Cosa fare a Napoli in un week end lungo: 35 indirizzi tra ristoranti pizzerie, pasticcerie, trattorie e paninoteche


Napoli in 24 ore

Napoli in 36 ore

La rivista Cucina italiana mi ha commissionato un pezzo su cosa fare a Napoli. Difficile rispondere in poco più di diecimila battute. Ci ho provato, ed ecco qual l’articolo uscito nella rivista di giugno 2019. Aggiornato a dicembre per voi. Il bello di una città di tradizione è che le indicazioni sono per sempre…

Napoli è una enorme, per certi versi ancora inesplorata, millefoglie antropologica dove ogni quartiere è un viaggio nel viaggio e ogni vicolo una finestra aperta sull’animo umano. Anche la sua gastronomica è cosi, l’essenzialità dello spaghetto al pomodoro (‘o Roje, il Due) fa da contraltare al barocco dei timballi, dalla verdura che sembra carne come la parmigiana di melanzane al desiderio di carne del ragù, della genovese, vegetariana per necessità e carnivora di interiora. Ecco perché è sempre difficile quando ti chiedono delle indicazioni su dove mangiare dare una risposta precisa. Il più delle volte si rimbalza la domanda: tu cosa desideri?

In questa camminata vi diamo solo alcune possibili tracce di un giro gastronomico nella città dove il cibo è, come scrisse Goethe, una vera ossessione. Proprio le cose che non vi dovete far mancare se non siete mai stati a Napoli.

Appena arrivati a piazza Garibaldi

Napoli Piazza Garibaldi- come sarà

Napoli Piazza Garibaldi- come sarà

Ecco, siete scesi dal treno, nel raggio di un chilometro avete ogni ben di Dio ma noi vi diamo quattro dritte buone e precise..
Subito un caffè al bar Mexico, sulla destra spalle ai binari, appena usciti. Giusto per capire subito cosa significa berlo a Napoli, dal forte sapore di tostatura, con il rito dell’acqua, della tazzina bollente e del cameriere che vi aspetta prima di farlo se avete preso un cornetto o una briosche. Anche se il bar è sempre pieno fino all’inverosimile, sarete seguiti con la coda dell’occhio e all’ultimo dolce morso vi sarà dato il caffè. Ma se lo preferite amaro dovete dirlo prima, perché qui viene offerto zuccherato.
Un paio di traverse e siete da Attanasio dove, a giudizio unanime dei napoletani che solo su questo sono tutti d’accordo, ci sono le migliori sfogliatelle della città. Sarete lasciati nell’eterno dubbio: riccia o frolla?
Se invece siete salatisti, attraversate la strada sulla sinistra, sempre spalle ai binari, di fronte alla libreria Feltrinelli c’è la pizzeria Franco, terza generazione al lavoro, dove trovate un bancone con il meglio del cibo da strada: l’arancino (qui è maschile, non femminile come a Palermo ma alla fine lo diventa perché si chiama ‘a palla ‘e riso), la parigina (pasta sfoglia con cotto e pomodoro, oppure qui con salsiccia e friarielli o con la genovese), la frittatina di pasta, il crocché e infine proverete la Grotta, ultima invenzione a Napoli che altro non è che un calzone diviso in due.
Finita? No, altri trecento metri e vi trovate nel tempio della pizza fritta napoletana, la Masardona della famiglia Piccirillo, che adesso ha aperto anche a piazza Vittoria, nel cuore del quartiere bene.
Visto quanta roba? E pensare che non avete neanche attraversato la piazza!

 

Dove mangiare la pizza?

L'autore con Gino Sorbillo

Gino Sorbillo

Quante volte nella vita un napoletano deve rispondere a questa domanda? Ognuno ha la sua pizzeria preferita e in città ce ne sono circa 1500, dunque è impossibile fare dei nomi senza dimenticarne altri. E soprattutto senza sentire pareri molto diversi fra loro.
Per la pizza tradizionale a ruota di carro, ossia che esce fuori dal piatto, il primo indirizzo è sicuramente Da Michele, il secondo e il terzo sono Sorbillo ai Tribunali e Ciro Salvo da 50 Kalò che è una evoluzione della prima con impasti più idratati, olio d’oliva al posto dell’olio di semi, lievitazioni più lunghe. Qui comunque si impara cosa significa pizza per i napoletani, ossia margherita e marinara i cui sapori si fondono perfettamente dopo la cottura per cui il panetto, l’olio, il latticino e il pomodoro diventano altra cosa, la pizza napoletana. Grande carta dei vini.
Una pizzeria da non perdere è La Notizia di Enzo Coccia a via Caravaggio, il primo a spingere sulla qualità delle produzioni tipiche in collaborazione con il mondo di  Slow Food, ad aprire di sera e  spingere sulle lievitazioni lunghe. Il suo modello è la pizza un po’ più piccola, che rientra nel piatto.
C’è poi la corrente dei canotti, ossia quella nuova generazione che propone i cornicioni molto pronunciati ma anche assolutamente leggeri, aerei. Qui l’indirizzo sicuro è 10 di Diego Vitagliano.
Imperdibili poi le pizzerie di quartiere, come Ciarly a Fuorigrotta, Pellone alla Loggetta, Porzio a Soccavo, Concettina ai Tre Santi alla Sanità, Carmnella alle Case Nuove, Da Gennaro a Secondigliano, Gennaro a Bagnoli, Da Attilio alla Pignasecca, Mattozzi di Lello Surace a piazza Carità, La Figlia del Presidente in via del Grande Archivio nel centro storico. Qui si respira la vera napoletanità, fuori dai circuiti turistici.
Andiamo in trattoria

La Mattonella Napoli. Antonietta tra il medico del Napoli Alfonso De Nicola e Francesco De Luca, responsabile Sport de Il Mattino

La Mattonella Napoli. Antonietta tra il medico del Napoli Alfonso De Nicola e Francesco De Luca, responsabile Sport de Il Mattino


A Napoli ci sono circa un centinaio di trattorie a conduzione familiare, gran parte delle qualità ha più di mezzo secolo. Qui trovate tutti il repertorio della cucina napoletana, dal ragù alla genovese, dagli spaghetti del poverello a quelli con il soffritto, le polpette (che in città sono schiacciate), la parmigiana di melanzane, i dolci tipici. C’è davvero l’imbarazzo della scelta.
Un riferimento sicuro e antico è la Mattonella a via Nicotera con la sua zuppa di lenticchie e friarielli e una genovese da urlo. Sempre a Chiaja tappa obbligata Da Umberto, riferimento per gli appassionati anche perché offre un’ottima pizza in quanto nasce come pizzeria. Grande attenzione alla materia prima (chiocciola Slow Food).
Al Vomero trovate una delle migliori trattorie del momento: La Buatta , tra pareti tappezzate di bottiglie il repertorio gastronomico si esprime seguendo la stagionalità (paste con i legumi, pasta e patate, spaghetti con le alici, minetsra marotata, salsicce e friarielli). Stessa musica attorno a piazza Bovio dove c’è la Camera di Commercio, abbiamo la storica Mattozzi-L’Europeo, le Figlie di Iorio dove si propone anche una grande pizza, La Locanda del Cerriglio che nel ‘600 era frequentata da Cervantes.
Infine citiamo la Locanda di Triunfo vicino al Consolato americano, alla fine della Rivera di Chiaja e, in una traversa del lungomare, la Casa di Ninetta, gestita dal fratelo e dalla nipote di Lina Sastri.

Un po’ di mare…

Crudo Re, Gianni Liotti

Crudo Re, Gianni Liotti


Sì, direte a questo punto, ma siamo a Napoli e ancora non abbiamo sentito niente della famosa cucina di mare partenopea. Vero, anche se in trattoria troverete baccalà, seppie, totani, alici fritte. Ma il trionfo del mare, a partire dall’alta qualità della materia prima, a Napoli si celebra in tre locali molto vicini fra loro: Crudo Re in via Poerio, Terrazza Calabritto a Piazza Vittoria e L’Altro Loco a Cappella Vecchia. Tutti e tre nel quartiere di Chaia, propongono crudi ben eseguiti e ottimi primi con un ampia scelta di vini campani, italiani e francesi.

E gli stellati?

 

Lino Scarallo, Gianluca D'Agostino e Salvatore Bianco con Francesca Marino e Luciano Pignataro

Lino Scarallo, Gianluca D’Agostino e Salvatore Bianco con Francesca Marino e Luciano Pignataro

Ora sono quattro, un po’ pochini a dire il vero, anche se la provincia di Napoli è la più stellata d’Italia. In città abbiamo il Comandante dell’Hotel Romeo con Salvatore Bianco, il Veritas con Gianluca D’Agostino, Palazzo Petrucci con Lino Scarallo e il George dell’Hotel Parker’s: tutti il terzo con una maggiore vocazione al mare e alla pasta secca, celebrano la tradizione napoletana rielaborandola ma senza poi distaccarsi in modo eccessivo dalle ricette amate da tutti. Grande attenzione alla stagionalità dei prodotti, ottimo servizio e conti digeribili perché non stellari, a prescindere ovviamente da quello che si beve.

 

Per strada…

pesce del golfo e prezzi imbattibili


Napoli è la città dove si mangia meglio al mondo sotto i dieci euro. Non solo per la pizza, ma per le mille opportunità di cui si può godere girando per le strade. Dalla pizza fritta di Zia Esterina a via Toledo alla pizza al portofoglio di Salvo poco distante o di Porzio al Vomero. In ogni bar, pasticceria e panetterie si trovano frittate e frittatine di maccheroni, arancini, parigine, mozzarelle in carrozza.
Un fenomeno tutto napoletano degli ultimi dieci anni sono poi le paninoteche che giocano, come le pizzerie, sui prodotti di qualità. Ecco allora 12 Morsi vicino Piazza dei Martiri e Casa de Rinaldi a Rione Alto anche se è al Vomero che il fenomeno è più ampio perché qui è nato: citiamo Mastergrill, R-Evolution Pub & Grill al Vomero e Panamar.
E per i dolci, immancabili quelli delle pasticcerie Bellavia e Mennella (famosa anche per i gelati) con più sedi.

 

Beviamo!

Vinarium, Napoli


Napoli è anche la città con più enoteche in Italia. Agli amanti del vino raccomandiamo Il Vinarium a Via Cappella Vecchia che ha aperto da quasi 40 anni e l’Ebrezza di Noé. In entrambi i luoghi si stappa tutto il possibile senza ricarichi eccessivi con buoni piatti di accompagnamento.
Per gli amanti dei cockatil il mito è invece l’Antiquarium che sta formando intere generazioni bar tender. A pochi metri, stessa gestione, il Platanos, luogo onirico-tropicale dove oltre al bar c’è una piccola cucina che propone tapas e ceviche.

 

Le icone

Leone D'oro - Ristorante Mimi' alla ferrovia

Leone D’oro – Ristorante Mimi’ alla ferrovia


Ogni città ha le sue icone intramontabili e anche Napoli ha le sue che resistono e alla grande. Parliamo ad esempio del bar Gambrinus a Piazza Plebiscito con i suoi eleganti e fastosi saloni dove il caffè è un rito e della Caffettiera a piazza dei Martiri, altro salotto buono della città che opera a tutte le ore cambiando volto.
E tra i ristoranti, tanto slancio hanno ancora Zi Teresa a Borgo Marinari dove si propone una cucina semplice ed essenziale, luogo turistico ma amato e frequentato anche dai napoletani e, last but not least, Mimì alla Ferrovia dove adesso si registra il cambio generazione in cucina.

 

In una città “ossessionata dal cibo” il mangiare è gioia, un modo per vedersi. Prendiamoci un caffè, dobbiamo farci una pizza sono espressioni comuni per dire, incontriamoci, discutiamone, stiamo insieme. E i luoghi di cui vi abbiamo parlato sono il regno della gioia, spesso dell’ammuina, quella perenne in cui vive questa città sovrappopolata da tre secoli, l’unico caso al mondo dove la parola cibo non è un sostantivo, ma un verbo: ‘o magnà.

Gli indirizzi in ordine di apparizione

Bar Mexico
Piazza Garibaldi,  72
Tel. 081 283121
Sempre aperto dalle 5,30 alle 20,30

Attanasio
Vico Ferrovia 1-2-3-4
Tel. 081 285675
Sempre aperto dalle 6,30 alle 19,30

Pizzeria Franco
Corso Arnaldo Lucci 165
Tel. 081 1913 8170
Sempre aperto

Antica Friggitoria La Masardona
Via Giulio Cesare Capaccio, 27
Tel. 081 1913 8170
Chiuso domenica
Aperto dalle 6 alle 16,30, il sabato sino alle 19,30

Piazza Vittoria, 3
Tel.081 245 2243
Sempre aperto dalle 9 alle 16, dalle 17 alle 23,30

Antica Pizzeria Da Michele
Via Cesare Sersale, 1
Chiuso la domenica
Aperto dalle 11 alle 23

Gino e Toto Sorbillo ai Tribunali
Via dei Tribunali 32
Chiuso la domenica
Aperto dalle 12 alle 15,30 e dalle 19 alle 24

50 Kalò
Pizza Sannazzaro 201
sempre aperto
dalle 12,30 alle 16, dalle 19 alle 0,30

La Notizia
Via Michelangelo da Caravaggio, 53
Tel 081 714 2155
Chiuso lunedì
Aperto dalle 19 alle 00,30

10 Diego Vitagliano
Via Nuova Agnano, 1
Tel. 081 1858 1919
Sempre aperto, il lunedì solo la sera

Osteria della Mattonella
Via Giovanni Nicotera,13
Tel. 081.416541
Sempre aperto, la domenica solo a pranzo

Umberto
Via Alabardieri, 30
Tel. 081 418555
Sempre aperto, chiuso lunedì

Buatta
Via Filippo Cifariello, 14
Tel. 081 558 6720
Sempre aperto
Chiuso domenica sera

Mattozzi –L’Europeo
Via Marchese Campodisola, 4
Tel. 081 552 1323
Sempre aperto

Le Figlie di Iorio
Via Conte Olivares, 73
Tel. 081 552 0490
Chiuso domenica
Aperto 9,30-18
Sabato sino alle 24.

Locanda del Cerriglio
Via del Cerriglio, 3
Tel. 081 552 6406
Sempre aperto

La Locanda di Triunfo
Riviera di Chiaia, 64
081 682354
Sempre apero dalle 10,30 alle 34
La casa di Ninetta
Via Niccolò Tommaseo
Tel. 081 764 7573
Aperto la sera, sabato e domenica anche a pranzo

Crudo Re
Via Carlo Poerio, 45
Tel. 081 1916 8806
Sempre aperto

Terrazza Calabritto
Piazza Vittoria, 1
081 240 5188
Sempre aperto, chiuso domenica sera e lunedì a pranzo

L’Altro Coco Loco
Vicolo Santa Maria Cappella Vecchia, 5
081 764 1722
Apre la sera, domenica solo a pranzo

Il Comandante dell’Hotel Romeo
Via Cristoforo Colombo 45
Tel. 081.0175001
Aperto la sera

Veritas
Corso Vittorio Emanuele 141,
80121 Napoli
Tel. 081660585
Aperto la sera, domenica a pranzo

Palazzo petrucci
Via Posillipo 16 C
Tel. 0815524068
Chiuso domenica sera e lunedì

12 Morsi
Via Alabardieri 34/36
Tel. 081 18584124
Sempre aperto

Mastergrill
Via Gian Lorenzo Bernini, 40
C.so Giuseppe Garibaldi, 114
Tel. 366 7002675
Sempre aperti

Casa de Rinaldi
Via Antonio e Luigi Sementini, 28
Tel. 0815466119
Sempre aperti

Panamar
Via Alessandro Scarlatti, 46
Tel 081 18259536
Sempre aperto

R-Evolution Pub&Grill
Via Mario Fiore 4A
Tel. 081 5565016
Sempre aperti

Vinarium
Via Santa Maria di Cappella Vecchia, 7
Tel. 081.7644114
Sempre aperto

L’Ebbrezza di Noé
Vico Vetriera, 8b
Tel. 081 400104
Sempre aperto
Chiuso domenica sera e lunedì

Antiquarium
Via Vannella Gaetani, 2
Tel. 081 764 5390
Aperto dalle 19,30 alle 3

Platanos
Via Vannella gaetano 2
Tel. 081 1910 8306
Sempre aperto dalle 20 alle 3

Zi Teresa
Borgo Marinaro 1
Chiuso lunedì
Sempre aperto

Mimì alla Ferrovia
Via Alfonso D’Aragona, 19
Tel. 081 553 8525
Chiuso domenica
Sempre aperto

George dell’Hotel Parker’s
Corso Vittorio Emanuele, 135
Tel. 081.7612474
Aperto la sera, chiuso domenica