Cenone napoletano con trenta ricette di trenta osterie low cost


Napoli le tavole dei nobili al tempo della cucina dei Monzù, della quale la cucina napoletana è naturale derivazione reinterpretata dal popolo

a cura di Giulia Cannada Bartoli

Per oltre 15 mesi mi son messa alla ricerca delle numerose trattorie napoletane della tradizione che propongono la nostra cucina verace a prezzi assolutamente imbattibili. Quattro, cinque locali al mese,  tutti a gestione familiare, con tante storie di quartiere e persone che sono diventate le tessere di un prezioso mosaico della storia antropo-culinaria di Napoli. Dal post che mi ha preceduta, l’idea di comporre un immaginario Cenone a spasso tra vie e vicoli della città.

Girovagare tra questi sapori  è stato un po’  duro, vista le  mie  boteriane linee,  ma, è stato anche illuminante e divertente.
In appendice troverete gli indirizzi.

Bene,  si comincia (anche in piedi)  dagli sfizi, i cd. “ntrattieni” per fare in modo che la cena sia lunga e si arrivi alla mezzanotte. Ecco i piatti del nostro  mega cenone, costruito con le ricette delle osterie napoletane visitate nell’ultimo anno e mezzo. Possiamo partire con la frittura di sfizi napoletani e bruschette di Carmine ai Tribunali , con tanto di crocchè, arancini di riso, pizzelle di alghe e calzoncelli ripieni di ricotta

da Carmine ai Tribunali – fritturella napoletana

Oppure il tipico antipasto di mare della Trattoria da Rita, con polpo all’insalata, pizzelle d’alghe, bruschette, e fiore di zucca ripieno di frutti di mare,

da Rita – Arco Felice

oppure il tipico antipasto di terra di Nennella, la regina dei quartieri Spagnoli.

Nennella- tipico antipasto napoletano

E’ presto, a Napoli ci sono due scuole: aspettare a tavola la mezzanotte con la zuppa di lenticchie e cotechino della Vecchia Cantina in Pignasecca,

la Vecchia Cantina cotechino = abbondanza, lenticchie = soldi

Oppure, interrompere la cena a mezzanotte, per brindare con dolci, fuocherelli senza danni, panettone e spumante; poi, più tardi si  ritorna alle lenticchie con lo zampone, magari a notte inoltrata.  L’uso della zampone non è una tradizione tipica napoletana, è arrivato con il prevalere del consumismo e della legge dell’abbondanza. Secondo la tradizione lo zampone fu creato agli inizi del Cinquecento dai cittadini della corte dei Pico di Mirandola per meglio conservare la carne dei maiali, durante il lungo assedio alla città da parte delle truppe di Papa Giulio II della Rovere.

Suvvia, veniamo agli  sfizi e antipasti: non sempre a Napoli,  il mare la fa da padrone, anche se la tradizione vuole  che il 31 si ripeta il menù di magro della Vigilia, con tante e ricche variazioni e addizioni.

Qui un piatto di parmigiane miste cotte a legna;

da Donato fuori Porta Nolana – misto parmigiane Da dx : la classica parmigiana di melanzane, quella di patate, finocchi, carciofi, zucchine, e cavolo; al centro bruschetta con finocchi stufati a legna.

Torniamo al mare…

l’insalata di polpo de La Paranza

Beh, si dia inizio alla cena, vasta scelta per i  primi,  tutti rigorosamente di mare.

Trattoria da Rita – Paccheri di Gragnano e gamberoni

Trattoria – Pescheria La Paranza – Spaghetti e lupini rosè

Osteria Da Antonio – Conchiglioni farciti di mare

Sui  secondi non c’è storia: mare, mare, mare.

Da Umberto a Bagnoli – Dentice al forno con patate

Da Vittorio in Via Diocleziano – stocco in bianco con le olive

Antica Cucina Napoletana – fritto povero con “morzelle” (parti di scarto) di baccalà, alici ed alghe

Il Porto dei Sapori – la fritturella di paranza

da Giovanni ‘ncopp ‘e ‘mmura – introvabile lampuga alla brace

Antica Osteria Pisano – Seppie e patate in umido

Pescheria – Trattoria La Paranza – la zuppa di pesce con crostini

E chi non mangia pesce? Niente paura, pronto soccorso per via orale : Penne alla genovese e polpette e friarielli by Osteria La Mattonella, oltre ai piatti della tradizione mangia foglie partenopea.

Oh, adesso supponiamo che la cena sia iniziata ad orario canonico, per la mezzanotte c’è ancora tempo. Che si fa? Entrano in scena i piatti di mezzo della pura tradizione napoletana, si tratta di preparazioni di sfizio, che non sono né primo, né secondo, a volte li ritroviamo tra gli antipasti,  primi,   o, contorni;  nelle feste non ci sono regole, più spesso a fine pasto, prima dei dolci.

Trattoria Casillo – niente di meglio per pulire il palato che una bella ‘nsalatella fresca, fresca, mò accattata, altro che buste pronte :-)

Da Carmine – il palato si è rinfrescato: pronto per il saporitissimo piatto dei mangia foglie napoletani : melanzane a scarpone, peperoni, in padella, melanzane a funghetto, zucchine alla scapece, carciofi alla giudea

Naturalmente da qui in poi, è necessaria quella che io chiamo la regina delle pietanze napoletane: il pane cotto a legna che solo a Napoli ‘o ssano fa :-)

Il pane Cafone napoletano . Cafone da ” ca’ fune” ad indicare nei secoli passati, le frotte di paesani che arrivati in città per non perdersi erano tutti uniti da una fune

il Porto dei Sapori – Crocchè di patate come a casa

Cantina di Via Sapienza – parmigiana di melanzane

La cucina di Elvira – sfizi napoletani a go go

Locanda ‘Ntretella : sua maestà la mozzarella , c’azzecca in qualsiasi momento se è buona come questa

Da Teresa dal 1913 Cotolette di provola

il fritto all’italiana del Leon d’ Oro: crocchè, arancini, calzoncelli di ricotta e pizzelle di alghe

Antichi Sapori ,Via Santa Lucia – alici indorate e fritte

Da Donato – un must, ‘a ‘mpepata ‘e cozze

E’ pronto ‘o ‘mmangià – “na malatìa” napoletana: ‘o purp co’ ‘o ‘rruss

Le Zendraglie – trippa centopelli al sugo

Vini e Cucina Dalle Sorelle dal 1910 – ciurilli fritti, scarole olive e capperi, quelle per la pizza, zucchine alla scapece

da Donato – la frutta fresca non manca mai

un pò dovunque il must – la frutta secca , ‘ e castagne ‘ro prevete

Veniamo ai dolci :

Da Vittorio presto e bene – gli struffoli

Da Ettore – zeppulelle, o, graffette di patate

Vini e cucina Le due Sorelle dal 1910 – la Pastiera

Nunzia Mattozzi – il liquore al latte

Chiudo questo post con una foto di un personaggio incontrato durante i miei giri.

Protagonista della vita quotidiana del porto di Napoli : Tazzulella

“Tazzulella” non ha nome, questo è il soprannome dato alla sua famiglia, oggi ha 88 anni, vive nel porto da quando ne aveva 5; va fiero del suo medaglione di ottone che lo identifica come Portuale. Per lui il porto è  la casa, alle 5 di mattina è già lì, vive di pensione; tutti lo conoscono, nessuno gli nega un pasto caldo, la sera c’è sempre qualcuno che lo porta a casa. Il suo sorriso, quegli occhi blu, oggi spenti, una volta azzurro mare, sono la speranza e la prova che il pensiero di Plauto prima e di Hobbes poi, “homo homini lupus” possa essere l’eccezione e non la regola.

Siete sazi? Non ce l’avete fatta? Don’t worry…

le osterie a Napoli sono sempre aperte e ca va sans dir…

non spenderete più di venti, venticinque euro,

se come qui, ci sono piatti di mare

Buon 2012 a tutti



Gli  indirizzi

  1. Tavola Calda Da Umberto dal 1959
  2. Trattoria Da Rita, Arco Felice
  3. Cucina Tipica da Vittorio
  4. Antica Trattoria da Carmine ai Tribunali
  5. Antica Cucina Napoletana
  6. Ristorante Pizzeria da Donato
  7. Da Vittorio. Presto e Bene
  8. Il Porto Dei Sapori di Biagio E Giovanni Ugon‎
  9. La Cantina di Via Sapienza 8
  10. La Cucina di Elvira
  11. La Vecchia Cantina
  12. Napoli, La Taverna del Buongustaio
  13. Locanda Ntretella, Quartieri Spagnoli
  14. Osteria da Donna Teresa al Vomero
  15. Ristorante il Giardino di Napoli
  16. Osteria da Antonio
  17. Osteria da Tonino
  18. Pescheria – Trattoria La Paranza
  19. E’ Pront’ ‘o ‘mmangià
  20. Leon d’Oro
  21. Trattoria Casillo da Don Antonio
  22. Trattoria da Ettore
  23. Trattoria Tripperia Le Zendraglie
  24. Trattoria Nennella dal 1949
  25. Antichi Sapori
  26. Antica Osteria Pisano
  27. Da Giovanni
  28. Vini e Cucina dal 1913
  29. Vini e Cucina dalle Sorelle dal 1910
  30. Osteria La Mattonella

12 Commenti

  1. Gran bel racconto gastronomico.
    Giulia, auguri di un 2012 segnato sempre da cose nuove e buone

  2. …..QUESTO IL GRAN FINALE 2011 ORA PER GLI AMICI DI QUESTA RUBRICA L’AUGURIO DI CONTINUARE A MANGIAR BENE SPENDENDO POCO SEGUENDO LE INDICAZIONI DI GIULIA

  3. ho lavorato e studiato a Napoli nel corso di un ventennio buono, sempre di corsa per tornare a casa, Gesù cosa mi sono perso…. che meraviglie, gli occhi mi fanno male a guardare troppo, in cuor mio spero di rifarmi col tempo che verrà. Ancora una volta, e non mi stancherò di ripeterlo, ringrazio l’opera meritoria della signora Giulia, a cui vanno i miei sentitissimi auguri per questo nuovo anno, che sia foriero di cose belle per lei e per noi.

  4. …..scusa il ritardo del mio commento ma ho scoperto solo oggi questo ben di Dio, avrei tante cose belle da dire per tutto il lavoro che hai svolto, e non basteranno i mille ringraziamenti per le informazioni che mi hai dato.Ti saluto e mi unisco al commento dell’amico Gaspare che mi ha preceduto nel commentato “MI HAI RIGNUTO GLI UOCCHI” grazie.Pino

  5. Giù, non hai presentato solo i piatti ma hai raccontato la storia e le tradizioni napoletane come solo tu sai fare! Meraviglioso 2013

  6. Grande! ho studiato a Napoli, e ci ritorno sempre molto ma molto volentieri e ci porto i miei amici cui voglio far vedere e gustare tutte le cose più belle e buone di Napoli, grazie per le segnalazioni.

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