Il vizio della memoria/2. Ottobre 2010 La Notizia di Enzo Coccia su Papero Giallo con l’articolo di Maurizio Cortese


Vico Equense 10 luglio 2011. ‘a pizza organizzata da Stefano Bonilli e Maurizio Cortese dopo Festa a Vico per Gazzetta gastronomica

Dopo il pezzo su Sorbillo di Stefano Bonilli riproponiamo il primo articolo di Maurizio Cortese su Papero Giallo su Enzo Coccia dell’ottobre 2010.
Perché stiamo attenti a coltivare questa memoria? Secondo noi è importante cogliere il momento in cui la pizza napoletana fu effettivamente sdoganata attraverso il 2.0 nell’ambiente gourmet italiano.
Scrivere di Sorbillo e Cocia allora era una scoperta, non esistevano uffici stampa a fare da filtri e neanche uffici stampa che organizzavano riunioni o dossier se non parlavi ogni giorno dei loro clienti. Non esistevano telefonate registrate, chat, video, foto e violazioni della privacy per costruire tesi su cupole e sistemi che giustificano la propria incapacità di mantenere le promesse con cui hanno fatto fesso il pizzaiolo di turno.
E’ la risposta a chi dice su Facebook: sempre gli stessi nomi. Già perché il successo nasce almeno sette anni fa, preceduto da due tradizioni familiari, sacrifici e giornate dure. Il più grande comunicatore del mondo non vi può far diventare Enzo Coccia e Gino Sorbillo se non avete fatto almeno le cose di cui sono stati capaci nella loro vita professionale.
Amen

“Pizzaria La Notizia”, e sono due.

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di Maurizio Cortese

“Ho coronato il mio sogno”, sono le prime parole che Enzo Coccia mi dice, appena ci incontriamo nella sua nuova pizzeria, nel giorno dell’inaugurazione.

Il nuovo laboratorio a tenuta stagna, a temperatura e umidità controllate, per evitare che l’impasto possa risentire negativamente di valori igrometrici non ottimali, il grande frigorifero che copre un’intera parete del locale, il forno realizzato da un grande artigiano che risponde al nome di Stefano Ferrara, sono solo alcuni particolari che impreziosiscono il nuovo locale di Enzo Coccia, “maestro pizzaiolo”.

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Via Caravaggio, a Napoli, è la strada che congiunge il quartiere flegreo a quello collinare di Posillipo. La vecchia pizzeria, che si trova nella parte alta, continuerà a funzionare regolarmente, con i soliti pochi coperti e in più la possibilità dell’asporto, mentre la nuova, inaugurata ieri sera lunedì undici ottobre, sarà adibita solo alla consumazione ai tavoli, ventotto coperti in tutto.
Un grande vantaggio sarà di poter parcheggiare l’auto più facilmente, cosa quasi impossibile nella parte alta della strada.

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Più ricca l’offerta delle pizze nel nuovo locale.
A quelle tradizionali se ne aggiungono una ventina di nuove, come “La Notizia”, con mozzarella di bufala, olio al tartufo, provolone del monaco, funghi porcini calabresi. “Pizza alla procidana”, fatta con pomodorini alla brace, aglio, prezzemolo, basilico, origano, olio extravergine, scamorza affumicata, e altre ancora come la “Margherita & strolghino di culatello”, a quella con il pesto, e per gli amanti dei formaggi da non perdere quella con caciocavallo podolico stagionato sei mesi, fior sardo affumicato, pecorino ennese allo zafferano, erborinato di bufala con base di stracciata di Andria, olio extravergine, pepe in grani.

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Fanno il loro ingresso alcuni nuovi produttori, come Luciano Di Meo, che fornirà a La Notizia il suo prosciutto di maiale nero di razza casertana. Una produzione per pochi intimi, circa trenta pezzi l’anno. Allo storico marchio piemontese Menabrea, presente con la nuova linea Top Restaurant, dedicata all’alta ristorazione, sarà affiancato il birrificio casertano Karma, dal quale Enzo ha selezionato due referenze, la chiara Marylin e la più alcolica Cubulteria.

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Nella foto in alto Enzo Coccia abbraccia Luciano Di Meo

Non sono in pochi quelli che sostengono che pizza e birra non sia l’abbinamento più felice, allora potranno scegliere fra alcuni vini campani, chiaramente poco “strutturati”, come il Gragnano di “Grotta del sole”, l’Asprinio di Aversa de “I borboni” fino al rosato di Capolino Perlingieri.

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Nel nuovo locale ci sarà Enzo Coccia al banco, mentre il suo “secondo”, Davide Bruno, al momento rimarrà nella storica pizzeria.

Piacevole la serata, organizzata dalla giornalista napoletana Laura Gambacorta.

Fra gli invitati alcuni chef campani, Marianna Vitale, Francesco Sposito e colleghi di Enzo Coccia, come Gino Sorbillo e Franco Pepe. Presente anche la memoria storica delle pizzerie napoletane, il Prof. Antonio Mattozzi.

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Enzo Coccia con Gino Sorbillo

Stasera si replica, Davide Bruno sfornerà ancora pizze per una cinquantina d’invitati, che saranno ricevuti come ieri dal suo maestro, Enzo Coccia.
Quando il grande Michelangelo da Caravaggio visse qui a Napoli, quattro secoli fa, non c’era ancora traccia di pizzerie, sarebbero comparse in città circa centocinquanta anni dopo, nella seconda metà del settecento.
Chissà, se si fosse imbattuto in una pizza così buona, al punto da rimanerne stregato, come oggi capita a noi, se non ci avrebbe regalato uno dei suoi straordinari dipinti.
Questi, però, sono sogni.

Oggi Enzo Coccia ha realizzato il suo, quello della sua “Pizzaria”. Così come l’ha sempre sognata.

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