Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 18 | Liliana Savioli


Liliana Savioli

Liliana Savioli

di Chiara Giorleo

Crescono il numero e la fama delle donne assaggiatrici di vino. Esiste per davvero un approccio “femminile” alla critica del vino o al suo racconto e, nel caso, come si distingue?
Come membro dell’Associazione italiana nazionale Le Donne del Vino mi rivolgo alle critiche di vino in Italia per saperne di più.

Oggi lo chiediamo a Liliana Savioli

Nata a Padova e trasferitasi nel ridente paese di Duino, con uno splendido castello sul mare, in provincia di Trieste. Per 42 anni ha svolto la professione di agente immobiliare con una sua azienda. La svolta epocale avviene nel 1999 con il primo corso sommelier cui seguirono gli altri 2 e il diploma di Degustatore Ufficiale per poi diventare direttore corso e docente. Intanto inizia a scrivere per un mensile locale e diventa giornalista pubblicista. Finalmente nel 2015 va in pensione e chiude l’azienda per dedicarsi alla sua passione: scrivere di vino e dei suoi interpreti, degustare per guide e concorsi in giro per il mondo.

 

Quando e come nasce il tuo amore per il vino?

Sono nata in campagna anche se i miei genitori non avevano terreni. Li avevano i nonni che vinificavano. Ho sempre vissuto, da piccola, in mezzo a viti e botti quando andavo dai nonni. A casa mia invece si è sempre bevuto poco o nulla. Dopo la mancanza del mio papà, avevo solo 10 anni, di vino o altri alcolici non c’era ombra, e non ci è mai interessato. Poi son cresciuta e ho iniziato a frequentare ristoranti, anche importanti, per il mio lavoro. Così ho cominciato ad appassionarmi agli abbinamenti. Ho iniziato ad acquistare le prime bottiglie quando sono venuta ad abitare a Trieste con mio marito. Avevamo degli amici che avevano un’enoteca e abbiamo iniziato ad andare dai produttori, ad assaggiare, a sperimentare. Solamente nel 1999 ho avuto la possibilità di iscrivermi al primo corso per sommelier e poi è stato tutto un crescendo.

 

A tuo avviso, come e quanto credi sia evoluta la critica del vino negli ultimi 20 anni?

La critica è evoluta in maniera esponenziale. Secondo me anche troppo. Tutti sanno tutto di tutto. Tutti sono critici. Tutti sono sommelier anche se hanno fatto un corsetto di 20 ore. Tutti sentenziano. Tutti bevono “bombe”. Non mi piace, non è corretto, non è etico. I social hanno svilito la vera critica che con rispetto e serietà valuta i vini.

 

Quali sono i tuoi riferimenti?

I miei maestri sono molti, grandi degustatori che mi hanno aiutato a entrare nell’anima dei vini, grandi enologi che con pazienza cercano di farmi capire le metodologie di lavorazione, grandi vignaioli che mi illuminano costantemente su quello che sta succedendo, grandi agronomi che ascolto a bocca aperta. Insomma, sono una ignorantona che continua, e continuerà, a studiare e ad ascoltare chi ne sa più di me.

 

Credi che l’approccio alla degustazione cambi tra uomo e donna?

Non ti so rispondere con certezza, non ho dati certi e confutabili. Posso dirti che ho un gruppo di amiche con cui degusto con estremo piacere. Forse le donne sono più umili e sanno che per arrivare in alto devono lavorare il doppio.

 

E come cambia l’approccio ai social e/o al modo in cui il vino si racconta nonché alla formazione di settore?

Vale quanto detto in precedenza.

 

Chi vedi nel futuro della critica enologica?

Vedo tante giovani donne preparatissime, agguerrite, che sanno quello che dicono e fanno. Sempre più colleghe che non si lasciano influenzare da nulla e che non sono seconde a nessuno. Tante enologhe che hanno scelto di diventare giornaliste e che vanno avanti a testa alta e il sorriso stampato. Purtroppo vedo anche tante/tanti ragazzotte/ragazzotti, i famosi influencer, che non capiscono una cippa lippa e che si atteggiano, con i loro mega telefonini, a registi. Questi, con i pantaloni e le maniche troppo corti, le caviglie scoperte anche con la neve perché fa figo, hanno migliaia di followers e pertanto sono ricercatissimi dalle agenzie stampa. Ecco, questi li vedo e non credo facciano bene al vino.

 

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 1| Stefania Vinciguerra

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 2| Cristiana Lauro

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 3| Monica Coluccia

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 4| Elena Erlicher

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 5 | Chiara Giannotti

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 6 | Divina Vitale

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 7 | Adele Elisabetta Granieri

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 8 | Laura Di Cosimo

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 9 | Antonella Amodio

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 10 | Valentina Vercelli

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 11 | Giovanna Moldenhauer

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 12 | Barbara Brandoli

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 13 | Laura Franchini

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 14 | Adua Villa

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 15 | Alma Torretta

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 16 | Rosanna Ferraro

Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 17 | Francesca Ciancio