Il dono dell’erba a Ottati: il vero lusso è mangiare uova da galline felici
Il Dono dell’Erba a Ottati
Alfonso Esposito cell:3335652353
Dott.ssa Rosa Ferro cell:3888654871
mail: [email protected]
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di Francesco Costantino
Le storie dei borghi di montagna, sono di solito caratterizzate da due fenomeni sociali: emigrazione o restanza. Quelli che abbandonano, per cercare la propria strada lontano dai luoghi di origine e quelli che invece restano, convinti che dare continuità, sia l’unico modo per garantire la sopravvivenza di quei luoghi. C’è poi, come nel caso di questa storia, chi lascia l’ambiente urbano per cercare la propria dimensione, immersi nella natura.
Rosa Ferro e Alfonso Esposito nascono e vivono a Battipaglia.
Lei frequenta il liceo classico e poi si laurea in scienze ambientali. Una vena artistica sviluppata, scrive poesie tra il trascendente e il metafisico e realizza opere astratte, pittoriche e materiche. Consegue diversi master, ma poi finisce a lavorare in un laboratorio di analisi.
Lui, si diploma come perito tecnico alimentare, ma Il tempo libero lo passa tra campagne, valli, fiumi e montagne, quasi sempre a piedi. Il il mare d’inverno, sott’acqua in apnea o sopra col kayak. Tra viaggi ed escursioni, sempre alla ricerca del cibo autentico, patrimonio di quegli angoli ormai quasi abbandonati, che le piccole realtà locali custodiscono. Intanto viene assorbito dall’azienda di famiglia, che si occupa di automazione, proprio nell’industria alimentare.
Appassionati e motivati, entrambi “militano” in associazioni civiche e ambientaliste. E’ proprio qui che le due anime si incontrano. Condividono la passione per la natura e cominciano ad avventurarsi, a piedi, in lunghe passeggiate nella parte interna della provincia. Scoppia l’amore e con esso il desiderio di abbandonare la città. Inizia la ricerca di un luogo dove porre le basi, sostenibili, per ripartire come famiglia.
Il luogo: dopo una lunga ricerca, durata centinaia di migliaia di passi, fuori dalla portata di google maps, si palesa la meta.
Gli Alburni alle spalle, l’Auso che scorre di fianco, colorando di un verde intenso la vegetazione ed un panorama che si perde nella valle del Calore e più giù fino al mare. Una zona di confine tra Ottati ed Aquara. Siamo in collina, la quota non è alta, qui il cielo è popolato da rapaci, quelli veri, che dominano, dalla vetta del Panormo, il territorio.
La sfida è importante. Rendere produttiva un’area incolta ed abbandonata da decenni sembra un’impresa ardua, ma non per chi ha le giuste motivazioni. Anni trascorsi a capire cosa fare. Prove di ogni sorta: prima con l’aglio, poi il farro fino ad approdare alle uova. E’ cosi che nasce il Dono dell’Erba.
Le attività
L’ orto, con le verdure di stagione, per il sostentamento personale; la coltivazione del Farro per una piccola produzione. La parte importante del reddito, quella che fuori da questi territori sarebbe definita “core business”, ha due matrici: Alfonso e Rosa.
LUI si è concentrato sull’allevamento delle galline allo stato brado, con pollai mobili che garantiscono agli animali un “pascolo vivo”. L’unico rischio arriva dal cielo, dalle Pojane. Ma vivere allo stato brado significa questo, la catena alimentare non va interrotta. Il pollaio mobile permette all’animale di cambiare posizione e di conseguenza anche il nutrimento. Avere tanto spazio a disposizione, consente un’attività fisica importante, che influisce in maniera determinante sulla “produzione”. Uova non omologate, che cambiano gusto e sapore, in base alle stagione, alla loro dieta. La distribuzione è diretta. Nel tempo Alfonso ha creato una piccola rete, prima fatta di privati e gruppi di acquisto, adesso aperta anche a qualche attività commerciale, in cui queste eccellenze possano essere compre e apprezzate.
LEI sfruttando un semplice principio di economia circolare recupera gli scarti. La coltivazione dell’aglio ne fornisce una gran quantità, tra la “tunica” che riveste lo spicchio e la radice del bulbo. La conversione e la lavorazione delle stesse, danno origine ad un via viene riconvertita al ciclo produttivo. «La creazione di un foglio, avviene raccogliendo la tunica dell’aglio e sminuzzandola fino ad ottenere una poltiglia, che poi viene messa su telai di legno, in modo da separare l’acqua. Il contenuto viene poi adagiato su dei panni e successivamente passato sotto pressa. Ottenuto il foglio, viene poi fatto asciugare all’aria. La carta di tunica d’aglio è di colore avorio, elegante anche se la texture resta ruvida (in nessuno dei processi, vengono utilizzati prodotti chimici di sintesi. Molto utilizzata dal settore wedding, per la ralizzazione delle partecipazioni, si presta bene all’uso dell’acquerello, delle mine e della pittura in genere.
Negli ultimi anni sono arrivati premi e riconoscimenti sia per l’idea, che per il prodotto finale
Rosa Ferro ed Alfonso Esposito, sono riusciti a realizzare il loro sogno. La famiglia è cresciuta. Si è aggiunta Hera (quale nome migliore avrebbero potuto scegliere?). Sarà lei, la testimonianza che il ritorno alle origini, per un futuro possibile, ha senso.
Il dono dell’erba -localita “Comuni” Ottati – Salerno
Alfonso Esposito cell:3335652353
Dott.ssa Rosa Ferro cell:3888654871
mail: [email protected]
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Per ordinazioni: w.app 3714734464