Dieci vini per San Valentino


Luigi Moio e il suo Vigna Quintodecimo

Luigi Moio e il suo Vigna Quintodecimo

di Marina Alaimo

E’ bello andare a cena fuori a San Valentino, confermare le attenzioni verso chi amiamo, sia che questo accada tra una coppia giovane o tra due persone che stanno insieme da molto tempo. Ovviamente è importante scegliere un posto che abbia un significato speciale per entrambi e quale occasione migliore per stappare più bottiglie divertenti e stuzzicanti. In questi casi non si bada a spese, bisogna divertirsi e lasciar scegliere chi ha maggiore competenza in materia….

Lo champagne fa tanto atmosfera e non può mancare. Se non avete proprio tanti soldini a disposizione opterei per lo Champagne Brut Rosè Lanson, altrimenti gioite alla grande con Champagne Drappier Grande Sendree Millesime Brut, più è indietro nel tempo più aggiungerà valore alla vostra attenzione e ne sottrarrà al portafoglio.

Champagne Drappier Grande Sendree Millesime Brut

Champagne Drappier Grande Sendree Millesime Brut

Non state a spararvi la furbata che le bollicine italiane sono uguali allo champagne perché non vi crederà nessuno. Si possono bere spumanti italiani molto interessanti, ma con lo champagne non c’è storia. E’ un po’ come voler mangiare la pizza fuori Napoli, è un’altra cosa.

Un Fiano di Avellino ben scelto, non proprio giovane è altrettanto all’altezza della situazione e saprà condurre bene il gioco. Fiano di Avellino 2010 di Guido Marsella, provato di recente, è un viaggio dei sensi fantastico.

Fiano di Avellino 2010 docg Guido Marsella

Fiano di Avellino 2010 docg Guido Marsella

Se volete giocare di colpo di scena ad effetti speciali c’è Savignonasse 2013 di Marjan Simcic, dal Collio Sloveno, anche in questo caso se riusciste a trovare qualche vecchia annata di questo vino incredibile sarebbe un bel colpo.

il Savignonasse 2013 di Marjan Simcic

il Savignonasse 2013 di Marjan Simcic

Per i giovani che hanno pochi soldini da spendere il Fiano del Cilento Tresinus dell’Azienda Agricola San Giovanni è un vero e proprio gioiello economicamente sottovalutato e sotto costo.

Fiano del Cilento Tresinus di San Giovanni

Fiano del Cilento Tresinus di San Giovanni

A questo punto direi di passare ai rossì e l’eleganza di quelli Etnei in Italia non ha pari: Etna Rosso Archineri 2012 di Pietradolce, oppure Etna Rosso Rossodiverzella di Benanti, in qualsiasi annata è impeccabile.

Etna Rosso Rossodiverzella di Benanti

Etna Rosso Rossodiverzella di Benanti

Se invece preferiste un rosso più vigoroso, dove i tannini vi facciano vibrare il palato, Barolo Bricco delle Viole 2008 di Vajra è il giusto compromesso tra eleganza e complessità.

Isidoro Vajra con i suoi Barolo Bricco delle Viole

Isidoro Vajra con i suoi Barolo Bricco delle Viole

Così come un Montepulciano d’Abruzzo biodinamico di Emidio Pepe, facendo attenzione a scegliere una annata vecchiotta per poterne godere a pieno.

i Montepulciano d’Abruzzo di Emidio Pepe

i Montepulciano d’Abruzzo di Emidio Pepe

Tornando in Campania, che è la mia terra e bisogna sempre gratificarla, farete un figurone con il Taurasi Vigna Quintodecimo 2007 di Luigi Moio, potente e vibrante, è proprio quello che ci vuole… Ovviamente non potete bere tutte queste bottiglie, anzi fate bene attenzione perché l’alcool in eccesso non è amico dell’amore come invece si racconta erroneamente.

Attenti anche a ciò che mangerete durante questa cena da innamorati: niente aglio, o cipolla, o cibi pesanti che possano creare situazioni di imbarazzo. Mantenetevi leggeri! Dimenticavo…non confidate in cibi afrodisiaci perché non esistono. Ve la dovete giocare tutta di testa ed è proprio lì che finalmente scoprirete il famoso punto G.

5 Commenti

  1. Se voglio fare…colpo…salto lo Champagne, inizio col Grande Fiano di Marsella e continuo col Magico Taurasi di Quintodecimo…. senza nulla togliere ai grandi vini proposti…questione di gusti… Buon San Valentino a tutti!!!

  2. complimenti all’innovatrice del lessico e del discorso sul vino che ha coniato questa perla di saggezza parlando di Barolo: “giusto compromesso tra eleganza e complessità”.
    Capperi, in 31 anni di modesta esperienza (dicono che sia “fernuto”, ma questa sentenza mi fa dolcemente sorridere, soprattutto pensando a chi l’ha pronunciata…) sul Barolo non avevo ancora capito, grazie M.A.!, che un Barolo non potesse essere contemporaneamente complesso, ed é il Barolo é la complessità aromatica e gustativa fatta vino, ed elegante. E che una cosa escludesse l’altra.
    Ma ora, in tempi di compromessi storici, di ritorno alla D.C. ora P.D., abbiamo trovato ‘o compromesso (e quanti compromessi si fanno oggi nel mondo d’o vino…) tra eleganza e complessità. Great revelation, standing ovation, abbiamo finalmente la Jancis Robinson de noantri!

  3. Brava Marina.Anche alla mia tavola(base pescato)ci sarà un Fiano e un Benanti ,ma bianco.Una Bollinger per Champagne per giocare,almeno oggi mi sia permesso,a 007.Buon S. Valentino a tutti gli amanti qualunque sia l’oggetto del loro sentimento.Francesco Mondelli

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