Luigi Salomone: torniamo a far divertire i clienti, ormai sono stanchi dei rituali e del cibo omologato


Luigi Salomone

Luigi Salomone

Luigi Salomone è stato, a 28 anni, la più giovane stella Michelin conquistata a Piazzetta Milù. E’ un cuoco che abbiamo sempre seguito con attenzione, abbiamo visto di cosa è capace quando è venuto con noi a New York cucinando pasta nel 2017 alla James Beard Foundation, lo seguiamo da quando si è messo in gioco in prima persona a Re Santi e Leoni dove è ulteriormente maturato riconquistando la stessa nella sua Nola. Ieri a fatto un post che non avremmo potuto scrivere meglio e che si rimanda a questo nostro articolo di qualche mese fa che ha anticipato quanto sta accadendo nel fine dining.

 

Ora Luigi Salomone con poche e precise parole fotografa quanto sta accadendo e invita tutti a pensare al cliente e a non usare prodotti omologati.

di Luigi Salomone*

La ristorazione fine dining sta attraversando un periodo difficile ?

Ho 35 anni sono giovane , cucino da un po’ e vedo questo

Una volta in Italia nei ristoranti di livello si poteva scegliere dal menu , dai fuori carta , entravano i bambini oggi non piu .

Una volta in Italia nei ristoranti di livello si mangiava

La pasta quella bella mantecata ora si vedono brodi , pasta asciutta e arrotolata fredda .

Le salse , i fondi , i brodi quelli buoni ora sono barattoli di fermentati .

I contorni ‘ garniture ‘ non esistono più ora quanto più il piatto e vuoto più è bello .

Il pesce fresco , quello mangiato appena pescato deve frollare 30 giorni .

Vedo tanti piccoli snack passati come piatti di portata .

Penso che il cuoco gourmet di oggi deve capire che solo cucinando e proponendo una cucina concreta  ricerca di prodotti non omologati potrà raggiungere grandi risultati .

Il futuro della ristorazione stellata siamo noi, la gente esce per mangiare, per stare bene  per divertirsi, rilassata non per essere esasperata altrimenti saremo catalogati come ristoranti noiosi e pesanti .

E non si venga a dire che nei ristoranti stellati c’è poca affluenza perché è caro oggi tutto e caro basti pensare ai sushi , alle bracerie ai ristoranti di pesce chi propone qualità si fa pagare.

2 Commenti

  1. Parole di buon senso che fanno sperare in una nuova fase di revisione critica circa la “nuova” cucina che ha inondato una certa ristorazione italiana. Senza voler essere, ovviamente, chiusi alla ricerca e alla innovazione intelligente, non si può non ricordare che freschezza, qualità, naturalità, digeribilità sono le vere basi della grande storia della gastronomia italiana!! Ma meglio ancora ha detto tutto sull’argomento il nostro Luciano Pignataro con l’illuminante intervento dell’autunno scorso, che sottoscrivo in pieno.

    1. Concordo anche se i locali più pieni,in sto periodo sono quelli da battaglia.il prezzo poi è na cosa relativa,ci sono stellati che costano poco se pensi all’esperienza che vivi ed altri che dovrebbero abbassare i prezzi perché è na mezza speculazione

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