Campania Mangia&Bevi del Mattino: ecco i 19 premi dai ristoranti alle pizzerie e al vino


Guida Campania Mangia e Bevi del Mattino

 

Locale dell’anno
Ro World – Nola

Un format innovativo, capace di far girare il locale in modo poliedrico tutta la giornata offrendo prodotti di grande qualità interpretati da due fuoriclasse ormai riconosciuti: Francesco Franzese ai fornelli e Antonino Maresca nella pasticceria.

Piatto dell’anno
Il ragù di Magdalena Bunczinska –  RestaQmme Napoli

Sedici ore di cottura, aromi segreti e un blocco di cioccolato alla fine. In una “trattoria di charme” di Santa Lucia l’omaggio di una chef venuta da lontano alla tradizione, una ricetta polacco-partenopea che rinnova con intelligenza un grande classico.

L’accoglienza più bella
Il Glicine dell’Hotel Santa Caterina di Amalfi

Glamour esclusivo eppure affabile e cordiale in questo lussuoso resort della Costiera, grazie a una delle ultime vere gestioni familiari, quella dei Gambardella. Qui si ritrova il piacere di stare a casa  e di godere in totale relax della magnifica cucina di Peppe Stanzione.


Il dolce dell’anno

Citrus di Antonino Maresca

Un dolce che richiama la freschezza degli agrumi che fondano la nostra tradizione gastronomica e traducendola in una proposta moderna, non stucchevole, ricca e complessa.

La Cucina del cuore
Fenesta Verde, Giugliano

Sempre fedele a se stessa nei decenni, questa trattoria familiare ha accompagnato con passione e talento l’evoluzione della cucina regionale, restando fedele alle proprie radici e alle ricette rurali che hanno fatto grande la gastronomia napoletana. Mangiare è un gioia se si cucina, come Femesta Verde, con il cuore.

La cucina di mare
Punto Nave Pozzuoli

In breve tempo Daniele e Simone Testa hanno trasformato questo locale in un riferimento assoluto per tutti coloro che aman la cucina di mare. Da quella di prossimità delle barche che navigano tra Procida e Ponza, sino alle ostriche e agli astici dei mari freddi del Nord. Un servizio straordinario con una carta dei vini superlativa.

Cuoco dell’anno
Ernesto Iaccarino

Erede di una grande tradizione familiare, ha saputo interpretare questo momento difficile al massimo della sua professionalità con nuovi piatti legati al territorio che esaltano la qualità dei prodotto. Un riferimento di stile, un esempio per tutti.

Chef emergente
Alessandro Feo

In una terra difficile ha avuto il coraggio di avviare una cucina d’autore che non dimentica le radici e gli splendidi prodotti del Cilento, ma sa anche interpretarli con personalità e sapienza. Un esempio di coraggio e di determinazione.

La novità dell’anno
Contaminazioni a Somma Vesuviana

Giuseppe Molara si è imposto rapidamente per le sue capacità maturate alla corte di Heinz Beck diventando poi suo uomo di fiducia a Tokyo. Rientrato nella sua terra di origine è riuscito a dare valore alla tradizione e ai prodotti straordinari del Vesuvio con una cucina personalizzata e di grande carattere.

Premio alla carriera
Nino Di Costanzo

Un maestro è colui che trasmette il suo sapere con generosità. Ed è quello che ogni giorno riesce a fare Nino Di Costanzo, il cuoco che più di ogni altro, negli ultimi anni, ha influenzato la presentazione dei piatti senza però rinunciare alla sostanza del sapore, viaggiando sapientemente tra ricordi e suggestioni.

La trattoria dell’anno
La Buatta a Vomero

La trattoria gestita con passione da Angela Gargiulo al Vomero è una vera e propria biblioteca della cucina povera napoletana eseguita con precisione e sapore. Grande accoglienza, tra le pareti tappezzate da bottiglie di vino campano. Ci si sente subito a proprio agio e si scoprono piati dimenticati, figli di un passato che oggi ritorna come modernità.

Il pizzaiolo dell’anno
Ciro Casale Pulcinella da Ciro Baiano

 

Ciro appartiene alla nuova generazione di pizzaioli capace di spiegare per filo e per segno tutto quello che fa con l’impasto e con i prodotti. Da solo e senza finanziatori è riuscito a creare due solide pizzerie resistendo anche durante i mesi difficili della chiusura. Le sue pizze sono leggere come una piuma e il suo obiettivo è sempre la soddisfazione del cliente.

La pizzeria dell’anno
Pizza social Lab Napoli

Un format nuovo e straordinario in cui convivono tradizione e innovazione nel mondo della pizza. Lo spazio è pensato in maniera moderna, con un bel bancone bar dove bere qualche cocktail e uno spazio esterno molto ampio. Il servizio è perfetto e professionale, i prodotti sono di prima qualità.

La pizza più originale
Cristo Velato di Raffaele Bonetta

 

Una grande pizza che richiama l’anima più profonda della città con notevole abilità, quello di un pizzaiolo che studia e si aggiorna senza mai fermarsi.

La pizzeria da asporto
Gina di Giuseppe Pignalosa

L’istinto del grande pizzaiolo ha portato Giuseppe Pignalosa ad un bell’intuito imprenditoriale: realizzare una buona pizzeria d’asporto con gli stessi criteri con i quali si fano quelle di sala. Il risultato è stato straordinario, con l’immediato raddoppio e l’avvio di una nuova epoca per la pizza in viaggio, con la stessa dignità di quella al tavolo.

La cantina dell’anno
Palazzo Petrucci a Donn’Anna

 

Una cantina cresciuta anno dopo anno con investimenti ragionati e attenti alle novità, gestita da un personale professionale e appassionato. Sicuramente oggi una delle più interessanti della Campania perché incrociano una conoscenza perfetta del territorio regionale con le migliori proposte italiane e francesi. Non a caso Palazzo Petrucci è diventato anche un riferimento per le aziende che vogliono presentarsi al pubblico napoletano.

Il Maitre dell’anno
Roberto Adduono Re Mauri

 

Un grande professionista abituato a lavorare fuori dai riflettori mediatici. Dopo essersi fatto le ossa a Palazzo Sasso si è messo in gioco partecipando anche ai concorsi Ais per approdare a Re Mauri a Vietri sul Mare dove ha organizzato una delle migliori cantine della regione.

Il sommelier dell’anno
Lucia Migliaccio, Aquapetra

Amare il Sannio significa amare la Campania. perché è qui che si produce la maggior parte del vino campano. E Lucia ha trasformato Aquapetra in quello che deve essere uno stellato nel proprio territorio: la vetrina delle migliori produzioni. Gli spazi consentono di gestire una grande varietà di proposte campane, italiane e internazionali.

Il produttore di vino
Di Meo, Salza Irpina

 

Una azienda storica dell’Irpinia che proprio quest’anno ha rinnovato la sua veste grafica sulle bottiglie valorizzando ancor di più una produzione di pregio.