#IORESTOACASA, UNA RICETTA E UN VINO AL GIORNO 22: Il gattò di patate e il Trebbiano d’Abruzzo “Castello di Semivicoli” di Masciarelli 


Il gatto' di patate

Il gatto’ di patate

di Adele Elisabetta Granieri

C’è chi leggerà il Decamerone e chi scriverà “Le mie prigioni”, noi abbiamo pensato di suggerirvi una ricetta e un vino al giorno, affinché la cucina, il buon cibo e il buon bere ci siano di conforto nel trascorrere qualche serata a casa. Le ricette saranno semplici, da realizzare con ingredienti facilmente reperibili andando a fare la spesa come previsto. Quanto al vino, saranno suggerimenti di massima, da sostituire con quello che avete già in casa, che trovate facendo la spesa ordinaria o che potete acquistare online.

Piatto iconico della tradizione napoletana il gattò (il cui nome deriva dal francese “gateau”) fu creato per il banchetto di nozze della regina Maria Carolina, che introdusse a Napoli il gusto francese e la consuetudine di affidare il servizio di cucina ai “monsieurs” (chiamati “monzù” dai napoletani). In abbinamento a questo nobile comfort food, ho scelto il Trebbiano d’Abruzzo ‘Castello di Semivicoli’ di Masciarelli, un bianco abruzzese di grande struttura e complessità.

Gattò di patate

1 kg di patate
100 g di burro
60 g di parmigiano reggiano grattugiato
150 g di provola affumicata
2 uova
un bicchiere di latte
100 g di salame
100 g di prosciutto cotto
250 g di mozzarella
pan grattato
sale
pepe

Il gatto' di patate

Il gatto’ di patate

Preparazione

Lavate le patate e mettetele in una grande casseruola, copritele di acqua fredda e portate a ebollizione. Salate e fatele cuocere per circa 40 minuti, finché tenere. Scolatele e sbucciatele ancora calde, quindi passatele allo schiacciapatate raccogliendo la purea in una ciotola capiente. Unite il parmigiano grattugiato, il burro a dadini, le uova sbattute e il latte. Unite un pizzico di sale, mescolate bene quindi aggiungete la provola e il salame e il prosciutto tagliati a dadini e una generosa macinata di pepe.

Mescolate bene con un cucchiaio di legno, imburrate la teglia da forno prescelta e cospargetela di pangrattato. Trasferitevi metà del composto e adagiate sulla superficie la mozzarella e la provola tagliata a fettine. Coprite con il composto restante e spolverate con pangrattato, aggiungendo qualche fiocchetto di burro il superficie. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 30-40 minuti, fino a quando sulla superficie si sarà formata una crosticina dorata.

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Vino
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Trebbiano d’Abruzzo ‘Castello di Semivicoli’ Masciarelli: un grande Trebbiano d’Abruzzo in cui in profumi di cedro e mela cotogna di fondono ai richiami di fieno e fiori appassiti e a delicati accenni di nocciola e noce moscata. Un vino dal sorso pieno, verticale, di grande struttura e persistenza, che si chiude con piacevole finale speziato.

Trebbiano d’Abruzzo Castello di Semivicoli di Masciarelli

Trebbiano d’Abruzzo Castello di Semivicoli di Masciarelli

  1. Pasta e Patate con Fiano di Avellino
  2. Ribollita e Chianti Istine
  3. Pizza in teglia e  Gragnano Ottouve
  4. Scammaro e Costa D’Amalfi rosato Tenuta San Francesco
  5. Polpo alla carbonara e “C” di Francesco Guccione
  6. Spaghetti con pomodoro grigliato e Colle Rotondella di Cantine Astroni
  7. Spaghettini con acqua di limone e provolone e Marenevedi Federico Graziani
  8. Pizza di scarole, Kai di Paraschos e zeppole di San Giuseppe
  9. Spaghetti alla Puveriello e Fiorfiore di Roccafiore
  10. Carciofi ripieni e Lambrusco Spumante MC Rose di Cantina della Volta
  11. Carciofi ripieni di brodo di pollo e Lambrusco Spumante MC Rosé di Cantina della Volta
  12. Pancotto broccoli e fagioli e Cerasuolo d’Abruzzo Baldovino di Tenuta I Fauri
  13. Brioscia col tuppo e Banana pancakes
  14. Pasta allo scarpariello e Artus di Mustilli
  15. Danubio salato e Pietrafumante di Casa Setaro
  16. Polpette alla napoletana e Ariapetrina di Masseria Felicia
  17. La gricia e Rosantico di Podere di Pomaio
  18. Pitoni messinesi e Vignammare di Barraco
  19. Uova in purgatorio e Idea di Varvaglione 1921
  20. Gnocco fritto e Lambrusco di Sorbara Rito di Zucchi
  21. I taralli e il Prosecco Colfondo di Bele Casel
  22. Il gattò di patate e il Trebbiano d’Abruzzo Castello di Semivicoli di Masciarelli
  23. Il frico di patate e Sacrisassi bianco le Due Terre
  24. Cavatelli ai fagioli borlotti e Maschitano rosato di Musto Carmelitano
  25. Focaccia di Recco e L’Amiral di Maccario Dringenberg
  26. Pizza rustica napoletana e Moscato d’Asti Vite Vecchia Ca’d’gal
  27. Tortano napoletano e Pashkà di Casebianche
  28. Cacio, pepe e carciofi croccanti e Trebbiano d’Abruzzo Vigneto di Popoli di Valle Reale
  29. Fiadoni abruzzesi e Pecorino di Tiberio
  30. La zuppa di cozze del Giovedì Santo e il Piedirosso dei Campi Flegrei di Agnanum
  31. La pastiera e il fior d’arancio passito Alpianae di Vignalta
  32. Nepitelle calabresi e Greco di bianco passito di Cantine Lucà
  33. I crocchè senza panatura e il Brut contadino di Ciro Picariello
  34. Baccalà in cassuola e Piedirosso Colle Rotondella di Cantine Astroni
  35. Seppie e piselli e Vigna Lapillo rosato di Sorrentino
  36. Farinata di ceci e vermentino Solosole di Poggio al Tesoro
  37. Alici in tortiera e Greco di Tufo Torrefavale di Cantine dell’Angelo
  38. Carciofi in cassuola e Lacryma Christi bianco Territorio de’Matroni di Cantine Matrone
  39. Sfogliatelle e Passito di Pantelleria Ben Ryè di Donnafugata
  40. Bombette pugliesi panate ed Es di Gianfranco Fino
  41. Calamari ripieni e Vermentino di Gallura Clos di Atlantis
  42. Mezzi paccheri fave, guanciale e pecorino e Cerasuolo d’Abruzzo Giusi di Tenuta Terraviva
  43. Torta di rose e “Regina di felicità” di Cascina Baricchi
  44. Pastiera montorese e Aglianico Magis di Antico Castello
  45. Braciole ripiene al sugo e Aglianico del Taburno Vigna Cataratte di Fontanavecchia
  46. Ravioli capresi e Costa d’Amalfi Rosato di Tenuta San Francesco
  47. Spaghettoni burro e lievito di Riccardo Camanini e Chardonnay di Isole E Olena
  48. Pasta ricotta e ‘nduja e Cirò Rosato di Cataldo Calabretta