Addio a Nicodemo Librandi, un grande calabrese che ha onorato l’Italia


Questo blog sospende le pubblicazioni per onorare il suo ricordo sino ai funerali previsti domani

Nicodemo Librandi

Nicodemo Librandi

Giovedì 31 agosto alle 15 è venuto meno Nicodemo Librandi, la più importante figura del vino in Calabria, tra i grandi protagonisti in Italia.
I suoi 78 anni li ha spesi tutti per creare, insieme al fratello Tonino, una vera e propria azienda moderna, rilanciando, prima con Severino Garofano poi con Donato Lanati, il Gaglioppo, il Mantonico e il Magliocco, attraverso una serie di etichette indimenticabili che ancora oggi calcano la scena come il Gravello, il Duca Sanfelice, il Magno Megonio, l’Efeso.
Il “Professore” come era conosciuto a Cirò Marina, è stato un grande pioniere, instancabile viaggiatore, con l’auto arrivava sino in Germania e in Danimarca per far conoscere il suo vino pur parlando solo l’italiano. Nicodemo ha creato un’azienda modello partendo dalla viticoltura eroica di Cirò Marina mettendo su a Rosaneti un vero e proprio museo della viticultura calabrese, provando anche vitigni internazionali come lo Chardonnay e il Cabernet Savignon.

Nicodemo Librandi. Dottore di ricerca honoris causa

Nicodemo Librandi. Dottore di ricerca honoris causa lo scorso maggio

Con lui c’era una amicizia forte, fortissima e per me è un grande dolore scrivere queste righe: si chiude davvero un’epoca, anche se la sua opera è in mano sicura dei suoi due figli Raffaele e Paolo e questo è un pensiero che consola me e tutti gli appassionati.
Nell’ultimo viaggio a Cirò avevo come un presentimento, ci eravamo sentiti in occasione del conferimento della Laurea Honoris Causa e ci eravamo proposti di vederci presto. Anche per questo ho voluto essere presente al Cirò Wine Festival agli inizi di agosto, ma non era stato possibile vederci perchè Nicodemo già si sentiva stanco.
Quando Raffaele mi disse questa cosa, un’ombra, un presentimento, ha attraversato la mia anima: conoscevo troppo bene Nicodemo e sapevo che per nulla al mondo avrebbe rinunciato a salutare me e gli altri colleghi se avesse potuto.

Nicodemo Librandi (al centro) con me e Mauro Erro, Hotel Romeo a Napoli nel 2010

Per quella discrezione che ci vuole in questi casi, non ci siamo detti altro, ma ci siamo capiti subito con Raffaele e gli ho lasciato i miei saluti.
Da venerdì un crollo fisico che lo ha fatto volare in cielo, dove ora dall’alto guarda l’immensità della sua opera. Grazie a lui tutta l’Italia del vino che conta ha conosciuto Cirò Marina e i suoi straordinari viticoltori.
Innumerevoli i momenti, le degustazioni, le mangiate, le telefonate, tra Cirò, Napoli, Verona, Roma in questi trent’anni di conoscenza. Nicodemo era una persona schietta, attenta, colta, discreta, parlava quando non poteva dire tutto con i suoi occhi cerulei e con il sorriso.
Nessuno, posso ben dirlo senza tema di smentita, ha fatto tanto come Nicodemo per la viticoltura calabrese e dunque del Sud. L’ho ammirato tanto quando, invece di chiudersi, appoggiò con entusiasmo di fatto il movimento dei Cirò Boys, vedendo nelle nuove energie che si affacciavano sulla scena della costa jonica una opportunità e non un rischio. E non a caso Librandi è stata l’unica grande azienda a schierarsi sempre con loro durante le discussioni che in questi anni non sono mancate.

Alla moglie Enza, ai figli Paolo e Raffaele, ai parenti tutti le nostre condoglianze.
I funerali si svolgono oggi alle 17 alla Chiesa di Sant’Antonio a Cirò Marina. Sino a quel momento questo blog sospende le pubblicazioni in segno di rispetto e per onorare un amico, ma soprattutto un grande della viticoltura italiana.

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