Vini Rosa del Golfo


Vini Rosa del Golfo

Vini Rosa del Golfo

di Enrico Malgi

I vini di Rosa del Golfo della famiglia Calò (le origini sono chiaramente pugliesi, anzi per la precisione salentine di Alezio, vicino Gallipoli) vengono da molto lontano e da un tempo molto remoto. Sono passati, infatti, due secoli da quando Leopoldo Calò prese a coltivare un piccolo appezzamento di terreno, per produrre vino ed olio e così nel corso degli anni la tradizione di famiglia è stata rispettata da tutte le successive generazioni. Bisogna arrivare poi all’anno 1938 per assistere alla svolta aziendale definitiva, quando Giuseppe Calò pensò  di aprire una filiale commerciale ad Albizzate, in provincia di Varese, per distribuire i vini al nord ed in Francia. Nel 1963 Mino, figlio di Giuseppe e fresco laureato in enologia in quel di Alba, prese in mano le sorti aziendali in collaborazione col padre e proprio in quell’anno uscì sul mercato la prima bottiglia di rosato “Rosa del Golfo”, avendo convinto il genitore a rinunciare alla vendita dello sfuso. Questo nome voleva richiamare da una parte il bellissimo golfo di Gallipoli, che si scorge da Alezio, e dall’altra inneggiare alla bontà di questa etichetta, una vera rarità per l’epoca. La cosa piacque così tanto che la stessa azienda nel 1988 prese poi il nome di Rosa del Golfo, che mantiene tuttora, sotto la direzione di Damiano Calò, figlio di Mino prematuramente scomparso nel 1998, e di sua sorella Pamela.

Controetichette vini Rosa del Golfo

Controetichette vini Rosa del Golfo

Fedele alla tradizione, unita però ad una sana e lungimirante innovazione, l’azienda lombardo-pugliese continua a produrre vini di alta qualità, impiegando varietà prettamente autoctone come il negroamaro, il primitivo, la malvasia nera leccese, la verdeca e poco altro. Proprio in questi giorni ho potuto assaggiare sei etichette.

Rosa del Golfo Negroamaro Rosato Salento Igp 2017. Blend di negroamaro al 90% e saldo di malvasia nera leccese. Sei mesi di lavorazione in acciaio e poi il vino viene imbottigliato. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale della bottiglia di 9,00 euro. Cioè un vero regalo per un rosato che piaceva molto a Luigi Veronelli, tanto è vero che nel 1974 e poi nel 1989 ne parlò nella sua rubrica su Panorama, inserendolo tra i migliori venti vini d’Italia.

Corallino lucente e vivo il bel colore nel bicchiere. Complesso ed accattivante il gradevole bouquet, che si propone al naso con profumi di grande impatto: di frutta fresca e poi aspirazioni di rosa canina, di violetta, di erbe aromatiche, di zenzero e sussurri sapidi di onda marina. Sorso scorrevole, succoso, equilibrato e morbido. Il disegno gustativo è bene ricamato e focalizzato su intense proposizioni fruttate. Vino molto piacevole in bocca e che denota poi grande armonia. Finale gentile, aggraziato e connotato da una punta amarognola. Da preferire su affettati, latticini, verdure grigliate e carne bianca.

Rosa del Golfo Negroamaro Rosato Salento Vigna Mazzì Igp 2017. Anche qui blend di negroamaro al 90% e saldo si malvasia nera leccese. Vinificazione tradizionale col metodo “a lacrima”, cioè raccogliendo il mosto dopo aver sottoposto a leggera pigiatura le uve, sistemate in sacchi e fatte lacrimare, impedendo così il contatto diretto con le bucce. Fermentazione parte in legno di rovere ed elevazione in vetro per altri mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 14,00 euro. Anche qui prezzo davvero favoloso, perché stiamo parlando di un rosato che in Puglia, e non solo, ha fatto la storia. Copiosi i successi conseguiti in tutti questi anni, tra cui l’Oscar del Vino come miglior rosato d’Italia nel 2003, l’inserimento nella Guida del Gambero Rosso del 1988, che lo classificava tra i migliori cinque vini pugliesi e tra i dieci di tutto il Meridione ed ultimo in ordine di tempo il Vigna Mazzì 2015 è stato premiato come miglior rosato d’Italia dalla Guida Veronelli nel 2017 e nel 2018.

Ed allora vediamo com’è questo millesimo 2017. La veste cromatica è addirittura più carica rispetto al Rosa del Golfo, connotata di un bel rosa chiaretto. Timbro olfattivo molto ampio ed articolato. Nel crogiolo vanno a mescolarsi profondi ed emozionati profumi di marasca, chinotto, fragoline, ribes, petali di rosa, geranio ed acacia. Saporita la dolce speziatura di anice, chiodi di garofano e vaniglia. Il sorso entra in bocca bello liscio e gaudente e supportato da glicerica morbidezza. Bocca salivante per l’ottima spalla acida. Sapidità, succosità, armonia, soavità, suadenza e rimembranze di frutta fresca e secca. Palato sensuale, intrigante e voluttuoso. Chiusura godibile e persistente. Durerà ancora molti anni. Classico abbinamento sulla zuppa di pesce alla gallipolina.

Vino Spumante di Qualità Brut Rosé Metodo Classico. Blend di negroamaro e chardonnay. Presa di spuma con sosta sui lieviti per trenta mesi. Sboccatura ottobre 2018. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo in enoteca di 18,00 euro.

Delicato e brillante il caratteristico colore rosa tenue. Perlage altamente spumeggiante, punteggiato da ottimo cordon e da bollicine minuscole e persistenti. Intrigante il sensuale bouquet, che espande gradevoli e teneri profumi di finissimo sottobosco, amarena, bergamotto, litchi, mandorla, rabarbaro e glicine. Canonico e tipico il richiamo della crosta di pane. Sorso secco e fresco, cremoso e sapido, morbido e fragrante. Gusto brioso, voluttuoso ed elegante, che anticipa un finale fruttato, carezzevole ed appagante. Su finger food, crudité di pesce e di verdura, frutti di mare e crostacei. Ancora una volta il negroamaro si dimostra varietà ideale per la spumantizzazione.

Portulano Negroamaro Rosso Salento Igp 2016.  Classico il blend di negroamaro al 90% e saldo di malvasia nera leccese. Un anno di affinamento in botti grandi e poi elevazione in boccia. Tenore alcolico di dodici gradi. Prezzo finale della bottiglia di 12,00 euro.

Splendente il colore rosso rubino, leggermente schizzato di porpora. Bouquet di ottima stoffa, che regala espansivi e pregiati sussurri odorosi di piccoli frutti del sottobosco, prugna matura e ciliegia. Fragranze floreali in bella mostra. Calibrati svolazzi speziati di cannella, noce moscata e chiodi di garofano. Cadenze vegetali, sapide ed empireumatiche. Bocca ampia ed accogliente per un sorso compatto, rotondo, arioso, ritmato, tagliente e terroso. Tannini ben levigati. Struttura composita e complessa. Ottimamente dosato l’uso del legno. Retroaroma pervasivo e persistente. Durerà ancora alcuni anni. Da spendere su orecchiette al ragù, grigliata di carne e pecorino murgiano.

Primitivo Rosso Salento Igp 2016. Composizione di primitivo al 90% e saldo di negroamaro. Maturazione in acciaio e poi breve passaggio in legno. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 12,00 euro.

Luminosi schiocchi purpurei pennellano una tavolozza rubineggiante. L’impatto olfattivo cattura subito l’attenzione delle narici, proponendo un pot pourri di elegiaci profumi. In successione si alternano svolazzi di frutta fresca piccola e media; cadenze floreali; respiri di terra rossa; suadenze vegetali mediterranee e creptii salini di mareggiate. Sorso teso, polposo, morbido e materico. Registro gustativo pimpante, strutturato, equilibrato e sensuale. Nessuna astringenza. Slancio finale godibilissimo. Buona serbevolezza. Su minestre, carne rossa e bianca, salumi e formaggi.

Quarantale Rosso Salento Igp 2013. Blend di negroamaro all’80% e saldo di aglianico, malvasia e primitivo. Due anni di maturazione in botti di rovere di Slavonia e barriques nuove francesi e poi elevazione in bottiglia per sei mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo.  Prezzo in enoteca di 20,00 euro.

Rubino denso e scuro il colore nel bicchiere. Un caleidoscopio di intriganti ed articolati profumi sale al naso per essere scansionato. Coté di frutta: amarena, prugna, fichi secchi, mandorle amare, nocciole e sottobosco. Boisé di cedro e di sandalo. Foglie di geranio. Tocco vegetale. Spezie orientali. Suadenze terziarie di goudron, di balsamo, di tostato, di tabacco, di liquirizia e di caffè. Sorso vitale, complesso, scalpitante, acido e seducente. Tannini talentuosi. Timbro terroso. Portamento austero. Palato scattante, evoluto, dinamico e sostanzioso. Perfetta l’appagante chiusura. Vino longevo. Da preferire su piatti della tradizionale e terragna cucina pugliese.

Sede amministrativa: Via Mazzini, 22 – Albizzate (Va) – Tel. 0833 993198 Fax 0331 992365
Sede produttiva: Via Garibaldi, 18 – Alezio (Le) – Tel. 0833 281045
[email protected]www.rosadelgolfo.com
Enologo: Angelo Solci
Ettari vitati: circa 40 tra proprietà ed affitto
Vitigni: negroamaro, primitivo, malvasia nera, aglianico, verdeca, e chardonnay. 

4 Commenti

  1. Mazzì in testa ma anche il brut rosè non scherza:tra i migliori rosati di Puglia.In aggiunta Damiano è non solo una forza della natura ma uomo di grande qualità e umanità.Molto istruttiva per addetti ai lavori o semplici wine lover sarà una visita in azienda:vale il viaggio.PS.Gentle Malgi facendo i conti della serva penso che di questo passo a Pasqua avremo un badge che coprirà cena e “dopocena” .FM.

  2. Rosa del Golfo, uno dei miei primi acquisti, non avevo ancora i baffi… tin, tin, tin il salvadanaio a forma di volpe è pieno come un uovo, di Pasqua ci si vede… o giù di lì

  3. Sperate, sperate. Io sono pronto e disponibile a pagare pegno. Sarà un vero piacere per me.

  4. Azienda portata avanti da generazioni, Damiano e Pamela sono due persone fantastiche e questo si ritrova nei loro vini, tutti di grande qualità e con personalità.
    Il Rosato è il mio preferito, un classico immancabile.
    La stima e i complimenti sono meritatissimi

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