Vinitaly 2012. Il successo si chiama Vivit, padiglione dei vini naturali con cento cantine: i volti del Sud
Dall’inviata a Verona Giulia Cannada Bartoli
Per la prima volta, quest’anno Vinitaly apre ai vini naturali, grazie al crescente successo di questa nuova tendenza. Produttori, consumatori e traders hanno avuto la possibilità di conoscersi e di parlare a lungo di vino e territori.
Ecco le foto dei vignaioli del Sud.


























3 risposte
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ci manca Terre di Briganti (Casalduni, BN )….
Beh Luciano…io ci sono stato lunedi’ mattina…..un macello. Stanzone troppo piccolo, tavolinetti troppo piccoli e ressa attorno ad essi. Temperature di servizio fuori scala (hai assaggiato gli champagne di BEDEL? Sembravano minestre tanto erano caldi..)
Se Vivit deve essere,l’anno prossimo,deve essere capannone diverso…….amenoche’ i produttori stessi non siano contenti perchè probabilmente,immagino io, il costo non è stato dei piu’ alti…e visti i tempi……
Il padiglione dove si dovrebbe impegnare piu’ tempo “zippato” in un salottone. Troppe cose interessanti, troppe storie da ascoltare, troppo da condividere, troppe persone stipate, poco spazio ai viticoltori. Vabbe’ speriamo sia valsa come prova generale…. Ma va inquadrata in un’ottica futura di sviluppo nella quale, spero, si selezioni una sede piu’ adeguata per l’intero vinitaly a livello di infrastrutture cirscostanti (parcheggi assurdi, traffico in tilt, tangenziali e autostrade iperaffollate ecc.). Pero’ Chi ben comincia…..