Cilento, giovani cuochi crescono: guida alle giovani realtà che raccontano il mare del Parco Nazionale



Cilento pieno come un uovo, una stagione straordinaria per gli spenna-turisti, quelli che in due mesi vogliono guadagnare per tutto l’anno, “tanto la gente da noi deve venire”. Ma per fortuna questa regola ha sempre più eccezioni, sono finiti i tempi in cui solo Maria Rina, Franca Feola, Giovanna Voria e Giovanni Positano facevano qualità (Ghiottone, Tre Sorelle, Corbella e La Chioccia d’Oro), al massimo coadiuvati da qualche antica trattoria di paese.
La novità degli ultimi anni è invece un moltiplicarsi di luoghi di alta qualità che vede i giovani protagonisti, è il segnale più preciso è la rinnovata attenzione al mare del Cilento, una miniera di biodiversità, cento chilometri di costa abitati da non più di 50mila persone per dieci mesi l’anno.
Ecco dunque che oltre a moltiplicarsi i luoghi del buon mangiare in agriturismi e ristoranti (Al Frantoio a San Mauro Cilento, Il Veliero ad Acciaroli, La Cantinella del Mare a Villammare) ci sono delle belle novità che vedono giovani coppie determinate e con le idee molto chiare.
A cominciare dai due ristoranti gourmet di recente apertura.

 

L’Aquadulcis a Massa di Vallo della Lucania della famiglia Cobellis dove lavora Vincenzo Cucolo alle falde del Gelbison

 

e Alessandro Feo impegnato nell’omonimo ristorante a Casal Velino Marina.

Due proposte interessanti, ricche di spunti e che offrono una valida alternativa alla cucina di tradizione.

Grandissima materia prima di mare, proposta senza fronzoli e con molta bravura, da Christian D’Elia, sempre a Casal Velino Marina nel locale gestito insieme alla moglie Street Stritt, a due passi dal mare. Sicchè oggi il piccolo comune cilentano può vantare una proposta integrata di altissimo pregio (considerando anche le Tre Sorelle di Franca Feola che abbiamo citato prima).

 

Altra grande trattoria, anch’essa gestita da una giovane coppia, è la Taverna del Mozzo di Davide Mea a Marina di Camerota. Folgorato da una visita a Milano dove si spendevano cento euro per materia prima dimenticabile, ha invertito la rotta giocando sulla generosità del mare di Ulisse e regalando alla clientela davvero emozioni uniche grazie alla biodiversità.

Ma non finisce certo qui l’elenco delle novità. Spostandoci, sempre sulla costa, verso Agropoli a Castellabate ci imbattiamo in Hortus, un locale che non si è rassegnato alla paccottiglia per turisti puntando sul pescato, sulla cura della carta dei vini, su un servizio personalizzato. E ancora, anche se ormai una certezza più che una novità, dobbiamo citare Il Paisà di Agnone Cilento, antico e autentico borgo di pescatori, gestito con una efficace cucina di orto mare da Pasquale Tarallo.

Altro riferimento è costituito da un’altra giovane coppia: Cristian Santomauro e Daniela Sansone al forno e nella cucina dell’azienda agrituristica Villa Marchesa a Castelnuovo Cilento, dove con passione e orgoglio curano anche un bell’orto. Christian è stato protagonista della riscoperta e della registrazione della pizza ammaccata cilentana, si è specializzato in questo prodotto e adesso tutti ,almeno una volta in estate, vogliono provarlo.

La conferma che per emergere bisogna puntare sulle proprie radici, non su quello che hanno gli altri, ma qualificarlo con giusta tecnica e soprattutto senza scendere a compromessi sulla qualità della materia prima. Intendiamoci e chiariamoci: i posti dove si mangia bene nel Cilento certo non si esauriscono qui.

Quello che abbiamo voluto sottolineare è che i giovani che si affacciano a questo difficile lavoro sono assolutamente orientati sulla qualità della materia prima, di mare e di orto in primo luogo. Sarà un caso che tutti propongono anzitutto vini del territorio? Consci di avere una grande responsabilità che probabilmente in passato molti ristoratori non hanno considerato come valore aggiunto: far da mangiare nella terra dove il medico americano Ancel Keys ha definito la Dieta Mediterranea.

Un commento

  1. Volevo segnalare Mario Stellato chef di Borgo La Pietraia, a pochi Km da Paestum, rivisitazioni moto ben fatte innestate su una solida cultura sul cibo di territorio e materie prime eccellenti. Ci siamo stati a luglio e personalmente sono rimasto colpito dal buon livello del posto, una country house molto bella sia per gli alloggi che per il panorama sul golfo

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