
#stwEATterature / Taurasi 2002, Perillo
di Fabrizio Scarpato Mattoni e conserve carminee, lini ruvidi e Chesterfield in cuoio. Nòccioli di ciliegia sotto spirito sputati sul tavolo tirato a olio rosso.
di Fabrizio Scarpato Mattoni e conserve carminee, lini ruvidi e Chesterfield in cuoio. Nòccioli di ciliegia sotto spirito sputati sul tavolo tirato a olio rosso.
di Fabrizio Scarpato Tannini concentrati: e così il Giappone sembra defilarsi, soppiantato da un verde prato scozzese intriso delicatamente di whisky e tabacco.
di Fabrizio Scarpato Agnello di Zignago, che è monti e verde, e quella venatura selvatica che la bassa temperatura aiuta a conservare. Sostanzialità identitaria
di Fabrizio Scarpato I personaggi descritti sono frutto di fantasia. Ogni riferimento a persone o a fatti realmente accaduti è puramente casuale «Mi devo scusare,
di Fabrizio Scarpato Creste di gallo abbassate e ovarine erotiche: certe tagliatelle sono un inno a una femminilità senza fronzoli. Sun sta mi ch’ho mazà
Di Fabrizio Scarpato Sorso pieno, venato di frutta esotica e screzi di mimosa. Perlage dal calibro instabile ma infinito, come bagliori lungo tunnel rivieraschi.
di Fabrizio Scarpato Ogni cucchiaio è diverso dall’altro. Scrocchia e serpeggia l’amaro, una vena vegetale screzia la dolcezza del latte. Antica e contemporanea.
di Fabrizio Scarpato Un bozzolo etereo, a preservare sapori e consistenze di crostacei o verdure. Poi mordi il fungo, e il contrasto assume tratti quasi
di Fabrizio Scarpato Da quando siamo qui non riconosco più mia madre. E non è il semplice dettaglio di uno spostamento di accento con cui
di Fabrizio Scarpato C’è un che di perverso nell’accettare la dolce pastosità del sangue animale: l’amaracido del cacao è solo un alibi alla crudezza del
di Fabrizio Scarpato Non cercare l’uovo colle dita. Taglia alla cieca, che è cieca la fortuna e accecante il giallo. Attimi di felicità, nel prebugiùn
di Fabrizio Scarpato Da prua le cose si vedono meglio. E non importa se questo privilegio alla fine coincide con esiti nefasti. Questo sarebbe il
di Fabrizio Scarpato Impeccabile. E quella sabbiatura che rende vivi i ricordi. Felicità. Mancano i delfini che saltano all’orizzonte. Eccoli, ci sono anche loro
di Fabrizio Scarpato Calamari essenziali nella loro integrità. Ma il piatto è nell’inchiostro, che in effetti disorienta, tanto è buono, denso di fumo e d’agrume.
di Fabrizio Scarpato La Montagna sa essere gentile, profumata di anice e fiori d’arancio. Racconta di sciàre e di mare, per poi avvolgerti in un
di Fabrizio Scarpato Quanto raccontato in questo e nei successivi episodi è opera di fantasia. Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti
Riempiono il cannolo di parole, sorrisi, gentilezze eccessive e alla fine di una ricotta bella e consistente. Candito, morso croccante e via.
di Fabrizio Scarpato I giovani assorbono e poi restituiscono idee e progetti. Io che giovane non sono più, intingo nel ricordo a colori di un
di Fabrizio Scarpato Un piatto si ricorda non solo perché è buono. Ecco, nel caso: brioche e granita di mandorle davanti alle Saline di Mozia.Forse
di Fabrizio Scarpato Il gioco di consistenze tra cordone e centopelli ci fa un baffo. Ci vuole un tòcco croccante di pane a pasta dura.
di Fabrizio Scarpato La crema di latte brodo primordiale, terreno di coltura di ancestrali agglomerati di molecole complesse. I tortellini all’origine della vita.
di Fabrizio Scarpato Il giallo dorato di uno zabaione ai limoni del Garda: profumi impetuosi, rocciosi, acidi. Poi intingi il dito, in un abbandono dannunziano.
di Fabrizio Scarpato Nulla riempie niente, non esonda né scrocchia. E’ un morso unico, netto, profondo. E quegli agrumi che a fine pasto resusciterebbero i
di Fabrizio Scarpato Sotto la biacca di zucchero a velo, si nascondono la dolcezza agrumata dell’arancia e una punta di amaro, necessaria. Se no che