Volvito Cirò Doc Rosso Classico Superiore Riserva 2010 | Voto 88/100


Volvito Cirò Doc 2010 Caparra e Siciliani

Caparra & Siciliani
Uva: gaglioppo
Fascia di prezzo: 15,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 26/30 – Non omologazione 31/35

In Italia da tempo proliferano guide specializzate enologiche che stilano annualmente le loro particolari e soggettive classifiche dei migliori vini nazionali. Non tutte le valutazioni espresse sono sempre omogenee e condivisibili, ma le indicazioni che emergono fotografano una panoramica abbastanza attendibile del comparto vitivinicolo italiano e, quindi, sono da prendere in seria considerazione. Soprattutto se alcuni vini poi sono premiati da più di una testata contemporaneamente, allora si può tranquillamente pensare che questi valgono sicuramente l’eccellenza. Se poi accanto ad un giudizio favorevole si aggiunge anche il fatto che quel vino rappresenta egregiamente la sua terra d’origine, perché è stato ricavato da un vitigno locale molto antico che ha attecchito esclusivamente in quel posto, allora si può parlare davvero di un grande vino autoctono e tipicamente territoriale.

Ecco questo è proprio l’identikit del Volvito Cirò Doc Rosso Classico Superiore della Cooperativa Caparra & Siciliani di Cirò Marina (Kr), prodotto soltanto con l’impiego di una specie varietale locale antichissima come il gaglioppo. Si tratta di un’etichetta che viene premiata da tutte le guide e, addirittura, è stata votata ininterrottamente da alcuni anni a questa parte come miglior vino calabrese da parte della Guida dell’Espresso.

Produttori di Cirò fin dal XIX secolo le famiglie Caparra e Siciliani hanno alle spalle una consolidata tradizione agricola e vitivinicola. Nel 1963, poi, hanno pensato bene di associarsi tra di loro, fondando l’attuale Cooperativa che è composta da 19 soci e che operano in 12 aziende agricole al 94% in regime di agricoltura biologica. Gli ettari vitati sono 182 e le bottiglie prodotte 800.000, che sono esportate in molti Paesi del mondo.

Controetichetta Volvito Cirò 2010 Caparra e Siciliani

Il Volvito Riserva, prodotto al 100% col gaglioppo e di cui ho assaggiato il millesimo 2010 per la mia scheda tecnica, rappresenta, quindi, la tipicità e la territorialità del vero “Cirò”. Dopo la fermentazione in acciaio, il vino è transitato prima in piccole botti di rovere di legno di Allier per dieci mesi e poi ha completato l’affinamento in boccia per ulteriori quattro mesi. Il tasso alcolometrico è di 14 gradi C.

Il cromatismo che viene evidenziato nel bicchiere è quello tipicamente varietale: colore poco concentrato, purpureo come lo zucchetto cardinalizio. Lo spettro olfattivo risalta compiutamente una delicata aromaticità fruttata di ciliegia matura, di fragola, di prugna, di cassis e di mirtillo. E poi al naso emergono rimarcati umori speziati di vaniglia e di chiodi di garofano; sentori di macchia mediterranea; parvenze di fiori appassiti; elementi empireumatici di cenere e di caffè; odorose sensazioni di tabacco conciato, di liquirizia, di terra umida, di balsamicità e di un godibile background salmastro. Alla fine il vino lascia anche una piacevole scia minerale. L’impatto del vino sulla lingua esercita un profilo di grande fascino, connotato com’è da una trama tannica già dolce e saporita. E’ sapido, vellutato, vivace, equilibrato, succoso, vitale, morbido, strutturato e fresco. Possiede poi un rigoroso carattere autenticamente espressivo, con una tensione palatale dinamica e reattiva. Il finale ha una lunga ed appagante estensione. Vino già maturo e da godere adesso e ancora per altri anni. Prezzo interessante. Da abbinare a paste al sugo, carni alla griglia e formaggi semistagionati. Prosit!

Questa scheda è di Enrico Malgi

Sede a Cirò Marina (Kr) – Bivio S.S.106
Tel. 0962 373319 – Fax 0962 379000
[email protected] – www.caparraesiciliani.it
Enologo: Fabrizio Ciufoli
Ettari di proprietà: 200, di cui 182 vitati
Bottiglie prodotte: 800.000
Vitigni: gaglioppo, greco nero e bianco, merlot e chardonnay.

4 Commenti

  1. I vini calabresi, per lo meni in Italia sono secondo me fortemente sottovalutati. Ci sono aziende di grande prestigio come Librandi, Ceraudo, Ippolito etc. che meriterebbero ben altra considerazione.

  2. Ed infatti, noi siamo qui proprio per questo: cerchiamo di farli conoscere fuori territorio, li promuov

  3. Ed infatti noi siamo qui proprio per questo: cerchiamo di farli conoscere fuori territorio, li promuoviamo e gli diamo il giusto spazio. E devo dire che i vini calabresi meritano certamente tutta la nostra attenzione e quella dei media. Ci segua sempre sig. De Luca e vedrà che noi siamo ligi a questo compito.

  4. Condivido fino in fondo il giudizio. Personalmente, apprezzo anche, della stessa casa vinicola, il Cirò rosato ‘Le Formelle’ (13 gradi, quindi praticamente un rosso, profumato e fruttato) e, d’estate, come aperitivo o vino per accompagnare il pesce, il Curiale, blend fra Chardonnay e greco bianco. La Calabria dovrebbe essere più presente anche nelle liste dei vini dei ristoranti: è fra le Regioni più penalizzate ma, da quel che leggo anche nel Vostro ottimo blog, non lo merita!

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