099 5334116 – Cell. 320 8393418
[email protected] – www.varvaglione.com
Enologo: Cosimo Varvaglione
Ettari vitati: 155 – Bottiglie prodotte: 3.500.000
Vitigni: Primitivo, Negroamaro, Malvasia Nera e Bianca, Aglianico, Verdeca, Falanghina, Fiano e Chardonnay.

 

27 febbraio 2019

Vini di Varvaglione

Vini di Varvaglione

di Enrico Malgi

Prima di parlare dei vini di Varvaglione 1921, che ho degustato recentemente, bisogna sfatare un falso mito: non è vero che una pletorica produzione vitivinicola va sempre a discapito della qualità, anzi spesso capita il contrario, con il vantaggio poi di avere un rapporto qualità-prezzo molto interessante ed un portfolio più ampio da cui attingere. E proprio i vini di questa azienda pugliese pluripremiata (tra l’altro spesso anche a Radici del Sud), guidata dal titolare nonché enologo Cosimo Varvaglione, conferma questa tesi. Ed allora vediamo come ho trovato le quattro etichette che sono state oggetto della mia valutazione.

Controetichette Vini di Varvaglione

Controetichette Vini di Varvaglione

12 e Mezzo Malvasia Bianca del Salento Igp 2018. Acciaio e vetro per la maturazione e l’affinamento del vino. La gradazione alcolica è il ritratto  fedele del titolo della bottiglia, cioè dodici e mezzo. Prezzo finale intorno agli 8,00 – 10,00 euro.

Colore giallo paglierino splendente, con lievi riflessi verdolini. Impronta olfattiva di valore, soprattutto per le splendide e variegate nuances fruttate di melone cantalupo, di mela, di pera, di albicocca, di mandorla, di mango e di frutto della passione, che allargano a dismisura le ricettive narici. Non mancano poi all’appello copiose credenziali odorose di florealità e di macchia mediterranea. L’ingresso del sorso in bocca non fa altro che confermare la prima percezione sensoriale, laddove si ritrovano insieme in perfetta fusione aromaticità, freschezza, vivacità, morbidezza, eleganza, vellutatezza ed equilibrio. al palato sapidità, esoticità, tenerezza e compattezza, che sfociano in un finale totalmente appagante. Frutti di mare, crostacei e burrata di Andria.

12 e Mezzo Rosato del Salento Igp 2018. Negroamaro in purezza. Anche qui soltanto acciaio e vetro, con sospensione periodica delle fecce con iniezione di anidride carbonica. Ovviamente la gradazione alcolica è sempre di dodici e mezzo. Prezzo in enoteca intorno agli 8,00 – 10,00 euro.

Rosa languido e luminoso. Al naso salgono in primis delicati profumi di sottobosco e di fiori bianchi, intrecciati a voluttuosi sentori di mirto, di terriccio, di cipria, di china e di scorza candita. In bocca fa il suo ingresso un sorso gradevolmente mosso, suadente, morbido, rotondo, sapido e deliziosamente fruttato. Appeal elegante, scorrevole, intrigante, fine e fragrante. Un ottimo guizzo di acidità blandisce poi il palato. Da spendere su un tagliere di salumi, risotto alla pescatora e formaggi freschi.

Papale Primitivo di Manduria Dop 2015. Primitivo al 100%, lavorato in acciaio, botte di rovere francese e barrique americana per dieci mesi, prima che il vino venga elevato in vetro. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 25,00 – 30,00 euro.

Scuro e lucido il colore nel bicchiere. Bouquet espansivo ed avvolgente, che richiama al naso un caleidoscopio di intensi profumi di drupe rosse e nere come la ciliegia, la prugna, il mirtillo, il cassis e la mora. In appresso si manifestano altre sensazioni olfattive che giocano su note di fiori appassiti e di umori terrosi, alleati ad una tessitura speziata di buona sostanza. Ed ancora rimembranze di cioccolato fondente, caffè torrefatto, tabacco, mentolo e funghi. In bocca entra un sorso morbido e glicerico, seppur portatore di una botta di calore. Ma a questo ci pensa un’ottima spalla acida per rimettere le cose a posto, donando quella inevitabile freschezza che accarezza tutto il palato. Finezza tannica, rotondità, polposità ed equilibrio anticipano una chiusura sapientemente lunga e persistente. Sulla classica cucina di terra pugliese.

Collezione Privata Cosimo Varvaglione Negroamaro del Salento Igp Old Vines 2014. Soltanto Negroamaro. Maturazione in botti francesi e tonneau americane per almeno sei mesi e poi elevazione in boccia. Tenore alcolico di quindici gradi. Prezzo in enoteca di 35,00 euro. Si tratta di un cru particolarmente interessante.

Ecco qui un altro vitigno pugliese che ho sempre apprezzato. Oltretutto il Negroamaro è uno dei miei vini favoriti in assoluto, perché riesce a regalare continue emozioni. Il bicchiere è tinto di un colore rosso rubino carico e splendente. L’impatto olfattivo è di quelli che ti prendono la mano, portandoti in un luogo incantato e coinvolgendoti così in un delizioso gioco alla continua ricerca di variegati profumi. Tipiche le significative evoluzioni odorose di frutta del sottobosco e della pianta, avvinghiate a svolazzi di fiori, di erbe officinali e di gradevoli sussurri speziati. Spunti terziari di sicuro effetto propongono note empireumatiche e tutta la vasta gamma dei sentori del legno. Appena accosto il sorso alla bocca la prima cosa che in questo vino risalta non è tanto la botta di calore dei pur quindici gradi alcolici, bensì l’espressiva e dolce morbidezza che si coccola le gengive, con una padronanza assoluta. E poi emerge tutto il resto, che riesce a sublimare ed appagare la beva. Non voglio dilungarmi più di questo, invito soltanto a chi lo può fare a provare questo meraviglioso vino, che può essere associato a piatti di terra e di mare senza distinzioni.

Sede a Leporano (Ta) – Contrada Santa Lucia
Tel. 099 5315370 – Fax 099 5334116 – Cell. 320 8393418
[email protected]www.varvaglione.com
Enologo: Cosimo Varvaglione
Ettari vitati: 155 – Bottiglie prodotte: 3.500.000
Vitigni: Primitivo, Negroamaro, Malvasia Nera e Bianca, Aglianico, Verdeca, Falanghina, Fiano e Chardonnay.

2 Commenti

  1. Gran bel vino il Negramaro e questo in particolare,ma non venirmela a cantare che ti sappiamo tutti tifare per il Primitivo(sentito con le mie orecchie:prima il Primitivo)qui se c’è uno che dei grandi vini di Puglia preferisce il Negramaro sia in versione rossa che rosata(e Gianfranco Fino lo può testimoniare)sono io caro il mio a “bottiglia stappata non chiedo scusa quando è “terminata”perché nel porcellino un’altra monetine purtroppo mi è cascata.FM

  2. Caro Francesco ho detto solo che il Negramaro è uno dei miei vini preferiti, insieme al primitivo e molti altri. Proprio sul dualismo di questi due campioni qualche anno fa ho scritto un report. Vedi di recuperarlo. Ti dirò comunque che in questo mio periodo “blu” seguo con molto interesse vini meno alcolici, meno colorati e poco tannici come il frappato, i due nerelli, il piedirosso e qualcun altro. Da sottolineare comunque che il negroamaro ed il primitivo sono sicuramente meno tannici di altri vini meridionali, a cominciare dall’Aglianico.

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