Vino e Coronavirus: il Morellino di Scansano. Parla Rossano Teglielli, Presidente del Consorzio Tutela Morellino di Scansano


Rossano Teglielli, Presidente del Consorzio Tutela Morellino di Scansano

Rossano Teglielli, Presidente del Consorzio Tutela Morellino di Scansano

di Adele Elisabetta Granieri

Intervista a Rossano Teglielli, Presidente del Consorzio Tutela Morellino di Scansano

Qual è la situazione delle vostre aziende?

La situazione dei nostri produttori, come gran parte delle aziende oggi, non è certamente facile, in particolare per le aziende che non distribuiscono i propri prodotti in grande distribuzione e che quindi vendono il loro vino soprattutto attraverso il canale HoReCa, il dettaglio tradizionale ed i mercati esteri che, di fatto, sono pressoché fermi da circa due mesi. A questo bisogna aggiungere che i lavori in campagna sono ripartiti e quindi tutti devono sostenere spese sia per i prodotti materiali che per il personale.

Insomma, è un momento estremamente delicato e difficile: c’è grande determinazione, voglia di guardare al futuro con speranza e ottimismo. Chi lavora a contatto con la natura, d’altronde, è abituato da sempre agli imprevisti e ad affrontare momenti difficili: certamente, però, quello che stiamo vivendo in questo momento rappresenta una delle prove più ardue che un po’ tutti ci siamo trovati ad affrontare.

Quanto conta il canale HoReCa per le vendite dei vostri vini?

Salvo qualche realtà che può contare sulla presenza in Gdo con volumi anche importanti, una buona parte delle aziende del Consorzio lavora principalmente con i canali HoReCa ed estero. Di conseguenza, per le aziende della DOCG, l’importanza di questo canale è alta.

Quanto conta l’export per il vostro comparto vitivinicolo?

Per la nostra denominazione l’export pesa per circa il 25% del totale. C’è molto da lavorare, ma siamo presenti in tutti i principali mercati e molte delle aziende produttrici possono contare su solide basi in alcuni dei mercati principali.

Come si stanno comportando i mercati esteri nei confronti dei vostri prodotti?

In questo momento
i mercati esteri sono, in gran parte, fermi: il lockdown, come sappiamo, ha coinvolto moltissimi paesi un po’ in tutto il mondo dove i nostri produttori esportano il loro vino, quindi molti dei canali distributivi anche in questo caso ci sono stati preclusi. Le spedizioni dei nostri vini continuano, ma a regime ridotto. Ovviamente tutte le aziende stanno monitorando con attenzione quotidianamente l’evolversi della situazione all’estero, grazie anche alla collaborazione dei rispettivi distributori. Non possiamo altro che augurarci, al momento, che piano piano la situazione si sblocchi.

Quali sono le strategie che state mettendo in atto a sostegno delle aziende?

Come Consorzio stiamo lavorando per trovare degli strumenti che possano supportare le aziende sia dal punto di vista della visibilità, della promozione, nonché dal punto di vista commerciale. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, ognuno ha le sue strategie ed esigenze, però in questa fase il gioco di squadra è fondamentale, quindi stiamo cercando tutti insieme di trovare soluzioni comuni. Abbiamo dei progetti in cantiere.

Rese ridotte, distillazione… quali misure prenderete per fronteggiare la crisi?

Stiamo ragionando a livello di filiera con il Ministero e la Regione Toscana per definire degli strumenti di sostegno ai viticoltori. Ci sono varie ipotesi e proposte, dobbiamo però lavorare per ottenere aiuti concreti sul piano della liquidità alle aziende e del supporto promozionale.

Stiamo, in generale, prendendo in considerazione tutte le misure che sono disponibili a livello di filiera nazionale, con la consapevolezza che però alcune di queste non sono adattabili alla realtà di una DOCG, come, ad esempio, la distillazione.