Vino Cirò, il Consorzio smentisce se stesso: nel video ufficiale Riccardo Cotarella consiglia il Gaglioppo in purezza


Riccardo Cotarella

Non si può certo dire che Riccardo Cotarella appartenga all’ala dei <Vini naturali&C>. Eppure in questo video dice chiaramente come la pensa e critica proprio i punti considerati migliorativi nella terribile proposta di cambiare il disciplinare.
La cosa curiosa, come rivela Giovanni Gagliardi di VinoCalabrese, è che il video è ufficiale, prodotto dallo stesso Consorzio!
Le motivazioni di Riccardo sono enrate nel ricorso contro le modifiche presentato al ministero e sostenuto da Slow Food

Concettualmente, la proposta equivale a dire: il Colosseo sono solo vecchie pietre, costruiamoci sopra un bel grattacielo di cemento e acciaio.
Ma ecco il video con le dichiarazioni di Riccardo

9 Commenti

  1. Credo fortemente nei vini prodotti in purezza (almeno per quelli considerati “autoctoni” e rappresentativi di un territorio) ma sono del parere che se continuiamo così si arriverà a disciplinari che indicano soltanto il vitigno base (magari con percentuali che andranno dal 60 al 95%) ed il restante a scelta dei produttori…vedremo!

    a presto

    enrico

  2. Gasp! Persino mister Merlot consiglia il Gaglioppo in purezza: che figura di m.. hanno fatto questi del consorzio, perchè non lo chiudono?

  3. Come se in Italia non ce ne fossero abbastanza di disciplinari “a fisarmonica”… esistono moltissime denominazioni che non vengono nemmeno adottate dalle aziende, che a volte preferiscono, anzicchè puntare sulla valorizzazione dei propri territori, scegliere una strada più semplice sul piano commerciale (sono siciliana e anche qui da qualche mese infuriano le polemiche sul tema).
    Il problema credo sia di base: molte aziende, partite “di nicchia”, dopo un buon successo commerciale dei propri vini si chiedono come fare a conquistare molti più consumatori, e molto fretta. Rendere rotondo, fruttato e beverino il vino è una strada che in molti mercati internazionali paga (cash) in breve tempo, formare i consumatori alla conoscenza (e quindi all’amore) per vitigni difficili è un percorso molto più lungo e complesso.
    Bisognerebbe forse riflettere di più: aspirare ad un successo immediato puù rivelarsi, nel medio periodo, un boomerang, che andrà a deprezzare e svalutare il lavoro che tanti viticultori hanno fatto negli anni per valorizzare tipicità e territori. Il caso del Nero d’Avola docet.

  4. credo che il disciplinare vada rispettato.. ma chi esce dalla doc deve poter fare il vino che vuole senza limitazioni di sorta e vinca il migliore

      1. attenzione… io ho sempre tifato per Al Bano, infatti in quella causa ha vinto!!!

        “…il pretore di Roma ha condannato Michael Jackson a pagare 4 milioni ad Al Bano, perché «tra “I cigni di Balaka” di Al Bano e “Will you be there” di Michael Jackson tema e ritmo sono “uguali”.

  5. per quanto mi riguarda ,bisognerebbe premiare chi ancora alleva vigne ad alberello, noi come piccola az.vitivinicola coltiviamo vigneti impiantati nel 1945 e nel 1977 “GAGLIOPPO 100%” resa ad ettaro dai 70 agli 80 qtl ad ettaro ,a fine ottobre imbottiglieremo il rosso classico superiore 2009 “3000 bottiglie” la vendimmia 2009 è stata come tutti sanno difficile per via delle pioggie , eppure abbiamo prodotto un vino di qualità , il vero gaglioppo allevato ad alberello con rese basse non ha paura delle pioggie.

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